La recensione

Il loop eterno di Returnal

Precipita, sopravvivi, combatti, muori. E poi ripeti da capo finché non dimostri al pianeta alieno chi sei davvero
Paolo Paglianti
16.02.2023 12:00

Mai che un viaggio interstellare vada bene da inizio a fine. Ne sa qualcosa Selene, astronauta esploratrice del futuro prossimo venturo, che nei pressi del pianeta Atropos scopre che il motore della sua navetta fa le bizze, e precipita sulla superficie del mondo alieno. Neanche il tempo di uscire dal rottame, che un mostro con troppi tentacoli la trasforma nella sua colazione. Game over.

Dopo qualche secondo, però, Selene si risveglia. È ancora sull’astronave, che è di nuovo vicino ad Atropos, il motore ha nuovamente un’avaria, e precipita nuovamente. Stavolta sa cosa la aspetta, ed è il mostraccio ad avere la peggio. Una brutta giornata, con un luce in fondo al tunnel: Atropos non ama gli umani, ma ha una distorsione temporale per cui chi muore, rinasce in un loop eterno. Che sarebbe bellissimo quando uno è in vacanza alle Maldive, un po’ meno se sei finito su un pianeta alieno dove ogni creatura ci tiene tantissimo a ammazzarti.

Come funziona una partita a Returnal

Il mondo alieno è costruito da una serie di «stanze» molto grandi che dovrete esplorare e dove sono regolarmente presenti alieni di vario tipo ma sempre professionalmente incavolati con voi. Naturalmente, non c’è molto dialogo con questi xeno: dovete farli fuori tutti, per poter controllare ogni angolo della «stanza» e poter procedere. Returnal è prima di tutto un eccellente sparatutto, dove si spara e si combatte quasi costantemente e con gran soddisfazione, e dovrete fare letteralmente lo slalom tra le scie di colpi nemici. Ogni volta che venite uccisi, e succederà abbastanza spesso, ripartirete da capo, dall’astronave precipitata sul pianeta alieno. Scoprirete però che il pianeta si adatta e cambia per la vostra intrusione, quindi non troverete le stanze nel medesimo ordine del precedente «giro». Tutto su Atropos è casuale, anche le armi e i bonus che raccoglierete in giro. Dovrete quindi essere sia abili che un po’ fortunati: trovare una certa arma particolarmente potente può concedervi un vantaggio inedito, che magari al «giro» precedente o successivo non avrete.

Sebbene a ogni vostra tragica dipartita perderete tutto l’equipaggiamento raccolto, conserverete parte dell’energia del luogo, che potete utilizzare per rendervi più comoda la vita nei «giri» successivi. Inoltre, se riuscirete ad abbattere dei nemici particolarmente potenti (i classici «boss» di fine livello) o superare punti speciali del gioco, potrete teletrasportarvi fino a quel punto e risparmiarvi di ripetere parte del viaggio.

Returnal è uscito nel 2021 per PlayStation 5: la console ammiraglia di Sony era stata appena lanciata, e come succede spesso nei primi mesi di vita di una console, c’erano ben pochi giochi creati appositamente per PS5. Returnal ha sfruttato questa solitudine come un vantaggio e ha conquistato oltre mezzo milione di giocatori  in poche settimane per la sua sfiziosa alchimia di sparatutto casuale – i gamer li chiamano «roguelike», e sono dei giochi «procedurali» dove gli elementi del videogame vengono combinati casualmente, ma con delle regole che rendono gradevole e sensata ogni partita, anche se sempre diversa.

Returnal ha trasformato la meccanica base dei videogame – esplori, vieni ucciso, ripeti sapendo quello che ti aspetta - nel suo tratto principale, nella sua storia a base di loop temporali. È un po’ al storia del film Edge of Tomorrow – Senza Domani, in cui il protagonista interpretato da Tom Cruise veniva ucciso dagli alieni migliaia di volte ma poi tornava in vita «ricordandosi» cosa era successo e migliorandosi a ogni «vita». Lo abbiamo visto di recente, parlando di videogame, anche in Death Loop, che propone però una ripetizione maniacalmente identica della stessa giornata.

Returnal invece combina il loop con un mondo alieno che cambia costantemente, dove il divertimento è sì far fuori tonnellate di nemici, ma anche trovare armi molto varie e scoprire come funzionano, e godersela un sacco quando abbiamo la fortuna di trovare un’arma particolarmente efficace e devastante.

Dopo un anno e mezzo in cui è stato presente in esclusiva su PS5, ora Returnal esce anche su PC: il gioco è pressoché identico e graficamente ancora più dettagliato. Un’ottima occasione di partire per questo viaggio sci-fi se non avete una PS5 in casa, ma un PC da gamer.

Returnal è tradotto in italiano ed è disponibile su PS5 e PC. Ha un PEGI età consigliata di 16+. Segnaliamo che su PS5 è incluso nel PlayStation Plus Extra, l’abbonamento «flat» di Sony.  

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