I messaggi di Lugano-Sion, una partita stanca e mediocre

Lugano-Sion è stata una partita mediocre. Sul piano qualitativo ed emozionale. Inevitabile il pareggio, infine accettato e per certi versi pure apprezzato da entrambi gli allenatori. «Un buon punto». Che però, dopo il tonfo nel recupero contro il San Gallo, contribuisce a frenare lo slancio bianconero. Nel quadro di un match arido - e sulle sue ragioni, evidenti, arriveremo - a spiccare sono quindi stati alcuni messaggi. Lanciati sia durante i 90 minuti, sia nel post partita.
«Le ho provate tutte»
Se la squadra di Mattia Croci-Torti non ha vinto, è perché sul fronte offensivo ha fatto davvero troppo poco. E nemmeno con particolare cura. «Abbiamo cercato di vincere la partita. Dando subito gas. Ci è mancata brillantezza nelle scelte e negli ultimi trenta metri. È l’aspetto che mi è piaciuto meno» sottolinea il tecnico momò. Non a caso, il provvisorio e splendido vantaggio firmato da Yanis Cimignani è stato plasmato su palla ferma. «Ma non basta fare sempre e solo un gol a partita» constata con un pizzico di frustrazione il Crus. Per la precisione, è accaduto nelle ultime quattro uscite. O, se preferite, in sei delle ultime sette sfide. Behrens, che sembrava essersi sbloccato definitivamente, non segna da tre gare. «Ma Kevin è un’animale da area di rigore e se sbagliamo tutti i cross, beh, le sue colpe sono relative» tiene a evidenziare l’allenatore del Lugano.
A incidere vistosamente sulla qualità delle giocate bianconere sono state le tre partite disputate in sette giorni. «Abbiamo lottato tanto, ma alla fine è venuta meno l’energia necessaria per ritrovare il successo» rileva al proposito Cimignani. Eppure, Croci-Torti ha provato a forzare la mano e a scuotere una compagine stanca. «Ho inserito Cassano, Koutsias, Kendouci, Steffen e Duville-Parsemain: il mio segnale alla squadra - in chiave offensiva e di coraggio - non poteva essere più chiaro di così». Eccolo uno dei messaggi di Lugano-Sion. Un messaggio purtroppo caduto nel vuoto, a meno che a coglierlo - ora e con vista sul mercato invernale - sia la dirigenza.
Provare a vincere, anzi no
Ciò non significa che l’allenatore abbia bocciato su tutta la linea gli uomini gettati nella mischia a partita in corso. Dopo tutto, Ahmed Kendouci ha vissuto il battesimo in Super League, mentre Renato Steffen ha riassaporato la competizione a oltre due mesi dal brutto infortunio al costato. «Non sono contento di come sono entrati - perché il contributo di tutti poteva essere maggiore -, ma dell’impegno che ci hanno messo» spiega il Crus. Per poi aggiungere: «La fame che chiedo a chi subentra l’ho dunque vista in termini di sacrificio. Sì, mi è piaciuto come nessuno abbia voluto perdere questa partita». E siamo al secondo messaggio di Lugano-Sion. Ricordate? Un incontro affrontato con la ricerca della vittoria, proseguito con tutta una serie di aggiustamenti finalizzati all’obiettivo 3 punti, e però - come indicato dal tecnico - concluso a denti stretti, «cercando fino all’ultimo di tenerci stretto un punto».
Questione di realismo, insomma. E, forse, di un ridimensionamento suggerito dalla storia e dai risultati dei match contro biancoverdi e vallesani. «Ma non fasciamoci la testa» ribatte capitan Ousmane Doumbia. «Dopo un periodo molto delicato, abbiamo ritrovato il successo con regolarità. Gli ultimi due mesi parlano per noi, e non devono essere due partite - con un solo punto raccolto - a rimettere tutto in discussione».
Assenze e preparazione
Anche Croci-Torti non vuole sentire parlare di ridimensionamento. Il rendimento del Lugano, spiega, va contestualizzato. «È da luglio che sostengo che questa rosa necessita di una settimana intera per preparare come si deve la partita. Se questo tempo manca, risultiamo meno brillanti. E facciamo fatica a portare a casa il risultato. È vero, abbiamo rallentato un po’, ma sia con ilSan Gallo, sia con il Sion non abbiamo mai mostrato un volto passivo. E per una squadra che non è solita pareggiare, un piccolo punto potrebbe rivelarsi prezioso più in là».
Anche Cimignani rimane fiducioso. «Dobbiamo continuare a guardare avanti, andando a Losanna con l’obiettivo di tornare a vincere. E così ancora al turno successivo. All’evoluzione del campionato presteremo attenzione in un secondo momento. Sono in ogni caso convinto che anche club come Thun, YB e Basilea potrebbero fare i conti con periodi difficili».
Due buone notizie
Pure a Cornaredo la situazione non è ancora ideale. «Senza Bislimi e Belhadj, per esempio, a centrocampo abbiamo perso in aggressività e capacità di rilanciare l’azione» indica il Crus, riferendosi alle ultime defezioni in ordine di tempo. «Rimango però convinto che, una volta al completo, il Lugano potrà fare ottime cose». E in questo senso, suggerivamo, la prima di Kendouci e il ritorno di Steffen costituiscono due buone notizie per il collettivo. Forse meno per alcuni singoli. «Ho fatto il possibile per sostituire al meglio Renato» osserva Cimignani. Che poi rilancia: «Ma in passato abbiamo già giocato insieme. Insomma, possiamo coesistere». Lugano-Sion è stata una partita mediocre, ma qualche messaggio dell’allenatore o all’allenatore è arrivato.


