Croci-Torti: «La nostra attitudine difensiva è stata catastrofica»

Per un attimo è parso poetico. Quasi perfetto. Con gli ultimi raggi del sole ad accarezzare il ritorno in campo dopo la pausa invernale, nella famosa «golden hour» (l’ora d’oro) a ridosso del tramonto. Poi però la luce se n’è andata. E su Cornaredo è calato il gelo. Già. Difficilmente il Lugano avrebbe potuto esordire peggio nel nuovo anno. Contro il fanalino di coda del campionato, lo Stade Losanna-Ouchy, i bianconeri hanno vissuto un primo tempo da incubo, chiuso sotto per 3-0 e con il rientrante Doumbia già costretto a lasciare il campo per infortunio dopo mezz’ora. Una trama da film dell’orrore. E una rivisitazione inversa delle speranze espresse da Mattia Croci-Torti nella conferenza stampa della vigilia. «Dovremo fare attenzione alle loro ripartenze», e in tre occasioni gli affondi dei vodesi hanno fruttato delle reti. «Gharbi è il miglior giocatore della Super League, non dobbiamo concedergli margine di manovra», e il giovane gioiello in prestito dal PSG ha procurato il rigore valso l’1-0, per poi siglare personalmente il 3-0. «Dovremo farci trovare pronti fin da subito», e invece il letargo invernale è durato 45 minuti di troppo. «E questo - rileva senza troppo giri di parole il difensore centrale Kreshnik Hajrizi - ci è costato la partita. È evidente, l’abbiamo persa nel primo tempo. Quando non sei pronto a dare battaglia nei duelli contro una squadra che ha fame di punti, è normale che poi alla pausa ti ritrovi così indietro nel punteggio. Sapevamo a cosa stavamo andando incontro, eravamo consci delle insidie nascoste tra le pieghe di questo match. E comunque ci siamo fatti cogliere impreparati».
«La responsabilità è solo mia»
La schietta analisi del numero 4, uno dei leader del gruppo, è condivisa anche dal «Crus». Che al netto delle assenze - alla lista già annunciata si sono aggiunti all’ultimo pure Valenzuela (infortunio) e Steffen (ammalato) - individua in un aspetto chiave l’origine dell’inattesa débâcle contro l’ultima della classe. «Oggi sarebbe sbagliato parlare di tattica, di aspetti tecnici, di condizione fisica o di assenze. La verità è che contro i romandi avevamo i giocatori per fare meglio. Anzi, molto meglio. Invece abbiamo completamente “toppato” sotto il profilo dell’attitudine. In particolare quella difensiva, che è stata catastrofica. Questo non lo posso accettare. Le squadre di Mattia Croci-Torti non giocano così, non sono così “soft”. Non perdono ogni singolo duello. Questa sconfitta è nettamente meritata, perché siamo entrati in campo senza fame. E questo è inaccettabile, soprattutto davanti ai nostri tifosi». Ma come si spiega, il 41.enne momò, la disastrosa entrata in materia dopo settimane di preparazione? Anche perché non è la prima volta in stagione che il suo Lugano si complica la vita nella prima metà del confronto, per poi provare a rimediare in corso d’opera. «Questa partita, a mio avviso, fa però storia a sé. E la colpa per quanto accaduto contro lo “SLO” è soltanto mia - dichiara il mister. Oggi c’è un solo responsabile e sono io. Se la squadra entra in campo e sbaglia così tanto, significa che non l’ho preparata a dovere e me ne assumo la totale responsabilità». Hajrizi, per contro, ha una visione differente. «Le amichevoli di preparazione non sono andate esattamente come volevamo. Magari, ma è difficile determinarlo, quanto visto coi romandi è la continuazione di quelle difficoltà. Noi giochiamo per vincere, sempre. In quei test però non l’abbiamo fatto, e ora è successo anche in una sfida ufficiale».
«Ripartiamo dalla reazione»
L’occasione per riscattarsi arriverà domenica a San Gallo, nella tana della seconda forza del massimo campionato elvetico. I bianconeri, va da sé, dovranno ripartire su basi diverse. «Batoste come quella incassata con lo Stade Losanna-Ouchy ti aiutano a tornare con i piedi per terra - rileva Croci-Torti. Di quanto accaduto a Cornaredo salvo soltanto la reazione mostrata nel secondo tempo, quando - complice l’espulsione di Gharbi - ci siamo rifatti sotto nel punteggio. Ripartiamo da lì, cercando di reagire subito e sistemare cosa non ha funzionato. Al kybunpark non sarà facile, andremo ad affrontare un avversario in salute. Dovremo dimostrare di aver appreso la lezione».