La disinformazione climatica che confonde meteo e clima

L’ondata di calore che ha colpito l’Europa in questi giorni ha portato le temperature nuovamente al di sopra della media. Negli ultimi anni, per via del cambiamento climatico, queste ondate di caldo estremo sono diventate sempre più frequenti.
Nonostante i dati parlino chiaro, la disinformazione climatica continua a diffondere teorie antiscientifiche secondo le quali il cambiamento climatico non esisterebbe.
Le cartine meteorologiche e l’allarmismo
Molte volte i media sono stati accusati in maniera infondata di fare allarmismo sul cambiamento climatico manipolando i colori delle cartine meteorologiche delle previsioni meteo. Secondo questa narrazione, verrebbe fatto un ampio uso del colore rosso per indicare temperature che non sarebbero poi così alte.
Un filone che è tornato a circolare anche di recente. Il 1° luglio 2025 ad esempio è diventato virale un post su X contenente due cartine meteorologiche dell’Italia, una che risalirebbe all’«estate 1995» e una all'«estate 2025» (che è appena iniziata). Le temperature che appaiono sulle due cartine sono uguali, quasi tutte al di sopra dei 30 °C (con una massima di 37 °C e una minima di 28 °C), ma quelle della prima cartina sono rappresentate con tonalità verdi, mentre le altre hanno tonalità rosso-arancioni. L’autrice del post commenta: «Non conta la verità ma solo il modo in cui vogliono che venga percepita…», alludendo alla manipolazione della seconda cartina.
Tuttavia, le due cartine non sono veritiere, come si deduce ad esempio dal fatto che non è esplicitato nessun giorno preciso in cui si sarebbero registrate quelle temperature, o chi le avrebbe registrate. Inoltre, i valori delle temperature mostrate non trovano alcuna conferma, come si può verificare consultando l’archivio storico del sito IlMeteo.it.
Sottolineiamo inoltre che se anche le due mappe fossero veritiere, la registrazione di una giornata estremamente calda nell’estate 1995 non vale come dimostrazione che il cambiamento climatico non esiste. E lo stesso vale anche quando questa tecnica fuorviante è utilizzata per sostenere l'esistenza della crisi climatica, come video e immagini che stanno circolando in questi giorni che raccontano come negli anni ottanta le temperature erano nettamente più basse rispetto a oggi.
La confusione tra meteo e clima
Mettere a confronto le temperature registrate in singole giornate in periodi storici diversi, infatti, non permette di avere un’immagine precisa dei cambiamenti climatici a lungo termine. Come spiegato dall’Earth observatory della Nasa, «le temperature che sperimentiamo localmente e in brevi periodi possono fluttuare in modo significativo» ma i cambiamenti indotti dal riscaldamento globale possono essere valutati in modo rilevante solo in termini di tendenze a lungo termine. Sebbene vi siano piccole variazioni da un anno all’altro, le registrazioni della temperatura globale mostrano un rapido riscaldamento negli ultimi decenni.