Regolate le questioni internazionali per il Verbano e il Ceresio

La convenzione italo-svizzera
Il 22 corrente nel Palazzo Municipale di Lugano è stato firmato dai rappresentanti dell’Italia e della Svizzera, delegati dai rispettivi governi, la Convenzione relativa alla navigazione sui laghi Maggiore e di Lugano. Questa convenzione, per la quale da tempo erano in corso studi e trattative fra i due paesi, consta di una ventina di articoli e disciplina non solo i rapporti fra i due Stati confinanti nelle acque dei suddetti laghi internazionali, ma anche i rapporti fra ciascuno degli Stati e le Società concessionarie dei servizi di navigazione, sia sui riguardi giuridici e amministrativi, sia nei riguardi tecnici. Con tali accordi si dà formalmente una felice soluzione a parecchi problemi, fra i quali figurano le questioni relative ai trasporti sul lago di Lugano interessanti i servizi italiani di dogana e di polizia. Viene inoltre regolato il regime di dogana sul bacino occidentale del lago di Lugano, tenendo largamente conto dei bisogni particolari dei rivieraschi, specialmente nei riguardi della pesca. Alla convenzione è annesso un regolamento internazionale che, in 77 articoli, stabilisce le condizioni di applicazione del trattato e fissa le norme tecniche relative alla regolarità e alla sicurezza della navigazione. I negoziati sono stati improntati alla maggiore cordialità e le due nazioni possono essere liete dei risultati ottenuti.
Rivista Italiana
L’Università di Bologna ha deciso di conferire a Mussolini il titolo di dottore honoris causa. L’on. Mussolini ha dichiarato di voler sostenere una tesi di laurea per meglio rendersi degno del titolo.
È morta nella sua villa di Bellagio a 93 anni la duchessa Giuseppina Barbò Melzi, vedova Melzi d’Eril, decana dell’aristocrazia milanese. Nella giovinezza aveva condotto una vita fastosa, sfolgorando nei ritrovi più celebrati d’Europa. Viveva nel suo vecchio palazzo di Manina a Milano prodigandosi in beneficenze.
La controrivoluzione in Grecia
Atene, 22 ag (Havas) – Un movimento militare è scoppiato in alcune guarnigioni della provincia. Si chiede la sostituzione dell’attuale governo per permettere delle elezioni imparziali. Il governo Gonatas prese delle misure di repressione. Egli è padrone della situazione.
Parigi, 23 ag (Havas) – La legazione greca riceve da Atene il telegramma seguente: La rivolta è scoppiata nelle guarnigioni di Patras, Drama, Verria e Chalkis, mentre che le altre, in numero di 18, rimangono fedeli al governo. Tutti i comandanti di corpo d’armata hanno proclamato la loro volontà di sostenere il governo. Anche la marina rimane fedele al governo rivoluzionario. Il partito di Zaimis, il partito liberale ed i repubblicani hanno sconfessato il movimento, che sembra fomentato dai partigiani del generale Metaxas. Delle truppe furono inviate per soffocare la rivolta che sembra destinata a sicuro fallimento.
Il gen.
Metaxas alla testa del movimento
Londra, 23
ag – Si annuncia da Atene all’Agenzia Reuter da fonte autorizzata: Si dichiara
che il movimento antirivoluzionario fu organizzato dal generale monarchico
Metaxas. Si suppone che il movimento sia appoggiato all’estero. Un aeroplano ha
gettato su Atene dei proclami rivoluzionari. Due generali del partito
venizelista sono rappresentati quali capi del movimento. I due generali non
sono più in servizio attivo. Si dice che uno scontro si sia prodotto a Chalin
fra l’armata regolare ed i ribelli. Questi furono dispersi. Il governo,
seguendo l’esempio dei ribelli, distribuirà, per mezzo di aeroplani, dei
proclami a tutta la popolazione ellenica. Ieri alle 13 la polizia confiscò i
giornali dell’opposizione.