Lutto

Kiko Berta, l’anima della musica ticinese

Si è spento dopo una lunga lotta con la malattia il musicista, produttore, tecnico del suono e organizzatore bellinzonese, per oltre quarant’anni assoluto protagonista della scena cantonale, soprattutto nella sua dimensione «live»
Kiko Berta alla console: una figura che mancherà nella scena «live» ticinese. © Roger Salem
Mauro Rossi
12.09.2022 18:37

Il rock e il pop ticinese sono in lutto per la scomparsa di uno dei suoi maggiori protagonisti. Si è infatti spento ieri all’età di 64 anni dopo lunga malattia Enrico «Kiko» Berta, musicista, produttore, tecnico audio, organizzatore di eventi nonché appassionato cultore soprattutto del rock e il funk ai quali ha dedicato, fino all’ultimo, la sua esistenza. Bellinzonese doc, Kiko Berta ha iniziato la carriera agli inizi degli anni Ottanta come tecnico del suono nel centro di produzione radiotv Polivideo a Riazzino. Nel 1984 la decisione di mettersi in proprio fondando la K-Sound, primo «service» audio-luci professionale della Svizzera italiana (da allora a oggi non c’è stato evento o festival in Ticino a cui non abbia prestato il suo talento) e aprendo, a Camorino, il primo studio di registrazione ticinese in cui i gruppi emergenti potevano fissare le proprie creazioni in un contesto altamente qualificato ma allo stesso tempo amichevole e a costi non proibitivi. Elementi che hanno fatto della K-Sound e di Kiko un autentico punto di riferimento della musica «giovane» in Ticino ma non solo, visto che in quello studio, negli anni è stato registrata un’altra percentuale delle produzioni cantonali sia in ambito pop rock sia di altri generi finanche il teatro e il cabaret. Una decina di anni fa la K -Sound è poi confluita all’interno di una delle principali strutture di servizi per l’entertainment, la Eventmore.

Oltre che per le sue doti tecniche Kiko Berta si è distinto anche quale musicista: tra i fondatori dei Trouble, poi divenuti Forsale e in seguito Gotthard – dei quali è stato il primo vero produttore – ha collaborato a molti altri progetti e per oltre otto lustri è stato il leader della più celebre e longeva party-band del Ticino, i Centrocittà, con i quali ha animato i principali carnevali e le maggiori feste campestri fino a poche settimane fa, nonostante l’avanzare della malattia. Di lui non va inoltre dimenticata l’attività di organizzatore: è stato l’ideatore e il direttore artistico di quel Rock Kingdom che negli anni Novanta e nel primo scorcio del Millennio portò a Bellinzona il gotha della scena mondiale (David Bowie, Emerson Lake & Palmer, Simple Minds, Vasco Rossi, Ligabue, Earth Wind & Fire ecc...); la sua esperienza, unita a una grande professionalità e affabilità è stata inoltre fondamentale nell’evoluzione del pop-rock in Ticino che con sua scomparsa si ritrova orfano di una delle sue grandi e generose anime.