Morto il pittore Feragutti-Visconti: nacque a Pura, trovò la gloria a Milano

La morte di Adolfo Feragutti-Visconti
È morto lunedì, in una casa di salute di Via S. Vittore, a Milano, il pittore Adolfo Feragutti-Visconti. Era da qualche tempo fra i silenziosi nell’ombra, fra i «collocati a riposo» – e si capisce, a settant’anni passati e dopo cinquant’anni di operoso fervore – ma non fra i dimenticati: il suo nome brillò fra quelli più fulgidi dell’arte lombarda nella seconda metà del secolo XIX e l’opera sua non è di quelle che si dimenticano.
Adolfo Feragutti-Visconti era nato nel 1850 a Pura, paesello del Canton Ticino, ma la sua patria d’elezione era Milano. Aveva fatto gli studi all’Accademia di Brera e in parte a quella di Firenze. Salì di colpo a bella fama col suo primo quadro di grandi proporzioni, «Jus primae noctis», che il Governo italiano (ministero Depretis) acquistò per farne dopo all’Accademia di Milano e che si trova nella Pinacoteca del Castello Sforzesco. E da allora predilesse e trattò con fecondo pennello il quadro storico (notissimo, fra gli altri, il grande affresco «Cristoforo Colombo» che arricchisce la raccolta artistica di Casa Crespi a Milano), abbandonando – con rammarico dei critici e degli amatori – una sua curiosa e geniale, diremo così, specialità artistica: quella dei quadri d’uva; le «Uve» del Feragutti sono ancora oggi ricordate e ricercatissime.
Si dedicò poi, il Feragutti, specialmente al genere «ritratto all’aria aperta», con caratteristica, personalissima impronta; nè meno originale si manifestò l’arte sua nell’affresco, con un suo speciale sistema a tempera. Molti e assai apprezzati i suoi quadri di genere a grandi dimensioni. Fra le molte onorificenze riportate dal Feragutti- Visconti ricordiamo: il premio Principe Umberto a Milano e la medaglia d’oro a Monaco, nel 1891, le medaglie di Genova 1892, Milano 1893 e 1898.
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