#raccontaloagiorgia

Non aver paura di dire «NO»

La rubrica settimanale #RaccontaloaGiorgia ospita Vanessa Ruffini, happiness manager e facilitatore mindfulness: ecco alcuni consigli pratici per creare un ambiente di lavoro sano e collaborativo – PUNTATA 3
Giorgia Cimma Sommaruga
30.12.2021 12:42

Il buon Aristotele chiosava perentorio: «L’uomo è un animale sociale», per Cicerone invece «l’uomo è socievole per natura». I rapporti interpersonali sono alla base della vita di tutti noi, e non è quindi un caso che nel corso degli anni sia diventato sempre più importante ridisegnare le risorse umane in ambito aziendale. Siamo tutti d’accordo che andare al lavoro ogni tanto è difficile e faticoso. La soluzione? Rendere il nostro impiego una esperienza appagante. Perché? Beh, indubbiamente è proprio la qualità delle relazioni che riusciamo ad instaurare con i colleghi (anche con quelli che meno ci piacciono) a rendere un ambiente di lavoro piacevole. Scopriamo come farlo grazie all’ospite di #RaccontaloaGiorgia: Vanessa Ruffini.

Abbiamo tutti quel collega che ogni qualvolta si presenta un’occasione approfitta della nostra gentilezza. «Potresti redigere il verbale al posto mio?» oppure «mi aiuteresti a controllare queste fatture?». Insomma, sarà capitato anche a voi. Fortunatamente l’esperta corre in nostro aiuto con una serie di consigli. Quello di oggi è: Sì: saper dire no; No: avere paura di parlare.

Sintetizzando:

Tante volte i problemi tra colleghi si creano perché si ha paura di parlare. Questo tipo di paura si è innescata in noi sin da quando abbiamo iniziato le scuole elementari. Perché? Temevamo di sbagliare o essere giudicati, dai compagni o dalla maestra. Nella maggior parte dei casi, nel mondo del lavoro, a causa di questo retaggio dell’infanzia, non si parla per paura di discutere. È sbagliato! Erroneamente si collega il fatto di dire ciò che si pensa ad un litigio. Ma avete mai pensato che esporre un problema genera un confronto? E confrontarsi non significa litigare?

Ricordiamoci sempre che ciascuno di noi è responsabile dei propri comportamenti, a maggior ragione sul posto di lavoro: quindi non serve a nulla tacere, o rodersi il fegato perché non abbiamo avuto il coraggio di parlare.

Ora vediamo nel dettaglio quali sono i consigli di Vanessa Ruffini.

Imparare a comunicare. La nostra collega Anna non ci mette mai in copia nelle mail anche se lo dovrebbe fare. Come comportarsi? Tacere? O farglielo presente? Sicuramente è molto meglio parlarne, piuttosto che fare finta di niente. Ma attenzione: evitate frasi del tipo «hai sbagliato a non mettermi in copia!» oppure «sei sempre la solita!», bensì chiedete il motivo: «Ciao Anna, come mai anche questa volta non mi hai messa in copia? C’è per caso un motivo particolare?».

Adeguiamo le aspettative al contesto. Non partiamo con l’aspettativa che le cose debbano cambiare per forza. Se il collega trova scuse o continua ad avere un comportamento sbagliato nei nostri confronti, a questo punto dobbiamo essere in grado di guardare oltre, ed essere noi stessi ad evitare una situazione problematica. Ad esempio: Anna non ci fornisce il verbale di una riunione che le avevamo chiesto? Chiediamolo a qualcun altro.

Imparare a dire di no. È capitato a tutti di essere gli ultimi arrivati in un posto di lavoro. In questo caso può succedere che un collega più anziano si senta autorizzato ad affidarci compiti che non ci spettano. È quindi importante informarci sulle nostre mansioni, e poi, in modo gentile, possiamo declinare la richiesta: «Mi dispiace, forse non lo sai perché sono nuova, ma questa cosa che mi chiedi non mi compete, però se vuoi posso aiutarti a capire chi ti può dare una mano».

Comprendere le situazioni. È vero, è importante saper dire di no, ma è allo stesso tempo bisogna saper collaborare e talvolta anche delegare. Collaborare con un collega, significa a volte imparare nuove cose, e quindi crescere professionalmente. Delegare, invece, quando magari siamo oberati dal lavoro, significa svolgere meglio i nostri compiti: quante volte pur di non chiedere una mano finiamo per fare tutto e male?

Valorizziamo la nostra individualità. Se il gruppo di colleghi con cui abbiamo legato maggiormente inizia ad avere un atteggiamento a nostro avviso sbagliato nei confronti di un altro collega, perché non farlo presente? È sempre meglio essere a posto con la propria coscienza piuttosto che sottostare alle regole del branco: ricordiamoci sempre che siamo esseri umani e ognuno ha la propria sensibilità.

Se avete domande o desiderate consigli potete scrivere un’e-mail a [email protected] con oggetto «#RaccontaloaGiorgia». Tutte le e-mail saranno lette dall’esperta, che il 24.02.2022, alla fine delle dieci puntate, risponderà in una diretta sui profili Instagram e Facebook del CdT.