Sanremo 2020

Sanremo: le pagelle della seconda serata

Junior Cally è il più criticato del festival, e si presenta con una canzone che zittisce tutti - Elettra Lamborghini porta un tormentone, ma l’interprete vale zero - I voti del nostro inviato Mauro Rossi
Mauro Rossi
06.02.2020 01:32

È stato decisamente lento l’avvio della serata di mercoledì al 70. Festival di Sanremo. Ci è voluta infatti quasi un’ora e mezza prima dell’entrata in scena del primo «Big» tra competizione dei giovani (che ha promosso alla semifinale di venerdì Fasma e Marco Sentieri che si aggiungono ai già qualificati Tecla e Leo Gassmann) e gag di Fiorello che dopo essersi vestito da don Matteo la prima sera, ieri si è travestito da Maria De Filippi.

La sorpresa tennistica

Tra i momenti salienti della serata anche la reunion dei Ricchi & Poveri con tanto di nuovo singolo (L’ultimo amore), lo splendido duetto tra Tiziano Ferro e Massimo Ranieri in Perdere l’amore ma soprattutto la comparsata del numero uno del tennis mondiale, Novak Djokovic che si è anche cimentato nel canto, intonando un brano di Eros Ramazzotti.

Le pagelle dei dodici «Big»

Piero Pelù Gigante – Incontrastata icona del «tamarrock», anche sul palco sanremese non si smentisce presentandosi con il consueto look da ribelle ma con una canzone che trasuda di soddisfazione per il suo essere nonno. Solo lui poteva riuscirci. Un mito! Voto: 4.

Elettra Lamborghini Musica (e il resto scompare) – Sarà un grande tormentone nelle discoteche da qui all’estate, grazie ad un paio di ingredienti melodico-ritmici di grande effetto. Peccato che non sia stato affidato ad un’artista vera. Voto: 5 (al brano); 0 all’interprete.

Enrico Nigiotti Baciami adesso – Il suo punto di riferimento continua ad essere il country-rock e infatti la sua ballad si riaggancia a quegli stilemi. Però il brano è decisamente anonimo. Voto: 3,5.

Levante Tikibombom – È una delle ultime grandi rivelazioni del cantautorato al femminile. E anche qui non si smentisce con un brano frizzante, intelligente e di buon gusto. Voto: 4,5.

Pinguini Tattici Nucleari Ringo Starr – Già dal titolo si sa dove si va a parare. E infatti è una ricca collezione di citazioni brit-pop che vanno dai Beatles alle Scissors Sisters. Divertenti, comunque. Voto 4.

Tosca Ho amato tutto - Una delle signore della musica italiana contemporanea, per voce, e talento interpretativo. E con una canzone in grado di valorizzarle. Voto: 4.

Francesco Gabbani Viceversa – Nelle sue apparizioni sanremesi non ha mai sbagliato un colpo. E anche quest’anno si presenta con una canzoncina leggera, intelligente, ironica che gli permette di sfoderare tutta la sua gigioneria scenica. Voto: 4,5.

Paolo Jannacci Voglio parlarti adesso – Delicata e toccante dedica alla figlia proposta con quella grande intensità emotiva che ha ereditato dal padre al quale somiglia in modo impressionante. Voto: 5.

Rancore Eden – Dopo Anastasio la riconferma che quest’anno è dal rap che vengono le cose più interessanti. La canzone è forte, intelligente e ben strutturata e anche il suo tentativo di passaggio dalla rima dura e pura al cantato dà ottimi risultati. Voto: 5.

Junior Cally No grazie – Il più criticato artista del Festival si presenta con una canzone con cui zittisce tutti. Base dura e industrial (che ricorda i vecchi Depeche), testo ironico, graffiante e profondamente intelligente. Voto: 5,5.

Giordana Angi Come mia madre – Dopo le canzoni dedicate ai figli e ai nipoti non poteva mancare chi tirava in ballo la mamma... Brano comunque ben fatto ma non eccezionale che la mancanza di un vero ritornello rende un po’ anonimo. Voto: 3.

Michele Zarrillo Nell’estasi o nel fango – Il fatto che non canti l’amore ma i malesseri dell’uomo contemporaneo è già una notizia. Che lo faccia dando un tono più “prog” al suo brano è un’altra. E che il tutto venga assemblato con la sua consueta e pacata abilità è invece la conferma del suo spessore. Voto: 4,5.

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