La recensione

L’invasione aliena di Planet of Lana fra Miyazaki e Guerra dei mondi

Puzzle e piattaforme per un gioco in cui l’astuzia conta più dei riflessi – E poi c’è un simil gattino tenerissimo!
Paolo Paglianti
08.06.2023 06:00

C’è un po’ di Miyazaki e un po’ di La guerra dei mondi, in Planet of Lana. All’inizio del gioco, impariamo a controllare la protagonista correndo attraverso il suo villaggio di pescatori e poi su per la collina vicina, seguendo la sorella più grande, in un piccolo paradiso pacifico e bucolico. Neanche il tempo di goderci il panorama, che vediamo arrivare una flotta di spietati alieni che uccidono o rapiscono tutti gli abitanti del villaggio. Rimasti soli e disperati, non ci perderemo d’animo e inizieremo una piccola odissea per tentare di salvare il salvabile.

C’è un incredibile senso di dissonanza tra la storia del gioco e il suo aspetto visivo. La solitudine, la disperazione per quello che è successo stridono violentemente con i paesaggi colorati e vivi del pianeta di Lana. A rendere più accettabile la situazione, dopo poche decine di minuti arriva il secondo protagonista del gioco: un piccolo batuffolo carino e coccoloso, che si muove, miagola e fa le fusa come un gatto, e che ci accompagnerà fedelmente lungo la nostra avventura. Da solo, vale l’esperienza di giocare Planet of Lana.

Essenzialmente, Planet of Lana è un gioco di piattaforme e puzzle: la proporzione è decisamente in favore degli enigmi, visto che salti e saltelli sono secondari rispetto a capire come procedere. Praticamente ogni schermata del gioco è un puzzle da risolvere: come arrivare su quel punto così in alto apparentemente inaccessibile, come abbattere quell’ostacolo, o superare quell’odioso nemico mortale che sembra tanto un ragno meccanico.

A parte i primi venti minuti, tutti questi enigmi dovranno essere risolti unendo le forze con l’esserino miagoloso. Potremo chiedergli di stare su una piattaforma per aprire una certa porta, oppure di salire su una parete (i suoi salti sono prodigiosi) e tagliare con gli artigli una corda che ci permetterà di scalarla. In alcuni casi, dovremo usare l’esserino gattoloso come un’esca, per distrarre i suddetti ragnoni e muoverci più liberamente da una siepe all’altra. Lana non avrà armi, è inerme di fronte a questi mostri e dovrà evitarli – anche se in qualche caso potremo farli fuori con un piano ben congegnato e il giusto tempismo. A proposito, quando i ragnoni sono vicini vi capiterà di morire spesso nel gioco, ma per fortuna i punti di salvataggio sono numerosissimi e non dovrete rifare parti notevoli del gioco.

Gli enigmi sono stuzzicanti e vari: Planet of Lana non cade nell’errore di diversi titoli simili, che propongono dozzine di volte lo stesso enigma con variazioni quasi impercettibili. I suoi capitoli hanno ognuno un tema di fondo caratteristico – il buio o l’acqua, per esempio – e dovremo capire come superare i loro ostacoli.

Nei livelli sotterranei, scopriremo che il nostro simil gattino può «accendere» delle luci misteriose, e quindi dovremo ordinargli di posizionarsi sugli interruttori per permetterci di vedere dove andiamo. In quelli acquatici, il cosino si rifiuterà di toccare qualsiasi superficie dove può affondare, e dovremo escogitare come traghettarlo e fargli superare gli acquitrini.

Se gli enigmi generalmente sono piuttosto abbordabili, ce ne sono una mezza dozzina un pochino più impegnativi, di quelli da risolvere con carta e penna e andando per tentativi. Posto che se vi sentirete proprio bloccati, troverete la soluzione in tre click su Google, questi enigmi sono una sfida aggiuntiva che aggiunge un po’ di pepe a un gioco tutto sommato poco ostico per chi ha esperienza in questo genere.

Planet of Lana infatti si ispira a dei classici del genere, che se non avete mai provato vi consigliamo di giocarvi al più presto. Inside e Limbo, per esempio, propongono lo stesso stile di gioco: un’avventura da affrontare saltando tra piattaforme e risolvendo enigmi più o meno complicati, con uno stile unico in bianco e nero.

Di recente, vi abbiamo segnalato un’avventura con lo stesso stile, Sommerville. Anche in questo caso, la storia parte da un’invasione aliena, e il protagonista fa di tutto per ritrovare la sua famiglia. Al posto del gattino teneroso di Planet of Lana, in Sommerville acquisirete dei super poteri, strada facendo.

Planet of Lana è disponibile per Xbox e PC, e su queste piattaforme, è incluso nell’abbonamento «all you can Play» di Microsoft, il GamePass. È tradotto nella nostra lingua, anche se la vedrete poco – la protagonista parla una lingua fittizia, e nel gioco non sono presenti scritte nel nostro alfabeto. Il gioco ha un PEGI età consiglia 16+.

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