L'intelligenza artificiale contro gli Avengers

I blockbuster seriali creano interi mondi, narrativi e produttivi. Il discorso vale anche per questo sequel Avengers – Age of Ultron. Il film è costato 250 milioni di dollari e deve tentare di riportarli a casa con lauti interessi e al contempo propiziare il successo di altri prodotti in cantiere nel mondo Marvel. Le strategie sono ormai raffinatissime ed è probabile che l'uscita americana, prevista solo il 1. maggio, sia stata studiata per beneficiare di rimbalzo del successo dell'anticipato debutto europeo. Del resto, i risultati precedenti sono impressionanti. Il primo Avengers, uscito nel 2013 e pure diretto da Joss Whedon, si è rivelato il terzo incasso di sempre negli Stati Uniti e nel mondo. Questo genere di film ha almeno due tipi basilari di pubblici: quello che sa tutto delle storie pregresse, ha letto gli albi a fumetti, conosce genesi ed evoluzioni dei personaggi, anche i minori; e quello che si accosta ad ogni singolo film come fosse un unicum autoconcluso, lasciandosi sorprendere da invenzioni, ipertrofici effetti speciali e velocità dell'azione ma è poco attrezzato a seguire finezze, rimandi e citazioni della trama. Il secondo tipo di spettatori si convincerà di aver assistito ad un semplice pop-corn movie. Gli sfuggirà dunque il lato oscuro dei personaggi Marvel (molti di loro hanno doppio nome, doppia personalità, più vite) e una popolare lettura socio-politica del plot, particolarmente presente in Avanger – Age of Ultron. Che comincia con una spettacolare battaglia dei supereroi coalizzati. Lo S.H.I.E.L.D. (potente organizzazione antiterroristica impegnata a combattere i criminali) non esiste più e gli Avengers devono proteggere da soli la Terra contro i cattivi. L'industriale Tony Stark (alias Iron Man, sempre interpretato da Robert Downey jr.) avvia un progetto per il mantenimento della pace affidandosi a Ultron, un'intelligenza artificiale. Ma il robot Ultron (la voce originale è di James Spader e il corpo è modellato in motion capture sui movimenti dell'attore) stabilisce che per migliorare l'universo bisogna eliminare gli esseri umani. Aiutato in un primo tempo dai gemelli Pietro e Wanda Maximoff (lui può muoversi a velocità supersonica, lei può manipolare le menti altrui, mettendo i supereroi a confronto con i propri incubi segreti). La vita a fumetti di Ultron viene da lontano (dal 1968) e il personaggio è articolato, ma per chi non lo sa è solo il villain del film. Inevitabile comunque pensare a questa entità come simile ad Hall 9000 dell'Odissea nello spazio, un robot che si ribella al suo creatore. Tony Stark per rimediare all'invenzione infelice di Ultron studia una soluzione insieme al professor Bruce Banner-Hulk (Mark Ruffalo). Gli altri supereroi della confraternita sono il rigoroso custode della morale a stelle e strisce Captain America (Chris Evans), Vedova Nera (Scarlett Johansson), il biondo Chris Hemswworth-Thor col suo martello, Occhio di Falco (Jeremy Renner) che con arco e frecce è il meno tecnologico ma in compenso viene presentato nel privato come il perfetto padre di famiglia americano. Perché il bello è che, quando non salvano il mondo, gli Avengers sono un gruppetto di amici che si riunisce per bere un drink in salotto e chiacchierare. E una di queste scene comedy è già diventata cult: è quella in cui Thor sfida gli altri a sollevare il suo martello. Non ci riesce nessuno, nemmeno Tony Stark «rinforzato» con un braccio meccanico. Si avvia anche un accenno di flirt tra la Vedova Nera e Hulk. Ma il personaggio nuovo, oltre ai gemelli (che nel mondo Marvel sono figli di Magneto degli X-Men, ma questa è un'altra storia) è l'androide Visione, assemblato proprio da Ultron per distruggere gli Avengers e diventato invece il loro principale alleato. Visione, potentissimo ma con la sensibilità di un umano ingenuo e buono, è interpretato da Paul Bettany.Tra scene di alleggerimento per bilanciare lotte, inseguimenti e una battaglia finale in cui Ultron ha addirittura sollevato una città, staccata dal suolo e resa fluttuante a mezz'aria, si arriva alla fine.