Calcio

Caggiano non ci sta: «Gravi inadempienze da parte di Maxi Lopez»

Il presidente del Paradiso torna alla carica e, tramite un comunicato, lancia un appello al socio di minoranza e al suo legale
©Chiara Zocchetti
Red. Sport
15.09.2025 21:15

Prosegue il botta e risposta tra il presidente dell’FC Paradiso Antonio Caggiano e il suo socio di minoranza Maxi Lopez. Domenica era stato l’ex attaccante argentino a replicare a un primo comunicato nel quale il numero uno della società di Promotion League lamentava l’assenza ingiustificata del nuovo braccio destro e i mancati versamenti previsti dal contratto firmato dalle parti. «Sono stato escluso dalla gestione operativa del club, il che mi ha indotto a sospendere i finanziamenti dopo avere già versato oltre 150.000 franchi» ha precisato Lopez. 

Oggi, però, Caggiano è tornato alla carica: «L’importo versato dal signor Lopez è stato destinato unicamente alla parziale copertura dei costi di acquisizione delle quote societarie. Acquisendo il 40% della società, egli ha assunto la qualità di socio e azionista, con tutte le obbligazioni che ne derivano, incluse quelle economiche. È implicito, e legalmente previsto, che tale partecipazione comporti la corresponsione dei costi gestionali in misura proporzionale. Ad oggi, FC Paradiso non ha ricevuto alcun contributo economico ulteriore dal signor Lopez, risultando di fatto gravemente inadempiente». Il presidente parla quindi di impegni non rispettati. «Contestualmente alla sua entrata in società, il signor Lopez si era impegnato a: o partecipare alla copertura dei costi mensili in proporzione alla propria quota (40%) o fornire sponsor e sponsorizzazioni, promessi e mai concretizzati o mettere a disposizione personale operativo, che però non è stato fornito o, nei pochi casi proposti, risultava in palese violazione delle normative vigenti in materia di lavoro e quindi non utilizzabile». Caggiano rileva inoltre come la «gestione dei profili social ufficiali è oggi totalmente in mano al gruppo facente capo a Maxi Lopez, escludendo la società da ogni forma di partecipazione e trasparenza». Di qui l’invito al socio di minoranza e al suo legale di tornare reperibili per finalizzare «una gestione condivisa e civile della società».