Calcio

Arriva Joe Mansueto e il sogno è un nuovo centro d'allenamento

Domani il proprietario americano del Lugano sarà di scena al LAC - Futuro stadio: via il sintetico per l'erba naturale e spazio a una struttura ad hoc fuori città?
©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
24.05.2022 06:00

Joe Mansueto ha scelto il LAC. Domani, per la prima volta dall’acquisizione dell’FC Lugano, l’imprenditore americano andrà in scena. Fisicamente e non, come un paio di volte negli ultimi mesi, attraverso Zoom e uno schermo. Il proprietario dei bianconeri incontrerà i media, da solo, per chiarire ulteriormente le personali intenzioni. Visioni, progetti e investimenti, insomma. Che inevitabilmente chiameranno in causa la futura arena sportiva approvata in votazione popolare lo scorso novembre. Su questo fronte le novità non mancano. Anzi, sono di quelle importanti. E il vertice con le autorità comunali in agenda domani mattina, dovrebbe contribuire a fare il punto della situazione. Non è infatti un segreto che la società sia al lavoro per rivedere alcuni contenuti del nuovo stadio. Superficie del campo compresa. Già, perché l’idea di un terreno in erba naturale al posto del prospettato sintetico sarebbe molto gradita. Va da sé, con la società disposta ad assumersi gli eventuali costi di una simile operazione. Di più: anche a fronte di questo cambio di rotta, si starebbe valutando seriamente la costruzione di un nuovo centro d’allenamento ad hoc, destinato unicamente alla prima squadra. Le superfici individuate, entrambe fuori città (lungo la piana del Vedeggio?), sono al vaglio delle parti interessate. E la differenza, anche qui, la farà la fattura finale interamente a carico del gruppo che controlla anche i Chicago Fire. Il primo amore sportivo di Mansueto, tra l’altro, non se la sta passando molto bene. Eppure, ancora di recente, la franchigia a stelle strisce era stata considerata gerarchicamente superiore al Lugano. Sì, nonostante i risultati ottenuti in MLS siano diametralmente opposti a quelli - splendidi - di Sabbatini e compagni. «Un farm team? I termini dell’hockey su ghiaccio non mi piacciono» ha precisato il CEO Martin Blaser: «La proprietà ha un budget riservato alla franchigia e uno per il Lugano. E il lavoro che viene svolto a nostro favore è un ottimo lavoro. Penso ad esempio alla rete scouting per il mercato, che ha regalato a Cornaredo un giocatore come Zan Celar. Ecco, spero che in futuro ci saranno tanti altri casi Celar». Il bomber sloveno, l’estate scorsa, era stato messo sotto contratto dopo essere finito nei radar degli osservatori statunitensi. 

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