L'intervista

«Cominciando dalle piccole cose possiamo cambiare il mondo»

Elisa domani sera tornerà al Castelgrande di Bellinzona nell’ambito di quel Castle On Air che già tre anni fa la ebbe quale protagonista
Mattia Darni
30.07.2022 06:00

È un anno intenso e fortunato il 2022 di Elisa: tornata dopo un ventennio a quel Festival di Sanremo che la consacrò nel 2001 con Luce (tramonti a nord est), ha sfiorato il successo e con lo stesso brano (O forse sei tu) è pure entrata nelle grazie del Club Tenco che le ha assegnato la prestigiosa Targa per la miglior canzone dell’anno. E domani sera tornerà al Castelgrande di Bellinzona (inizio alle 20.30) nell’ambito di quel Castle On Air che già tre anni fa la ebbe quale protagonista.

Targa Tenco per la migliore canzone e secondo posto al Festival di Sanremo. Si aspettava questi risultati?
«Assolutamente no, per natura non mi aspetto mai nulla. Sono state due sorprese bellissime. Tornare a Sanremo dopo tanti anni e ritrovare tutto quel calore e quell’affetto del pubblico non era per nulla scontato. Da due anni ero chiusa in studio e portare il pezzo su quel palco era la più bella partenza a cui potevamo pensare con questo progetto, anche se emotivamente è stato molto forte. Sono davvero contenta e penso che anche il Premio Tenco sia una bella conseguenza di tutto un percorso».

Lei è attiva sulla scena musicale da più di un ventennio e riscuote ancora grandissimo successo riuscendo a parlare a tutte le generazioni, giovani compresi. Quale è il segreto?
«Mi piace cercare di essere connessa con quello che faccio. Non penso alla carriera, sono fortunata che la passione sia il mio lavoro. Negli ultimi anni mi sono aperta e ho lavorato con tanti produttori che fanno parte di una nuova scena musicale italiana che mi piace. Mi piacciono tanti colori, anche se la mia direzione nei testi e nelle melodie resta chiara. La musica in fondo è Peter Pan. Forse è questo il segreto, andare avanti senza disfarsi della mia parte “cazzona” da quindicenne».

La scena musicale italiana di oggi? La trovo particolarmente bella. Lo dico con orgoglio, da grande fan della musica. Anche dal punto di vista femminile ci sono molte ragazze che finalmente sono naturali, autonome e responsabilizzate

Come giudica l’attuale scena musicale italiana?
«La trovo particolarmente bella. Lo dico con orgoglio, da grande fan della musica. Anche dal punto di vista femminile ci sono molte ragazze che finalmente sono naturali, autonome e responsabilizzate, in prima linea con il loro progetto; fanno e dicono quello in cui credono. C’è molta creatività e molta libertà, i nostri producer sono cresciuti e c’è una grande ricerca culturale».

Parliamo ora del suo tour: in cosa consiste il Ritorno al futuro che gli dà il titolo?
«Ritorno al Futuro suona quasi una contraddizione in termini. Da una parte c’è un ritorno, che implica una direzione verso qualcosa di già noto, un posto in cui si è già stati, e, dall’altra, il futuro, la proiezione in avanti, verso l’ignoto e la scoperta. Una sorta di elastico teso che per restare in equilibrio ha bisogno di entrambe le direzioni, opposte e contrarie eppure entrambe tanto essenziali l’una per l’altra. Un monito, o un augurio, per proiettarsi verso il futuro imparando dal passato per evitare di ripetere gli stessi errori».

Leggevo inoltre che ha un’importante impronta verde, vuole spiegarci più nel dettaglio di cosa si tratta?
«Sono contenta di ripartire con questi concerti che hanno come obiettivo la sostenibilità. È una cosa bellissima, la più importante per me. Quello che cerchiamo di fare, rispetto alle tournée precedenti, è ridurre la quantità di TIR, trovando parte delle strutture sul posto, per far viaggiare meno materiali. Per questa ragione stiamo progettando un palco con sistemi di video e luci che richiedono meno spazio. Le scenografie sono realizzate con criteri di ecosostenibilità, e i concerti, dove possibile, vengono organizzati in orari in cui si possa sfruttare la luce solare, assumendo anche personale nel rispetto dei criteri di inclusione. Bisogna cominciare dalle piccole cose. Ognuno di noi non può cambiare tutto e subito, ma insieme possiamo lasciare un segno significativo. Per questo durante il tour è stata aperta una raccolta fondi attraverso la quale si contribuirà al raggiungimento degli obiettivi del progetto europeo Life Terra, di cui Legambiente è la referente italiana. L’obiettivo è piantare entro il 2025 500 milioni di alberi in Europa, di cui 9 in Italia».

Cosa si deve aspettare il pubblico domani a Bellinzona?
«Un concerto con le tante anime di Elisa, quella inglese e quella italiana, quella pop e quella elettronica, quella dell’ultimo album ma anche quella degli inizi. Il tutto con dei temi che ho a cuore, legati al Pianeta, e importanti per tutti».

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