Cent'anni fa

L'esposizione imperiale e la maledizione di Tutankhamon

Le notizie del 24 aprile 1924
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
24.04.2024 06:00

L’esposizione imperiale di Wembley
e il malocchio di Tutankamen
Londra, 23 – L’esposizione imperiale sarà inaugurata stamane dai Sovrani a Wembley. Da tre giorni non si chiude occhio nell’immenso recinto dove la Gran Brettagna, i Dominions, le colonie ed i protettorati fanno mostra delle loro ricchezze, potenza, arti e costumi. Trentamila operai vi lavorano febbrilmente a dare gli ultimi tocchi agli edifici, a rivestire di zolle erbose e di fiori i giardini, a consolidare le strade; 20 chilometri di viali e 9 chilometri di ferrovie formano le comunicazioni interne dell’esposizione. Un milione di lampade elettriche la illuminano, 20 tonnellate di musica saranno usate dalle bande e dai cori, 30 milioni di sterline sono costati i lavori.

I giornali sono pieni di queste cifre prodigiose e di articoli osannanti alla mostra dell’Impero. Il «Times», nell’articolo di fondo di oggi, saluta l’esposizione come una lezione a tutti i cittadini dell’Impero, lezione dei loro doveri e dei loro privilegi, lezione della necessità di conservare intatto, grazie a un pieno rigoglio di patriottismo imperiale, questo enorme patrimonio ereditario.

Non tutti i padiglioni saranno pronti domani, ma il cinquanta per cento sì. Ed è già un buon risultato. Ma Tutankamen fa il guastafeste. Un archeologo – che ha visitato la tomba si è giovato delle fotografie fornitegli dal «Daily Mail» e da un giornalista andato a Luxor con la sua macchina fotografica ed ha studiato sul luogo gli oggetti già trasportati al museo del Cairo – ha preparato una meravigliosa riproduzione di tutto quello che si è scoperto: la stanza funebre, il catafalco, le statue ecc. Un portento di riproduzione che è costato soltanto in fogli d’oro per le dorature mille sterline. Si era cercato di avere la collaborazione di Carter, che afferma di avere il «copyright» di tutto quello che riguarda Tutankamen e la sua tomba e cita quindi in giudizio i dirigenti dell’esposizione.

È sempre il malocchio di Tutankamen, ma si comincia a mormorare che Carter ha un temperamento piuttosto scontroso e proclive alla lite. E non ci si meraviglia più che gli egiziani non abbiano potuto andare d’accordo con lui.

Antiche vestigia di Gerusalemme
Parigi, 23 – Il prof. MacAlister, che compie scavi archeologici sul monte Sion a Gerusalemme, annuncia – come riferisce la «Radio» – una scoperta che secondo lui risale ad un periodo di storia della città che risale 500 al di là degli avvenimenti conosciuti attraverso la tradizione biblica. Si tratta di una sorta di profonda trincea scavata nella roccia. Gli oggetti rinvenuti appartengono all’età media del bronzo e risalgono dunque a due o tre mila anni prima di Cristo.

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Clicca qui per l'edizione completa del Corriere del Ticino del 24 aprile 1924 disponibile nell'Archivio Storico del CdT.

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