Calcio

Bologna, Crystal Palace e forse Bienne? No, non festeggiano solo le grandi

Il successo è sempre più prerogativa di pochi e ricchissimi club - Il 2025, tuttavia, ha scritto alcune inaspettate pagine di storia e altre potrebbe ancora scriverne
La festa del Crystal Palace e dei suoi tifosi dopo la FA Cup conquistata a Wembley. © AP/Ian Walton
Massimo Solari
21.05.2025 06:00

Suvvia, non va poi così male ai romantici e ai nostalgici del pallone. In una fase - oramai un’epoca - segnata dalla concentrazione del potere, dei soldi e del successo, la stagione 2024-25 ha tutto sommato riservato tante belle storie. Percorsi inaspettati, exploit clamorosi, prime. E poco importa se non verrà scritto un finale felice per ciascuna di queste favole. Ciò che conta è la sopravvivenza dell’eccezione e dell’insubordinazione, che non è dunque ancora estinzione. Certo, le gerarchie rimangono tali, così come le probabilità che a farla franca sia il predestinato e prepotente del gruppo. E però, ripetiamo, non ci si è annoiati in queste settimane.

Il City a bocca asciutta

Quella appena trascorsa, per esempio, ha intronizzato Bologna prima e Crystal Palace poi. E, no, tolti parenti, amicizie strette e giocatori d’azzardo spregiudicati, nessuno avrebbe scommesso su un simile epilogo in Coppa Italia e in FA Cup. D’altronde, gli avversari dell’atto conclusivo si chiamavano Milan e Manchester City, abituati a determinati palcoscenici e a gestire gli appuntamenti con la gloria. Corazzate sportive ed economiche, insomma, al netto dei gravi malanni di stagione. Ebbene, trascinati da un gol di Dan Ndoye gli emiliani sono tornati ad alzare un trofeo al cielo, 51 anni dopo l’ultimo. Per il Crystal Palace, invece, la vittoria ottenuta sabato a Wembley - tra l’altro con una maglia retrò stupenda - ha costituito il primo sigillo in 120 anni di storia. Pazzesco. Anche perché il club del sud di Londra terminerà l’annata con una coppa in bacheca, mentre il City di Guardiola - una superpotenza - con zero. Di più: per la squadra che attualmente occupa il 12. posto in Premier League, aver battuto nell’ordine Fulham, Aston Villa e appunto Manchester City - tutti piazzati meglio in campionato - ha altresì spalancato le porte della prossima Europa League.

Ci proverà anche il Reims

E a proposito di coppe e competizioni nazionali. Prima di Bologna e Crystal Palace, era toccato a Newcastle e Go Ahead Eagles interrompere delle traversate nel deserto che parevano infinite. A metà marzo, Schär e compagni hanno messo le mani sulla Coppa di Lega per la prima volta, spezzando un digiuno che durava dalla Coppa d’Inghilterra conquistata nel lontanissimo 1955. Decisamente meno pronosticabile - poiché non supportata dai fondi sauditi dei Magpies - l’impresa firmata dai Go Ahead Eagles, orgoglio calcistico di Deventer che lo scorso aprile ha avuto la meglio sull’AZ Alkmaar nella finale della Coppa dei Paesi Bassi. Ebbene, l’ultimo trionfo della società risaliva al 1933.

E se non fosse finita qui? Anche Germania e Francia, nel weekend, potrebbero regalare due incredibili sorprese. Difficili, non impossibili. A contendere il DFB-Pokal al favorito Stoccarda, sabato all’Olympiastadion di Berlino, vi sarà l’Arminia Bielefeld, compagine che ha appena chiuso in vetta il campionato di terza divisione tedesca. Sembra un sogno, anche se le vittorie ottenute ai danni di Union Berlin, Friburgo, Werder Brema e Bayer Leverkusen - campione in carica - raccontano di un’ambizione alquanto concreta, 51 anni dopo aver vinto la Coppa della Germania dell’Ovest.

In Coppa di Francia, invero, tutto parla a favore del Paris Saint-Germain, a maggior ragione dopo il grosso spavento al penultimo atto contro il Dunkerque (Ligue 2). Lo Stade de Reims, condannato ai playout per non retrocedere nella lega cadetta, intende tuttavia giocarsela fino in fondo. Dopo tutto sono trascorsi 72 anni dall’ultimo titolo nazionale.

Il più grande exploit in Svizzera?

No, non ci siamo scordati di quanto accaduto pure alle nostre latitudini. E, quindi, della straordinaria cavalcata del Bienne in Coppa Svizzera. Proprio nell’anno del centenario, il torneo ha offerto al pubblico forse il più grande exploit nella storia del calcio elvetico. Mai, in effetti, una formazione di terza divisione era stata in grado di accedere alla finalissima. Dopo aver messo in imbarazzo Neuchâtel Xamax, Lugano e Young Boys, gli uomini di Samir Chaibeddra saranno però chiamati a compiere un altro miracolo. Ad attendere i bernesi al Wankdorf, il prossimo 1. giugno, vi sarà il Basilea di sua maestà Xherdan Shaqiri, praticamente intrattabile in questo 2025.

Scomodare romanticismo e nostalgia per il titolo appena festeggiato dai renani sarebbe senza dubbio esagerato. E però, il nome del nuovo campione svizzero - in lotta per non retrocedere solo un anno e mezzo fa - rientra oggettivamente tra i colpi di scena dell’annata oramai al tramonto. Oddio, niente a che vedere con la folle rimonta del PSV Eindhoven ai danni dell’Ajax, capace di sperperare 9 punti di vantaggio in quattro partite e di vedersi così sfilare il massimo campionato olandese. A 90’ dal termine della Serie A, il Napoli mantiene da parte sua una lunghezza di scarto sull’Inter. E, considerate le rose dei contendenti e la trama della stagione, un altro scudetto partenopeo profumerebbe di meraviglia.

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