Ragazza povera e giovane ricco: solita fiaba

Daenerys Targaryen ha giocato al suo pubblico un bello scherzetto. La tosta e sexy Madre dei draghi della serie televisiva Il Trono di Spade (l'attrice è londinese e si chiama Emilia Clarke) lascia temporaneamente potere, intrighi e vendette per calarsi nel ruolo di una ragazza di campagna, solare e un po' goffa. Louise, detta Lou, fa la cameriera in un locale ma viene licenziata. Per dare una mano in famiglia, accetta di assistere un giovanotto affascinante e straricco rimasto tetraplegico dopo un incidente (che vediamo all'inizio). Lui si chiama Will (Sam Claflin, già nel cast di Hunger Games), abita in un vero castello e sulle prime mal la sopporta. Ma poi i due finiscono per innamorarsi. Lei gli farà riassaporare la vita, anche se l'uomo pensa al suicidio assistito.Il film – co-sceneggiato dalla stessa autrice insieme ai due sceneggiatori di Colpa delle stelle – nasce dall'omonimo libro (in italiano pubblicato da Mondadori) della scrittrice britannica Jojo Moyes, un best seller da cinque milioni di copie. Letteratura per signorine, come si diceva una volta. Dirige il film un'altra donna: Thea Sharrock, regista teatrale qui al debutto cinematografico. Senza particolare originalità ma con buone doti nella direzione degli attori e nel saper coinvolgere e commuovere il pubblico.I giudizi su Io prima di te possono andare da «polpettone indigesto» a «riuscita commedia romantica». Dipende dal tipo di pubblico. In genere il target «giovani adulti» apprezza. Questo filone sentimentale (spesso di origine letteraria) con uno degli innamorati malato incurabile è comunque diventato un sottogenere codificato. Dal capostipite Love Story ai vari Scelta d'amore (CON Julia Roberts e Campbell Scott), Dolce novembre (Charlize Theron e Keanu Reeves), Autunno a New York (Winona Ryder e Richard Gere), Amore e altri rimedi (Anne Hathaway e Jake Gyllenhaal), fino a Colpa delle stelle (con Shailene Woodley e Ansel Elgort, entrambi malati terminali di cancro) e l'elenco non è completo. Io prima di te è probabilmente destinato al successo, ma non sfugge a stereotipi che appiattiscono il plot. A partire dalla differenza di ceto e cultura (lui proviene dall'alta società, lei dalla working class) che nemmeno viene presa in considerazione. C'è poi il ritratto mieloso della ragazza altruista e votata al bene dell'amato come un crocerossina, convinta che una donna innamorata possa cambiare un uomo (sicurezza ancora oggi molto diffusa), e anche il controverso e spinoso tema dell'eutanasia e del suicidio assistito viene sfiorato in modo da non risultare problematico per il pubblico. Insomma, come fiaba può funzionare, a patto di non confonderla con la realtà.