La recensione

L’emozionante ritratto dei Camaleonti

Patrick Botticchio firma la regia di un documentario sulla squadra luganese formata da persone con disabilità che promuove l’inclusione attraverso la pratica del calcio
Mattia Darni
17.10.2022 16:24

Un ritratto intimo e, in alcuni momenti, commovente: così si potrebbe riassumere I Camaleonti - La squadra senza frontiere di Patrick Botticchio. Il documentario, presentato domenica sera nell’ambito della trasmissione RSI Storie, segue la squadra luganese di calcio composta da persone con disabilità dei Camaleonti durante un torneo internazionale a cui ha preso parte in Germania assieme a compagini blasonate quali, solo per citarne alcune, Chelsea, Paris Saint-Germain e Benfica. Il regista ha così avuto modo di vivere per circa una settimana a contatto con i componenti della formazione condividendone gioie e dolori.

Perno del documentario sono le emozioni. Botticchio è riuscito a bilanciare con maestria situazioni commoventi e divertenti. Accade così, per esempio, che alla disperazione di uno dei componenti della squadra perché la fidanzata, rimasta a casa, ha problemi sul posto di lavoro faccia da contraltare uno spassoso siparietto in cui un altro calciatore è costretto ad ingegnarsi per riuscire a mettere in carica il proprio cellulare. Da questi accostamenti risulta un documentario in grado di coinvolgere lo spettatore il quale simpatizza con i protagonisti sullo schermo e con loro gioisce e si dispera.

Altro pregio del lavoro di Botticchio è la stretta attinenza alla realtà. Il genere documentario è infatti sempre soggetto al rischio di cadere nell’artificiosità in quanto, da un lato, gli «attori» nutrono una sorta di soggezione di fronte alla telecamera e quindi si mettono in posa e, dall’altro lato, il regista potrebbe cadere nel tranello di calcare la mano su determinati aspetti. L’antidoto trovato da Botticchio per scongiurare tali rischi è semplice: limitarsi a registrare con la propria camera ciò che accade attorno a lui. Adottando questo modo di procedere non è possibile stabilire a tavolino quali saranno forma e contenuto del documentario poiché tutto dipende da ciò che accade durante le riprese.

Ma qual è il messaggio che veicola il documentario? A trasparire, innanzitutto, è il valore della solidarietà. Quando uno dei componenti della squadra si trova in difficoltà, gli altri sono sempre al suo fianco per consolarlo, sostenerlo e aiutarlo. È questa, del resto, la filosofia che la compagine vuole promuovere nella nostra società. Il documentario mostra poi la spontaneità dei suoi protagonisti e la loro capacità di apprezzare anche i gesti più piccoli, quelli a cui solitamente non diamo peso perché consideriamo scontati. Il lavoro di Botticchio, infine, insiste sul rispetto nei confronti degli altri e sull’importanza di adottare sempre un atteggiamento positivo di fronte alla vita. Non a caso, innumerevoli sono le occasioni in cui il direttore e responsabile tecnico della squadra Boris Angelucci dice ai suoi ragazzi che vuole che I Camaleonti vengano ricordati da tutti per la loro correttezza.

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