Ad Abu Dhabi finirà un’era
È nato il 3 luglio del 1987, si è sposato in segreto nel 2019 con la sua storica fidanzata Hanna Prater e vive nel canton Turgovia. Non ama nessun social media e si impegna per i diritti della comunità LGBTQ+ e per il rispetto dell’ambiente. È stato quattro volte campione del mondo, ma saluterà il paddock a fine stagione per dedicarsi maggiormente ai suoi tre figli. Ripercorriamo la carriera di Sebastian Vettel.
Una strepitosa avventura
«È stata una decisione difficile da prendere, ci ho pensato molto. Voglio passare più tempo con la mia famiglia. Non è un addio, ma un ringraziamento verso tutti, soprattutto i tifosi, senza i quali il nostro sport non potrebbe esistere». Queste le parole proferite da Sebastian Vettel qualche giorno fa, quando ha annunciato il suo ritiro dalla Formula Uno a fine anno. Il 35.enne tedesco corre in F1 dal 2007, ha vinto 53 GP ed è stato campione del mondo dal 2010 al 2013. La sua carriera nel Circus è iniziata con la Sauber, ed è presto proseguita con la Toro Rosso (2007-2008). Poi ci sono stati gli anni di gloria al volante della Red Bull (2009-2014), a cui hanno fatto seguito le stagioni con la Ferrari (2015-2020), un po’ meno esaltanti. Concluderà la sua avventura quest’anno, con l’Aston Martin su cui corre da due stagioni.
I record e i saluti dei compagni
Una vita passata nel paddock e un elenco decisamente lungo di record. I più salienti? Sicuramente quello di pilota più giovane in F1 ad aver vinto un Mondiale e ad aver ottenuto una pole position. Ma va certamente citato anche quello che Vettel si è aggiudicato nel 2021, alla prima edizione dell’Overtake Award, con 132 sorpassi effettuati in stagione. Detiene inoltre il primato del maggior numero di pole (15) e vittorie (11) nella stessa stagione (il 2011), così come quello relativo ai Gran Premi vinti consecutivamente (9 nel 2013). Dopo aver pubblicato il fatidico annuncio su Instagram (su cui ha aperto un account solo per comunicare la notizia), i saluti dei colleghi non sono tardati ad arrivare. A cominciare da quelli della Ferrari: «È stato un onore condividere con te così tanti ricordi in Formula Uno. Non vediamo l’ora di goderci insieme le ultime gare. Ti vogliamo bene, Seb. In bocca al lupo per le future sfide della tua vita». Passando per il 7 volte campione del mondo Lewis Hamilton: «Seb, è stato un onore chiamarti rivale. Ed è un onore ancora più grande chiamarti “amico”. Lasci questo sport migliore di come l’hai trovato. Ti voglio bene». Così Charles Leclerc: «Che persona e che pilota! Ci mancherai». Terminando con le parole del campione in carica, Max Verstappen: «La F1 occupa una parte importante della nostra vita, ma è giusto che Vettel ora si goda la sua famiglia».
I momenti indimenticabili
Quindici anni in Formula Uno per Sebastian Vettel. Un lasso di tempo molto lungo, costellato da momenti incredibili. Proviamo a sintetizzare quelli che hanno lasciato il segno nel Circus. Iniziamo da una simpatica curiosità, quella di dare i nomi alle sue vetture. Le più famose? Randy Mandy, la RB6 con cui vinse il primo Mondiale, e Eva, così Vettel battezzò infatti la sua prima Rossa. Passiamo ora alla pista e al campionato del 2010, con quell’ultimo pazzo GP ad Abu Dhabi che consegnò di fatto a Vettel il Mondiale. Negli Emirati Arabi Uniti il tedesco arrivò primo, mentre i rivali Alonso, favorito per il titolo, e Webber chiusero rispettivamente 7. e 8. E così Vettel vinse per soli 4 punti, senza mai essere stato in testa alla classifica. Aveva 23 anni, e diventò il più giovane campione del mondo di F1. Poi, fino al 2013, non c’è più stata storia: la strepitosa accoppiata Red Bull-Vettel dominò ogni campionato. Nel 2015, in Ferrari, Vettel concluse con 3 vittorie e 13 podi complessivi: mai nessuno prima aveva esordito meglio con la Rossa. Inoltre, «Seb» riuscì anche a sfatare il tabù delle pole position, ottenendola nel GP di Singapore, 61 gare dopo l’ultima volta. E così arriviamo a oggi, a una doppia stagione in Aston Martin che ha mostrato un altro volto di Sebastian Vettel.
L’attenzione all’ambiente
Negli ultimi anni il pilota tedesco si è sempre di più impegnato per i diritti della comunità LGBTQ+ e per l’ambiente. Quest’ultimo gli ha dato un’ulteriore motivazione per dire addio al mondo dei motori. «È sicuramente un fattore che ha giocato un ruolo - ha commentato Vettel in seguito al GP d’Ungheria -. Vedere il mondo cambiare, e vedere un futuro a rischio per tutti noi, mi fa rendere conto che la mia passione e il mio lavoro sono tra le cause di questo. E non mi piace».
Gli scambi con Alonso
Per un veterano che abbandona, ce n’è un altro che non considera minimamente di smettere. Fernando Alonso ha infatti firmato un contratto pluriennale con l’Aston Martin. La storia dunque si ripete, o quasi. Nel 2014 era infatti successo qualcosa di simile. Il posto in Ferrari lasciato vacante dallo spagnolo era, in qual caso, stato preso dal campione tedesco. Ora, otto anni dopo, è il 41.enne di Oviedo che raccoglie il testimone di Sebastian Vettel in Aston Martin. E l’anno prossimo chi colmerà il vuoto lasciato da Alonso in Alpine? Si tratta di Oscar Piastri. Il 21.enne australiano e già da quattro anni in seno alla scuderia, in qualità di pilota di riserva. Ma di tutto questo se ne parlerà ancora a lungo durante il weekend del 20 novembre ad Abu Dhabi, in occasione dell’ultima gara stagionale. Su quel circuito che ha regalato il primo Mondiale a Vettel e che, quest’anno, lo vedrà dire addio al paddock.