Calcio

Brasile in maglia nera per dire no al razzismo: una prima storica

La Seleçao si schiera contro le discriminazioni in campo e nella società – Solidarietà a Vinicius Jr, vittima di insulti razzisti in Spagna
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Red. Online
18.06.2023 20:15

Non era mai successo in 109 anni di storia. Che il Brasile giocasse con una divisa completamente nera. Dove sono finiti il giallo acceso della maglietta e il blu dei pantaloncini, colori divenuti simbolo del cosiddetto joga bonito? Risposta: nessun timore, né lo sponsor tecnico né tantomeno la CBF, la Federcalcio brasiliana, hanno abbandonato lo stile classico. Se la Seleçao, sabato contro la Guinea, ha scelto una tenuta del genere è solo e soltanto per solidarizzare con Vinicius Jr, il fenomeno brasiliano del Real Madrid vittima di insulti razzisti lo scorso maggio in Spagna, e per dire no a discriminazioni e odio. Un no secco, secchissimo.

«Con il razzismo, non c'è partita« ha twittato la Federcalcio brasiliana. «La tua battaglia è la nostra battaglia. In questo giorno storico in cui la nazionale brasiliana indosserà per la prima volta una maglia nera, tu indosserai la nostra iconica maglia numero 10». Il numero di Pelé, già. «Insieme, combattiamo contro il razzismo nel calcio e nella società».

L'amichevole, dalla forte dimensione simbolica, si è giocata a Barcellona, nello stadio dell'Espanyol, e ha permesso agli organizzatori di diffondere numerosi slogan tramite i cartelloni pubblicitari. Fra questi, citiamo «il razzismo è un crimine» o «espelleremo il razzismo».

Prima del fischio d'inizio, tutto lo stadio ha osservato un minuto di silenzio. I giocatori di entrambe le squadre si sono poi inginocchiati in stile Colin Kaepernick. Nella ripresa, il Brasile è tornato alla sua divisa storica.

La partita si è conclusa con una vittoria brasiliana, un comodo 4-1, ma il risultato, davvero, a questo giro era l'ultimo aspetto da considerare. Vinicius, dal canto suo, può contare sull'appoggio della FIFA e del suo presidente Gianni Infantino, volato in Spagna nel fine settimana proprio per incontrare il calciatore del Real Madrid. E per parlare, altresì, di ciò che era successo.  

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