La penna di Gavroche e i muri doganali innalzati fra gli Stati

La Nota
Il signor Painlevé ha detto che non basta la pace politica, ci vuole anche la pace economica. Ben detto. La pace politica, senza la pace economica, è come un violino senza corde, un’automobile senza motore, un mulino senza acqua e un banchetto senza discorsi. Sotto, dunque, a lavorare per la pace economica. Ma e da dove incominciare? È chiaro, da un miglioramento dei rapporti doganali.
Fra due vicini che intendono andare d’accordo e vivere in buona armonia, scambiandosi magari i prodotti dell’orto e il vino della cantina, per la divisione basta una modesta rete o, se si vuol fare del lusso, un muricciuolo, tanto per fissare i limiti della proprietà.
Così, fra Stati che intendono vivere in regime di pace economica, basta un regime doganale modesto, ragionevole, il quale sappia conciliare gli interessi della produzione indigena con quelli del traffico internazionale; io chiudo un occhio sulla tua produzione, tu ne chiudi uno sulla mia e si vive così d’amore e d’accordo.
Disgraziatamente, per il pio desiderio del signor Painlevé, che è poi il desiderio di una stragrande maggioranza di popolo, i rapporti di buon vicinato fra uno Stato e l’altro sono così organizzati che ogni Stato non fa che lavorare da mattina a sera a inalzare il muro che lo divide dallo Stato vicino.
Ingegneri, geometri, periti hanno un daffare a scrutare il muro del vicino ed appena si accorgono che si è inalzato di un centimetro, subito danno mano ad inalzare il proprio di almeno un decimetro; il vicino, che non vuole trovarsi in condizione di inferiorità, dà una mano alla cazzuola e sopralza il suo di un paio di decimetri; di qui, allora, subito un bel sopralzo di un mezzo metro.
Ed in questa maniera, a furia di muri alti e di sopralzi, un vicino non vede più l’altro; l’uno vive quasi nemico dell’altro; non c’è pace economica e non c’è pace politica.
Se io fossi uno di quei giornalisti gli articoli dei quali vengono letti dagli uomini di governo di gran premura, mentre sorbiscono la prima tazza di caffè o si radono la barba, vorrei dire al signor Painlevé che per raggiungere la pace economica bisogna anzitutto procedere alla demolizione dei muri doganali troppo alti. Mano al piccone, signor Painlevé! Ma, e chi darà il primo colpo? Qui sta veramente il busillis.
Gavroche
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