Quella ragazza che a soli quindici anni era già stanca della vita

La Nota
Una ragazza di quindici anni ha tentato tre volte di uccidersi perchè stanca della vita. Esagerata! Stanca della vita a quindici anni! Eh, non c’è esagerazione; a quindici anni si può averne settanta, non già per maturatezza di senno ma per l’uso intenso dei piaceri della vita.

Ci sono ragazze che non sono mai state bambine, non sono mai state ragazze; hanno incominciato ad essere vecchie quando facevano l’enfant prodige; a dodici anni erano già attempate, andavano con la provvida mammina alle feste, ai veglioni; non stupide nè cieche, vedevano, sentivano e capivano cose che si dicono «da grandi» perchè pare che certe miserie morali siano riservate solo ai «grandi» per età. Hanno imparato presto a capire e a non arrossire; due cose che di solito si imparano tardi, almeno la seconda.

E lanciate dalla provvida mammina sulla via dei divertimenti, tali e tanti ne hanno goduti che per queste ragazzine non c’è più nulla di nuovo; i piaceri li hanno assaggiati tutti, ne hanno fatto delle indigestioni, tutto viene loro a nausea; sono vecchie, decrepite, nauseate, stufe e, se appena c’è una rotella nel cervello che si sposta, si capisce che arrivino a certi atti estremi.

Noi siamo degli antiquati, dei passatisti ammuffiti, certe precocità non le comprendiamo; noi vediamo la donna ancora come la vedevano i nostri vecchi, come la si vede ancora dagli antiquati e dai passatisti come noi; la donna che quando è ragazza fa la ragazza; gioca alla bambola, attende ai suoi doveri, aiuta la mamma, vive coi genitori, non bazzica le strade, sta in casa, ha la finezza d’animo ed il buon gusto di non trattare i genitori come dei rimbambiti o di considerarli poco più poco più del fermaporte e di pigliarsi quei divertimenti che sono proporzionati e adatti alla sua età.

E per questo ci sembra strano che una ragazza a 15 anni possa dirsi stanca della vita (di quale vita, poi?).

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