A Silverstone sventola anche la bandiera rossocrociata

La McLaren a casa sua, in quel di Siverstone, non trionfava addirittura dal 2008. Eppure, la vittoria conquistata da Lando Norris - che ha preceduto il compagno di squadra, e leader del mondiale, Oscar Piastri - non desta particolare scalpore. D’altronde, la MCL39 è una vettura dominante, capace, nel Gran Premio di Gran Bretagna, di cogliere già la quinta doppietta stagionale. A prendersi le luci della ribalta, allora, è stato un eroico Nico Hülkenberg. Ci sono voluti ben 5.593 giorni e la bellezza di 293 gare ma il tedesco, finalmente, è riuscito a salire sul podio.
Il caos iniziale
È stato un GP a dir poco movimentato, quello disputatosi a Silverstone, laddove, come consuetudine, le condizioni meteorologiche hanno ricoperto un ruolo primario nello scenario della corsa. L’incertezza totale, legata alla presenza - più o meno benvenuta - della pioggia, ha caratterizzato la gara sin dalle sue primissime battute. Tanto che, prima ancora della partenza, la griglia si è rimescolata a causa della scelta che diversi piloti hanno preso, ricorrendo a degli pneumatici adatti a un asfalto asciutto. Tra di loro, soltanto Stroll - che ha optato per una gomma soft - ne ha tratto vantaggio, mentre l’azzardo di partire dalla pit lane è costato caro, tra gli altri, a Russell e Leclerc.
Il caos iniziale, inoltre, è derivato dalle diverse circostanze in cui i commissari hanno deciso di affidarsi alla Safety Car: le prime due sono state solamente «virtuali» - e derivanti dalle uscite di scena di Lawson e Bortoleto - mentre nelle altre due occasioni è dovuto intervenire Bernd Mayländer. Dapprima, a causa della pioggia che si era vieppiù intensificata, secondariamente per via dello schianto di Hadjar, che è andato a tamponare Antonelli, anch’egli poi costretto al ritiro. In quest’ultimo frangente, in sostanza, si è deciso tutto, sì perché Piastri - leader provvisorio della corsa - ha frenato troppo pesantemente quando si stava concludendo il regime di Safety Car, incappando così in una penalità di 10 secondi rivelatasi decisiva in favore di Norris.
«L’incredibile Hulk»
Sul bagnato la McLaren ha devastato la concorrenza, mettendo in mostra un passo inarrivabile per chiunque e, a tratti, girando perfino 2 secondi più veloci di tutti. Alle loro spalle si è esaltato Nico Hülkenberg, che in qualifica aveva timbrato appena il 19. tempo. In gara, però, il tedesco è stato impeccabile: ha mantenuto una freddezza glaciale e - a differenza di Hamilton, il suo diretto inseguitore - non ha commesso alcun errore. E così, il 37.enne - che esordì nella categoria ormai tre lustri fa - ha dunque potuto celebrare, per la gioia di tutto il paddock, il primo agognato podio in carriera. Un traguardo certamente meritato, per lui, che già nelle ultime tre gare - in Spagna, Canada e Austria - era stato straordinario ed era andato a punti.
A bordo della sua Kick Sauber verde, «L’incredibile Hulk» - come è soprannominato - è riuscito in un’impresa storica, poiché ha riportato la scuderia di Hinwil sul podio dopo un’astinenza durata tanto, troppo, tempo. A questo appuntamento, infatti, il team rossocrociato mancava dal lontano 2012, quando il nipponico Kamui Kobayashi giunse terzo nel Gran Premio di casa. «Era ora - ha commentato con entusiasmo Hülkenberg - ho sempre saputo che potevamo farcela. Che gara, le condizioni erano assurde. È stata una battaglia, abbiamo effettuato le scelte corrette nei momenti giusti e abbiamo evitato di commettere errori».
Delusione in casa Ferrari
In un grave errore, come accennato, è invece incappato Piastri, che malgrado ciò mantiene la vetta del Mondiale. Al giro di boa, l’australiano mantiene 8 punti di margine sul compagno di squadra, che però è reduce da due successi consecutivi. E non scontati, considerando cheNorris è riuscito a riscattarsi prontamente dopo il clamoroso pasticcio inscenato in Canada. Se la classifica dei costruttori è da tempo già decisa - la McLaren è assolutamente inarrivabile - quella relativa ai piloti pare sempre più essere un affare tra loro due. L’unico rivale credibile, ovvero il pluri-iridato Max Verstappen, sta progressivamente perdendo terreno. A Silverstone la pioggia gli ha innegabilmente complicato la vita, poiché la Red Bull aveva optato per una vettura con basso livello di carico aerodinamico. Un setup, questo, che lo ha premiato solamente nella giornata asciutta di sabato.
L’olandese, tuttavia, è perlomeno riuscito a limitare i danni - chiudendo 5. dietro a Hamilton, che non è quindi riuscito a proseguire la striscia personale di 11 podi consecutivi a Silverstone - mentre il vero sconfitto del weekend è senz’altro Charles Leclerc. Il monegasco - in seguito a delle prove libere più che incoraggianti - ha sbagliato decisamente troppo e non è riuscito a capitalizzare il potenziale della sua monoposto.