Spettacoli

Cinema, da anni in Ticino non si vedeva un Natale così «forte»

Nella coda di un 2025 forse non troppo soddisfacente per i gestori del nostro cantone, l’arrivo contemporaneo di tre pellicole di cassetta fa ben sperare - Sold-out in breve tempo le anteprime di Frontaliers
Il terzo capitolo della saga di Avatar è uno dei film di punta del natale ticinese al cinema
Dario Campione
23.12.2025 06:00

Avatar. Checco Zalone. E i Frontaliers. Da anni, sicuramente da prima del Covid, i cinema ticinesi non potevano contare su un Natale così «forte», almeno dal punto di vista dei titoli in programmazione.

Il kolossal di James Cameron, giunto al terzo episodio, il Buen camino del comico pugliese, campione d’incassi ovunque, e il nuovo incontro-scontro fra Bussenghi e Bernasconi - personaggi entrati ormai da molto tempo nell’immaginario ticinese e delle province italiane di frontiera - si annunciano come grandi attrattori di pubblico.

Nella coda di un 2025 forse non troppo soddisfacente per numero di spettatori, le sale del cantone guardano quindi con molta fiducia all’arrivo delle tre pellicole-evento.

«Attirare la gente al cinema è sempre più difficile, i grandi film aiutano - dice al Corriere del Ticino Joel Fioroni, direttore del Lumen Palacinema di Locarno - non abbiamo ancora tirato le somme definitive, ma credo che quest’anno ci sia stato un calo, rispetto al 2024, di circa 20%. I titoli di Natale potrebbero però darci una mano. Lo speriamo».

Un anno difficile

Anche Luca Morandini, titolare delle sale di Mendrisio e a capo della “Morandini Film”, società che distribuisce Zalone e Frontaliers in tutta la Confederazione, conferma al Corriere del Ticino come il 2025 non sia stato l’anno migliore per i cinema ticinesi.

«Il successo al botteghino è determinato dalla qualità dei film, e quest’anno sono mancati soprattutto i prodotti americani importanti - dice Morandini - Il pubblico è sempre determinato dal film, quando ci sono titoli sui quali convergono i gusti degli spettatori, riempire le sale non è un problema».

E il Natale 2025, in questo senso, sembra avere tutte le giuste premesse. «Una programmazione così forte non la vedevamo da tempo, da prima del Covid - dice ancora Morandini - Abbiamo in contemporanea il film ticinese, il film italiano e il film americano di maggiore attrattività. Le anteprime di Frontaliers sono andate sold-out in pochissime ore e in tutte le città: da Locarno a Lugano, da Bellinzona a Mendrisio».

Innovazione dall’alto

Il cinema è esperienza condivisa, «visione collettiva», sottolinea Fioroni. Purtroppo, negli ultimi anni, anche a causa della programmazione sempre più massiccia delle piattaforme di streaming, il fascino del grande schermo si è affievolito. «Io credo che si debba puntare molto sulle giovani generazioni - aggiunge Fioroni - attirandole con la qualità dei film e con le soluzioni tecnologiche d’avanguardia. Noi, ad esempio, al Palacinema abbiamo il vantaggio di poter contare su sale molto moderne e attrezzate. Siamo gli unici, in Ticino, ad avere il Dolby Atmos» (una tecnologia surround sperimentata per la prima volta nel 2012, ndr).

Talvolta, l’innovazione tecnica giunge direttamente sullo schermo con le decisioni adottate da produttori e registi. Lo spiega bene Gianni Bonardi, proprietario del cinema Forum di Bellinzona.

«Per il terzo capitolo della saga di Avatar, James Cameron ha fatto scelte incredibili - dice Bonardi al Corriere del Ticino - il film dura 3 ore e mezza ma sono disponibili versioni in scope e in flat per garantire una visione a schermo pieno in ogni cinema. Non solo: quest’estate, a ogni sala è stato chiesto di misurare la propria luminosità. Un passaggio necessario per ricevere, adesso, una copia che, una volta proiettata, possa assicurare la massima qualità delle immagini». Una procedura, quest’ultima, che spinge Bonardi a fare un’ulteriore considerazione, relativa stavolta ai costi degli spettacoli in sala. «Troppo spesso sento ancora dire che andare al cinema è caro, ma non è così. Al di là delle promozioni - noi, ad esempio, il mercoledì facciamo pagare 10 franchi - non esiste, credo, alcun prodotto artistico come Avatar per il quale siano stati spesi oltre 400 milioni di dollari e che uno spettatore può “consumare” con 17 franchi».

È indubbiamente vero che il biglietto del cinema è molto meno caro del biglietto di uno spettacolo teatrale o di un concerto dal vivo. Tuttavia, i grandi numeri garantiti alle piattaforme di streaming dagli abbonati fanno la differenza. In Svizzera, il pacchetto base di Netflix costa 14,90 franchi. Un’offerta contro la quale competere è difficilissimo.

In ogni caso, la sfida a tre è cominciata. Secondo Morandini, «Zalone vincerà nettamente. Non c’è competizione, anche perché avrà il doppio di proiezioni rispetto ad Avatar, vista anche la durata dei due film». Il comico pugliese sbarcherà in forze pure oltre Gottardo: Buen camino, con i sottotitoli in tedesco e francese, sarà proiettato in 4 sale a Zurigo, in 3 sale a Basilea, Berna e Ginevra, in 2 sale a Losanna. Frontaliers, invece, per il momento resta in Ticino. Varcherà il Gottardo dopo il 5 marzo.

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