Cent'anni fa

Quelle fragili statue di bronzo andate in frantumi perché erano solo di vetro dipinto

Le notizie del 19 giugno 1924
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
19.06.2024 06:00

La Nota
Si sono rotte alcune statue preziose che servivano di ornamento del partito fascista e di sostegno e di decoro del governo. Si era sempre creduto che queste statue fossero di bronzo; viste da lontano e da vicino ingannavano l’occhio più esperto, il tatto più sottile; la gente le ammirava e diceva grandi cose della loro bellezza, della purezza del metallo, della infrangibile solidità. Nessuno osava toccarle; passando loro davanti, la gente si fermava un istante ammirata; i giornali ne parlavano con rispetto religioso; che imponenza, che splendore emanava da queste statue! Se sono di bronzo, si diceva mentre cadevano, resisteranno e si potrà rimetterle in piedi; ahimè, appena toccato il suolo, le statue sono andate in mille frantumi ed ognuno ha visto che le state erano fatte di volgarissimo vetro; di bronzo non avevano che la faccia, il resto tutto vetro, del più vile, del più scadente, verniciato di bronzo, con un’anima di sostegno fatta di cenci di ideali sudici, che dovevano aver servito agli usi più bassi.

Nella politica di tutti i paesi e di tutti i partiti queste sorprese sono assai più frequenti di quanto si creda. Molti degli uomini grandi che troneggiano dall’alto degli altari sono fatti come le ampolle di Murano. Si tuffa una cannula nella miscela incandescente, vi si soffia dentro ed ecco fatta una grande ampolla gonfia, panciuta, dai colori iridescenti; una piccola verniciatura ed ecco l’ampolla prendere l’aspetto di un vaso di bronzo. Sembrano solidi, infrangibili, ma fate che li colpisca un sassolino, o il pugno di un bambino, e il vaso si spacca e va in mille pezzi.

Il torno che in generale si ha è che nessuno si cura di provare la solidità di questi vasi, di osservare di che materia sono fatti, di scalfirli almeno alla superficie per vedere se sono di vero bronzo o solamente verniciati. Si prendono come sono, si mettono sugli altari, la gente li venera e li ammira e per riuscire a conoscerli bisogna sempre aspettare il caso il quale, per buona fortuna, fa le cose da galantuomo e provvede a tirarci dentro a tempo giusto la sassata che li fa cadere in pezzi.

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