Ambrì premiato perlomeno ai rigori

In questi casi la domanda è sempre la stessa: due punti guadagnati o un punto perso? «Vincere è comunque una bella sensazione, specialmente contro un Kloten che sta andando forte», racconta Nando Eggenberger, «ma obiettivamente possiamo dire di aver perso un punto, specialmente pensando alla rete del 2 a 3 incassata con l’uomo in più sul ghiaccio». Già, è forse questo il grande rammarico dell’Ambrì. Il complesso leventinese, entrato sul ghiaccio con la ferma intenzione di prendersi la rivincita dopo la sconfitta patita in casa ventiquattro ore prime, parte bene e segna dopo nemmeno 2’ grazie a Spacek, anche se in verità si tratta di un’autorete di Steiner. La risposta del Kloten non si fa attendere, il pareggio di Faille arriva quasi subito.
La prima frazione è davvero rocambolesca, parecchi i rovesciamenti di fronte, gli Aviatori danno un’impressione meno solida rispetto al solito, perlomeno difensivamente. La fortuna aiuta anche i biancoblù, in superiorità numerica al 16’ Meyer colpisce due volte i ferri della gabbia di Conz, preferito da Cereda a Juvonen. Al rientro dalla penalità Grassi s’invola solo verso Metsola e fa centro. Anzi, per meglio dire è di nuovo un autogol, stavolta di Reinbacher. La maledizione per i locali non è finita, al 27’ un tiro di Virtanen viene deviato nella propria porta da Simic. I padroni di casa non ci stanno, reagiscono con veemenza, ma l’Ambrì riesce a difendersi e ogni tanto arriva in suo soccorso la fortuna. Ancora una volta è un ferro a dire di no agli zurighesi sul finire di tempo centrale.
Sembra una serata favorevole, purtroppo però arriva la leggerezza citata appunto da Eggenberger. In box-play Ruotsalainen scappa via e imbecca Ang per il punto del 2 a 3 al 44’. Paradossalmente l’Ambrì reagisce però bene e non sembra incassare il colpo, anzi, si crea delle buone opportunità, non concretizzate. Chi sbaglia paga e così, un po’ dal nulla, al 55’ arriva il pareggio di capitan Kellenberger. Nel finale saltano un po’ gli schemi e i nervi. La partita di McMillan finisce anticipatamente a causa di un duro check di Simic. Stessa sorte per Spacek, uscito dolorante sul finire del supplementare. Le loro condizioni saranno da valutare nelle prossime ore.
Perlomeno appunto arriva la vittoria ai rigori, giusto finale di una partita davvero pazzerella. «Se ho già visto tre autoreti in un match? Credo di sì», afferma Eggenberger, «d’altronde questo è l’hockey, va tutto così veloce». Al grigionese i weekend back to back contro il medesimo avversario aggradano. «MI piacciono molto, ma so che per diversi colleghi non è così». Non era evidente trovare l’intesa con McMillan, reduce oltretutto da parecchio tempo ai box. «Non è mai semplice rientrare in gioco, ma sia lui che Conz si sono fatti immediatamente trovare pronti, giù il cappello». Dopo il 3 a 3 Cereda ha chiamato il timeout. «Il coach ci ha detto di continuare a dare gas, di non diventare passivi». Infine un bilancio sul primo mese in biancoblù: «Sono contento di essere qui, mi sento benissimo, ma la versione del miglior Eggenberger è ancora molto lontana».