Quando l'Uomo Ragno imparava il mestiere

La commedia supereroistica "Spider-Man: Homecoming"
Marisa Marzelli
06.07.2017 00:24

«Hanno ucciso l'Uomo Ragno, chi sia stato non si sa...» cantavano gli 883 nel lontano 1992. Ma al cinema l'Uomo Ragno è vivo e vegeto: ben sette film tra il 2002 e il 2017. Dopo la prima trilogia diretta da Sam Raimi e interpretata da Tobey Maguire, abbiamo visto i due episodi del reboot con Andrew Garfield, nel 2012 e 2014. Il supereroe (con il volto dell'inglese Tom Holland) si è affacciato l'anno scorso a fianco degli Avengers in Captain America: Civil War e ora eccolo, in un film tutto per lui, protagonista di Spider-Man Homecoming. Dirige l'americano Jon Watts; sei gli sceneggiatori, regista compreso.

Non è un'ennesima ripartenza della storia, ma racconta uno spaccato della vita da liceale di Peter Parker, alias apprendista Uomo Ragno. Essendo il protagonista un quindicenne, il pubblico di riferimento principale del film – e di conseguenza tematiche e atmosfere – è quello adolescente.

Homecoming rappresenta uno scarto, se non proprio (o forse non ancora) una svolta, nel Marvel Cinematic Universe. Ci sono lo sfoggio di effetti speciali al computer, grandi scene d'azione, citazioni di altri personaggi iconici dei cinefumetti ma il tono è da commedia giovanile e il personaggio, con la sua psicologia e le sue emozioni, è al centro del racconto. Sembrerebbe un timido ritorno ad una fiction più tradizionale, attenta ai contenuti e non solo alla spettacolarità visiva. Un dietrofront di buon senso: davvero non se ne può più delle avventure senza una logica narrativa successive all'era supereroistica dark dei maestri Burton e Nolan.

Dunque, dopo le imprese con gli Avengers in Civil War, Peter Parker torna a casa a New York. È gasatissimo per aver conosciuto Tony Stark-Iron Man e sottratto lo scudo a Captain America. Tony Stark, che lo tiene d'occhio come mentore a distanza, gli ha procurato una tuta ipertecnologica che Peter non conosce ancora bene in tutte le sue funzionalità. Nonostante l'entusiasmo deve limitarsi a fare lo Spider-Man di quartiere, combinando anche guai per inesperienza, e intanto studiare, dare retta al suo amico nerd sovrappeso, prendere una cotta e invitare la ragazza al ballo della scuola... Insomma, fare ciò che fanno tutti i teenager.

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