La Svizzera convince e lancia un segnale al Portogallo

Al St. Jakob finisce 5-2 per i rossocrociati, mentre i lusitani faticano contro Andorra: la qualificazione diretta a Russia 2018 si deciderà martedì a Lisbona
Marcello Pelizzari
07.10.2017 22:35

BASILEA - Che Svizzera, signori. Vince, convince e da Basilea lancia un segnale fortissimo al Portogallo: i lusitani dovranno sudare per "rubare" agli elvetici il primo posto del gruppo B, sinonimo di qualificazione diretta a Russia 2018. I ragazzi di Petkovic non hanno problemi ad avere la meglio di un'Ungheria troppo brutta per essere vera, 5–2 il risultato del St. Jakob, mentre i nostri inseguitori faticano più del dovuto in Andorra (2-0). Sia quel che sia, si deciderà tutto martedì nella notte del Da Luz quando Svizzera e Portogallo si ritroveranno di fronte per il gran finale.

Il primo tempo dei rossocrociati è semplicemente magistrale, anche se per sbloccare il risultato serve una papera di Gulacsi in versione "prego accomodatevi". L'1-0 di Xhaka riscalda i cuori dei tifosi, che vibrano poco dopo grazie al raddoppio di Fabian Frei. La Svizzera è padrona del campo, tiene il pallone e quando accelera fa malissimo. Il 3-0 è l'immagine della testardaggine (quella di Shaqiri, autore dell'assist) e della bellezza: l'autore del gol è Zuber, altro rincalzo mandato in campo da Petkovic. Insomma, c'è una sola squadra in campo ed è quella di casa.

La partita di Basilea col passare dei minuti comincia a perdere interesse. Già, perché occhi e orecchie del St. Jakob si rivolgono verso Andorra, dove gioca il Portogallo. Lo zero a zero con cui si conclude il primo tempo nel Principato, virtualmente, consegna la qualificazione ai nostri. Incredibile. Sugli spalti la gente sorride: "Vuoi vedere che non serve passare dalla finalissima di Lisbona?".

La Svizzera cala il poker nella ripresa, con una conclusione a girare di Zuber sulla quale Gulacsi interviene in maniera approssimativa. Il St. Jakob esplode ancora di gioia, mentre Andorra continua a tenere in scacco i portoghesi a chilometri e chilometri di distanza. Complice un avversario modesto, gli elvetici incantano, stupiscono, divertono e si divertono. Il match è sempre più un monologo a tinte rossocrociate e gli ungheresi, poveretti, non ci capiscono nulla.

All'improvviso, però, a riaccendere i tifosi ospiti ci pensa Guzmics che sfrutta una dormita generale della nostra difesa per siglare il 4-1. Poco male, se non fosse che pone fine alla lunga imbattibilità di Sommer. Assieme alla rete magiara giunge, da Andorra, quella di Cristiano Ronaldo. Un gol che di fatto obbligherà la Svizzera a difendere il suo primato a Lisbona, martedì (al fischio finale sarà 2-0). Era lo scenario più probabile, d'altronde. Per la cronaca, a Basilea finisce 5-2: segnano anche capitan Lichsteiner e Ugrai con la complicità di Sommer.

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