Calcio

Muci: «Abbiamo giocato con la giusta mentalità»

L'attaccante ticinese degli zurighesi si esalta a Cornaredo, dove il GC batte l'Aarau nell'andata dello spareggio – Venerdì si giocherà il match di ritorno
L'esultanza di Nikolas Muci, numero nove degli zurighesi. © Keystone/Samuel Golay
Alex Isenburg
27.05.2025 23:45

Era l’uomo più atteso. Lui, d’altra parte, lo stadio di Cornaredo lo conosce come le sue tasche. E non ha tradito le aspettative, Nikolas Muci, tra i protagonisti indiscussi dei primi 90' minuti del barrage tra il suo Grasshopper e l’Aarau. Si è scatenato nella ripresa, il ticinese, siglando la rete del 3-0 e procurando il rigore, poi trasformato da Seko, valso la quarta segnatura e una seria ipoteca sulla permanenza in Super League delle cavallette.

Tanti volti noti

Una sfida, quella disputatasi a Lugano, spettacolare per quanto proposto sugli spalti - dove entrambe le tifoserie hanno sfoderato sciarpe e bandiere - ma totalmente a senso unico sul campo. Sono stati 3.800 - in linea con la media ottenuta in campionato dal Lugano in questa stagione - gli spettatori presenti a Cornaredo. Tra di essi, tra l’altro, diversi volti ben noti alle nostre latitudini. Oltre ad alcuni rappresentanti del Lugano - vedi Pelzer e Campana, sul fronte dirigenziale, ed El Wafi e l’ex Arigoni, tra i calciatori - si è intravisto pure Pablo Bentancur.

Non hanno, invero, potuto assistere a un confronto scintillante poiché sin dai primi minuti il GC - forte anche dell’esperienza positiva già vissuta l’anno scorso al cospetto del Thun - ha dominato la scena. Gli unici argovesi ad aver infiammato la serata sono stati quelli situati nella tribunetta nord. Il momento clou, giunto all’ora di gioco, è stato l’ironico striscione rivolto agli zurighesi «Imagine Heimspiel». Un chiaro riferimento al contrattempo logistico che ha impedito il regolare impegno al Letzigrund a causa di un concerto degli Imagine Dragons. Da lì, poi, sfruttando quella che è stata l’unica chance creata dai propri beniamini in tutta la partita, gli ultras si sono sbizzarriti con tutto il materiale pirotecnico portato in Ticino.

«Non penso al Lugano»

Dopo aver colpito due pali a inizio confronto, il Grasshopper è andato in vantaggio con Lee Young-joon per poi raddoppiare con il suo sostituto forzato - e a sua volta costretto poi al cambio - ossia Schürpf. Una sentenza, lui, quando di mezzo c’è Lugano. Dopo aver indossato la casacca bianconera, infatti, ha siglato ben 10 reti in carriera ai bianconeri, di cui 3 proprio a Cornaredo.

Nel secondo tempo, come accennato, è stato poi Muci a prendersi le luci della ribalta. Lasciato partire forse troppo frettolasamente - considerando anche le difficoltà nel reparto offensivo della rosa di Croci-Torti - il ticinese ha timbrato la sua 9. segnatura stagionale. «A livello realizzativo sto facendo abbastanza bene - ha risposto il centravanti - ma non penso assolutamente a quanto successo a Lugano. Sono esclusivamente focalizzato sulle mie prestazioni». E in quella contro l’Aarau si sono nuovamente riviste le sue qualità. «Sì, sono contento della mia performance - ha affermato - ma è stata veramente una bella partita da parte di tutta la squadra. La mentalità è stata quella giusta e andrà riproposta anche nella sfida di ritorno del Brügglifeld. Tornare qui, a casa, mi ha motivato. I l supporto dei nostri tifosi è stato eccezionale come sempre, ci tengo a ringraziarli».

«Ci dobbiamo credere»

Sul fronte Aarau, invece, la delusione è stata palpabile. «È stata una partita molto difficile - ha riconosciuto il mister degli argoviesi Iacopetta - la loro intensità è stat di un’altra categoria. Al di là dei loro meriti, però, noi avremmo dovuto fare di più». Nella stagione 2018/19 lo stesso Aarau si impose 4-0 all’andata prima di farsi ribaltare dallo Xamax. Si può credere in un miracolo a parti inverse? «È possibile, ci dobbiamo credere ma sarà indubbiamente molto dura. In ogni caso, non vanno fatti paragoni con il passato. Questa - ha aggiunto - è tutta un’altra storia e con una squadra differente implicata».