Dopo l'impresa

L'apoteosi e il desiderio del Crus: «Ora vorrei Cornaredo pieno»

Il successo in rimonta di Istanbul contro il Besiktas ha costretto il tecnico Senol Günes alle dimissioni e, allo stesso tempo, proiettato il Lugano in una nuova dimensione – Mister Croci-Torti predica calma ma chiama a raccolta i tifosi per la partita contro il Servette
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Massimo Solari
06.10.2023 11:30

Sui social media e fra le chat di WhatsApp di mezzo cantone, impazza il meme di Mattia Croci-Torti in versione «kebabbaro». Non lo ha ammesso, il Crus, ma al rientro subitaneo in Svizzera avrebbe probabilmente preferito una notte di festa a Istanbul. Che lui, lo staff tecnico e i giocatori avrebbero meritato pienamente. Nella pancia del Vodafone Park, poco dopo l’impresa storica contro il Besiktas (che ha costretto l'allenatore avversario, Senol Günes, alle dimissioni) e poco prima di decollare in direzione Milano Malpensa, l’allenatore del Lugano ha comunque espresso un desiderio. Sincero. Rinviando le celebrazioni di qualche giorno. «Una vittoria del genere genera un entusiasmo clamoroso. Ora, e lo dico con tutto il cuore, vorrei vedere Cornaredo pieno per il match di domenica contro il Servette». Rese tremolanti dalla commozione, le parole di Croci-Torti hanno colpito. Vedremo se lasceranno anche il segno. Comunque, non bastasse lo splendido successo in Conference League, aggiungiamo che domenica verranno pure omaggiate le 400 presenze in bianconero del capitano Jonathan Sabbatini. La storia, di nuovo.

Il meme di Croci-Torti in versione «kebabbaro».
Il meme di Croci-Torti in versione «kebabbaro».

Le imprese esterne targate CH

La rimonta pazzesca realizzata dai bianconeri in Turchia ha riportato alla mente notti dolcissime. San Siro 1995, certo. Ma non solo. L’album dei ricordi, per quanto riguarda i club svizzeri protagonisti in Europa, non è poi così spesso. Anzi. E ciò la dice lunga sul valore del 3-2 esterno rifilato al Besiktas. Considerate le forze in gioco – su un fronte e sull’altro – la mente corre per esempio alla Champions League 1996-97, quando una staffilata di Murat Yakin su punizione permise al Grasshopper di superare l’Ajax in trasferta. Non un Ajax qualsiasi, ma la formazione reduce dal trionfo del ‘95 e dalla finale persa l’anno successivo. Nel 2009, sempre in Champions, teatro dell’inimmaginabile fu ancora San Siro: l’imbarazzo, questa volta, toccò al Milan, steso dallo Zurigo e dall’assurdo colpo di tacco di Tihinen. Impossibile, poi, non rispolverare il colpaccio del Basilea a Stamford Bridge: correva il 2013 e nella competizione continentale più prestigiosa Salah e Streller ribaltavano il Chelsea futuro semifinalista. L’illusorio successo dei renani a Firenze, nell’andata della semifinale di Conference League, è invece storia di appena qualche mese fa.

Guai a montarci la testa. Sarebbe un errore. Semmai, è giusto incrementare la consapevolezza nei nostri mezzi: siamo una buona squadra e gli avversari iniziano a temerci
Mattia Croci-Torti, allenatore FC Lugano

Una sfida da non sbagliare

Dopo la Coppa Svizzera del 2022 e la finale dello scorso giugno, un preliminare di Conference e la terza fase a gironi continentale in nemmeno dieci stagioni, il Lugano giovedì sera ha osato introdursi in una dimensione ancora più importante. Da snobbato, ranking alla mano, a serio candidato al passaggio del turno. No, gli uomini di Croci-Torti e più in generale il club non sono mai sazi. L’asticella viene posta sempre più in alto. Crescono le ambizioni e, di riflesso, l’orgoglio. «Ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra» avverte il tecnico momò. «No, guai a montarci la testa. Sarebbe un errore. Semmai, è giusto incrementare la consapevolezza nei nostri mezzi: siamo una buona squadra e gli avversari iniziano a temerci». Inutile girarci intorno, dunque. Forti della magia di Istanbul, e con un turnover che inizia a convincere, conquistare altri 3 punti con il Servette è quasi un obbligo. A maggior ragione tenuto conto della batosta rimediata dai ginevrini a Roma, al cospetto di una compagine «in crisi». Già, come lo era il Besiktas. «Con la fiducia accumulata in Turchia, ma sempre ragionando partita per partita, catapultiamoci in Super League» rileva in merito l’allenatore. Per poi riconoscere il peso dell’incontro di domenica pomeriggio. «Quella con i granata è una partita che può veramente proiettarci ai vertici della classifica, permettendoci di chiudere al meglio il tour de force di 7 gare in 25 giorni». Porsi limiti, d’altronde, non avrebbe senso. Non ora. Il Lugano sta facendo grandi cose. Ai tifosi, il compito di esaudire il desiderio del Crus.

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