Una piscina, due mostre: a Paradiso l’arte scorre tra memoria e libertà
Non si nuota, ma ci si immerge comunque. Alla Piscina di Artphilein, l’acqua è fatta di carta e colore, di immagini che scorrono e si depositano nella memoria. Dal suo debutto l’11 ottobre, la mostra collettiva «My Journey is an Alphabet of Paper and Color» continua ad attirare curiosi e appassionati d’arte contemporanea nel cuore di Paradiso, proponendo un viaggio dentro le molteplici forme della sensibilità femminile.

L’esposizione – visitabile fino al 30 gennaio 2026 – riunisce dieci artiste internazionali provenienti da Europa, Australia, Israele e Stati Uniti, con opere su carta appartenenti alla collezione De Pietri – Artphilein Foundation. Al centro del percorso si trova Yesterday We Were Girls di Katie Prock, un’installazione monumentale che riflette sulla crescita e sulla riscrittura dell’identità femminile attraverso la memoria. Le sue immagini tagliate e ricucite, come ferite e guarigioni, si fanno simbolo di resilienza, creando un moto ondoso che attraversa tutto lo spazio espositivo.
Attorno a quest’opera, le creazioni di Véronique Arnold, Veronica Barbato, Adriana Beretta, Lore Bert, Vibe Bredahl, Ada Marino, Ashley Peifer, Amparo Shani e Gulumbu Yunupingu costruiscono un dialogo intimo tra linguaggi e sensibilità diverse. Un alfabeto visivo – come suggerisce il titolo della mostra – che invita a interrogarsi sul modo in cui il passato plasma il presente, e su come la fragilità possa trasformarsi in forza.

L’altra immersione: “Prisons” alla Artphilein Library
A pochi passi, negli spazi della Artphilein Library, è in corso in parallelo la mostra «Prisons: The Confined Separation», che offre un contrappunto più severo ma altrettanto umano. Qui l’immersione non è nella leggerezza dei colori, ma nella profondità delle assenze. L’esposizione affronta il tema delle prigioni attraverso i libri fotografici contemporanei e il progetto Fine Pena Mai di Veronica Barbato, che racconta la quotidianità di chi vive la detenzione indirettamente: familiari, figli, compagni.

Le fotografie di Barbato restituiscono la dimensione invisibile di questa pena riflessa, fatta di silenzi e solitudini. «Racconto chi resta fuori – spiega l’artista – perché anche chi non è colpevole sconta la sua parte di prigionia». Accanto al suo lavoro, un Dossier realizzato da Artphilein Editions riunisce volumi selezionati dalla collezione della biblioteca e un saggio inedito di Filippo Brancoli Pantera, offrendo uno sguardo critico e poetico sulle forme della reclusione.
Informazioni pratiche:
Artphilein – La Piscina & Library, via San Salvatore 2, Paradiso
Mostre aperte fino al 30 gennaio 2026
La Piscina: giovedì 10–18, su appuntamento ([email protected])
Library: martedì–venerdì, 10–18
Ingresso libero.

