Non chiamatelo cinepanettone

Il cinema italiano a Natale riscopre ottimismo e buonumore e, in un?Italia scossa dalla crisi e intirizzita dalle tasse che s?interroga sulla condotta dei propri uomini politici e non solo, i «cinepanettoni», divenuti talmente indigesti da registrare negli ultimi anni una crescente disaffezione del pubblico, lasciano il posto alle commedie che dispensano amore e battute non vietate ai minori. Colpi di fulmine per la regia di Neri Parenti, con Christian De Sica, Anna Foglietta, Pasquale Petrolo, Claudio Gregori e Luisa Ranieri, è l?esempio lampante del «nuovo corso» di questo tipo di film, che finalmente, mette da parte i protagonisti-macchiette, danarosi, volgari e canaglie, che giravano il mondo per imbastire festini extra coniugali con i soldi evasi al fisco, per tornare a raccontare storie buffe, comiche e sentimentali ambientate in un?Italia che assomiglia tanto a quella bonacciona degli anni ?50-?60 come sottolinea anche Christian De Sica: «Io che ultimamente mi limitavo a fare il ?comico?, ho ritrovato con questo film una dimensione attoriale diversa, e che mi piace, anche se in parte la sento quasi come un retaggio familiare. Infatti ruoli come quello che interpreto stavolta, sono stati il cavallo di battaglia di mio padre». Vedere Christian De Sica nei panni dello psichiatra Alberto Benni che, onesto cittadino al centro di un errore fiscale, fugge da Roma travestito da prete, ci riporta indietro, a film come I due Marescialli, o Pane, amore e fantasia dove un Vittorio De Sica già avanti con gli anni, riusciva con grande sapienza di gesti e di parole ad irretire il pubblico con i suoi qui pro quo linguistici e talari; o con la sua irruenza, a far innamorare una giovane Gina Lollobrigida. Sarà un caso, ma Angela, la donna che conquista lo psichiatra Alberto Benni, precipitato nel piccolo mondo di una parrocchia del trentino, è proprio un maresciallo dei carabinieri (Luisa Ranieri). Ma i veri mattatori di Colpi di Fulmine sono Claudio Gregori e Paquale Petrolo, meglio conosciuti come Lillo e Greg, protagonisti del secondo episodio del film, divertente e surreale che ammicca con finezza al passato sboccato di «certo cinema», detto anche «popolare», con le complicate vicende amorose di un serio Ambasciatore italiano presso la Santa Sede che perde la testa per Adele Ventresca (Luisa Ranieri), pescivendola di Borgo Pio, il quartiere di Roma intorno al Vaticano.