Ticino

Tutti quanti voglion fare Jazz(Ascona)

Le vie di Ascona saranno popolate dai murales di Yuri Catania - Ma, come hanno già fatto i bambini delle scuole elementari, tutti potranno essere artisti partecipando all'allestimento: ecco come
Mattia Sacchi
02.04.2024 06:00

«Tutti quanti voglion fare jazz», si canta nel capolavoro della Disney Gli Aristogatti. A JazzAscona non ci sarà però Romeo e la band di ScatCat, bensì i Gatti di Rovio. O perlomeno Yuri Catania, l’autore del progetto di arte diffusa che ha visto l’installazione di fotografie di felini nel nucleo del comune della Val Mara. «Anche gli abitanti di Ascona, come quelli di Rovio, hanno un forte legame con i gatti: forse era proprio destino che venissi coinvolto in questo progetto», sorride Catania.

Il fotografo italosvizzero è infatti in questi giorni all’opera per le vie asconesi per completare il suo Jazz off the Wall, destinata a diventare la più grande mostra di street art dedicata al jazz di New Orleans. Per celebrare i 40 anni di JazzAscona, saranno esposti una quarantina di murales effimeri, il primo inaugurato lo scorso 28 marzo alla Biblioteca Popolare, che ritrarranno alcuni musicisti legati alla storia della manifestazione musicale. «Esattamente 39, da cercare in ogni angolo del Borgo: come fosse una caccia al tesoro artistica – spiega Catania -. La quarantesima sarà invece esposta a New Orleans: un modo per rafforzare il gemellaggio tra le due città».

Il sodalizio tra Ascona e la Big Easy è in effetti sempre più intenso: «Per realizzare questo progetto sono stato un mese in Louisiana per incontrare uno ad uno gli artisti da ritrarre. Oltre ad aver avuto l’opportunità di conoscere persone meravigliose, ho scoperto come per molti di loro la partecipazione a JazzAscona sia come una medaglia: l’evento è riuscito a costruirsi una sua reputazione anche oltreoceano. Non solo per la qualità dei musicisti ma anche per essere riuscita a ricreare lo spirito con cui si vive il jazz a New Orleans. E questa non era affatto una cosa scontata: gli organizzatori hanno lavorato benissimo nel rimanere fedeli a questo aspetto culturale».

Un impegno riconosciuto anche dalle autorità locali, tanto che la sindaca LaToya Cantrell non solo ha visitato il borgo sul Verbano e ha accolto una delegazione asconese, ma si sta attivando con diverse iniziative culturali: alcune opere sono già state inserite nella collezione permanente della Gallier Hall, mentre altre saranno esposte in Municipio. «La cosa che mi rende più orgoglioso di questo – commenta Catania -. È essere riuscito a portare un po’ di Ascona a New Orleans: la dimostrazione che sono riuscito a rispettare appieno il loro spirito del jazz mantenendo però una connotazione ticinese. Nei ritratti infatti sarà ben visibile la vegetazione tipica del Lago Maggiore, in particolare le camelie».

Un genere che si nutre di improvvisazione e del coinvolgimento dei musicisti. Un po’ quello che succederà con questa opera diffusa: «Nella mia visione l’arte deve essere a disposizione di tutti. Quindi non solo saranno all’aperto, in balia degli eventi, ma tutti potranno essere un po’ jazzisti. Gli strumenti non saranno però trombe o chitarre, ma forbici e colla (con Vinavil sponsor dell’evento che ne ha messa a disposizione una ecologica): chi vorrà può venire a dare una mano nella realizzazione dei murales. Negli scorsi giorni ad aiutarmi sono arrivati gli studenti delle scuole di Ascona: sono stati bravissimi e, quando vedranno le opere finite, sapranno che anche loro sono stati parte attiva di questo progetto. Sono diventati i miei cats, come vengono chiamati i membri delle band che fanno jazz».

Chi vuole fare come gli studenti asconesi può iscriversi sul sito jazzascona.ch/jazz-off-the-wall/. A proposito di internet, sarà possibile vivere la completa esperienza della mostra in un percorso multisensoriale che si declina tra arte, musica jazz e tecnologia, in quanto grazie alla realtà aumentata, tramite l'app ArtiVive, ogni installazione rivelerà contenuti extra con foto e video, da vedere attraverso il proprio smartphone. «L’idea è quella di creare una mostra a più livelli, dove ognuno potrà immergersi in suoni e dettagli visivi, facendo vivere New Orleans a chi non c’è mai stato».

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