Croci-Torti: «Ingiustificabile, inaccettabile, una bruttissima controprestazione»

Avremmo ascoltato volentieri anche la disamina di un dirigente. Né il CEO Martin Blaser, né il responsabile dell'area sportiva Sebastian Pelzer hanno tuttavia voluto rilasciare dichiarazioni al termine della clamorosa eliminazione del Lugano nel primo turno di Coppa Svizzera. A parlare, a margine del 3-2 che ha premiato il piccolo Cham, è dunque stato il solo Mattia Croci-Torti. Un allenatore affranto, comprensibilmente meno loquace del solito e persino meno lucido.
«Il Lugano non è questo, si tratta di un risultato e di una prestazione ingiustificabili» le prime parole del Crus. Una giustificazione, o meglio un tentativo di spiegazione tuttavia è doveroso. «Abbiamo iniziato bene, mettendo la gara sui giusti binari, quelli a cui miravamo. Dopo l’1-0, però, abbiamo smesso di difendere. Ed è inaccettabile a questo livello».
Come sempre, il tecnico non punta il dito contro i suoi giocatori. Anche se le prove offerte dai vari Saipi - sulla cui coscienza vi sono due gol e mezzo -, Bislimi, Koutsias o ancora Alioski meriterebbero più di una nota di biasimo. «Siamo una squadra e quando si perdono le partite siamo tutti responsabili». Si è detto del sistema difensivo, inguardabile, eppure non basta per circoscrivere l’ennesima figuraccia di questo avvio di stagione. «Non ho visto la giusta attenzione in retrovia, ma - sì - è mancato pure l’atteggiamento corretto. Le sfide di Coppa non si giocano così» afferma Croci-Torti. Per poi ammettere: «Recidivi dopo l’eliminazione per mano del Bienne? Questa prestazione è stata peggiore». Vero, verissimo. Banalmente, il Cham non ha rubato nulla. Anzi. Si è conquistato tutto. Gloria e applausi.
A metà agosto, invece, il Lugano ha già fallito due obiettivi su tre. Ahia. «È grave, anche se il termine fallimento non mi piace» rileva il Crus. Un allenatore di nuovo in pericolo? «Lo sono oggi come lo ero in caso di sconfitta contro il Basilea. Siamo sempre in discussione in caso di sconfitte». Okay, ma a Cham lo spettacolo è stato indecente. «Una bruttissima controprestazione dopo due buone prove» riconosce il tecnico momò: «Ma ho la coscienza a posto e continuerò a lavorare per permettere al Lugano di riscattarsi».