Nuova stagione, ma (per ora) vecchio Lugano

Archiviato l’ultimo test amichevole contro la Pro Vercelli, per il Lugano si apre la settimana della verità. Nel giro di una settimana, e a partire da giovedì, sono infatti previsti tre impegni, tutti importanti, tutti indicativi. Da un lato la doppia sfida contro il Cluj, valida per il secondo turno di qualificazione di Europa League. Dall’altro, domenica prossima, l’esordio in Super League contro il Thun. «Ma non sono molto preoccupato, dispongo di giocatori pronti per giocare settanta minuti con grande intensità» ha osservato Mattia Croci-Torti a margine del successo per 2-0 ottenuto sabato. «Il Cluj - ha riconosciuto il tecnico bianconero - si presenterà alla Stockhorn Arena con nelle gambe già cinque gare ufficiali. Detto ciò, non cerchiamo scuse: i miei uomini sono pronti per affrontare questo match». La stagione del Lugano, tuttavia, inizierà con una squadra ancora incompleta e che si affiderà ai giocatori di sempre. E a certificarlo è stato proprio l’ultimo test disputato a Cornaredo, segnato dalle reti di Renato Steffen e Georgios Koutsias.
Fra desideri e probabili addii
Sull’attuale situazione della rosa, il Crus comunque non si è scomposto. «Sappiamo bene quello che vogliamo. Sappiamo che cosa può succedere in questi giorni e siamo caldi su due-tre giocatori. È sbagliato parlare di ruoli, ma sicuramente c’è bisogno ancora di qualcuno che possa dare una mano a questo Lugano. Per completare il gruppo mancano ancora due-tre pedine, gente in grado di dare ancora più energia alla squadra e al contempo alternative preziose. Non dobbiamo dimenticarci che l’anno scorso abbiamo chiuso la stagione con il fiato corto. Dobbiamo, dunque, correggere gli errori: le persone intelligenti fanno delle analisi, e la nostra ha riconosciuto questa lacuna sul finale di campionato. Perciò non dobbiamo avere paura di prendere qualche giocatore in più adesso».
Certo, il mercato non lo fa l’allenatore. Non da solo, quantomeno. Ma è altresì vero che in ogni squadra il tecnico stila sempre una lista di desideri, di possibili giocatori e profili che potrebbero risultare utili. Insomma, anche chi siede in panchina gioca il suo ruolo nell’ambito degli acquisti e delle cessioni. «L’allenatore pesa tanto» ha confermato Croci-Torti. «Non tanto per il tipo di giocatore, quanto più per la posizione in campo. Al proposito, sappiamo dove siamo scoperti e dove possiamo fare meglio. Sotto questo aspetto la dinamica degli ultimi anni è sempre stata chiara: l’allenatore, che ha delle necessità, a volte viene soddisfatto, altre no. Ma bisogna anche accettarlo: fa parte del mestiere». Il Crus, ad ogni modo, ha ribadito il concetto. Ancora e ancora. «Per me questo Lugano ha bisogno di altri due giocatori che sappiano cambiare passo e diano dinamicità ancora superiore a questa squadra». Si guarda al centrocampo e alle corsie laterali. Anche perché sull’out di destra potrebbe venire a crearsi un enorme vuoto. Il laterale italiano Mattia Zanotti è sul taccuino di molti direttori sportivi e - come lasciato intendere dal diretto interessato nel postpartita - c’è la volontà di fare un passo avanti dopo l’ultima, proficua stagione terminata con l’Europeo U21. In uscita, poi, rimane Albian Hajdari.
«Le cose - ha indicato Croci-Torti - sono molto chiare. Per Hajdari è la società ad avermi chiesto di non farlo giocare, complice un trasferimento che è vicino. Albian, in ogni caso, si sta allenando in maniera concentrata, e lo stesso sta facendo Zanotti, che continuo a reputare un giocatore molto importante. A fare stato è la meritocrazia: ognuno ha i suoi desideri, ma è un giocatore del Lugano e finché lo sarà si comporterà sicuramente in maniera professionale come ha fatto fino ad adesso».
Dove fissare l’asticella
Martedì, intanto, è in agenda la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione, in occasione della quale verranno precisati gli obiettivi societari. «Gli obiettivi stagionali sono fissati dal CEO Martin Blaser e dal responsabile dell’area sportiva Sebastian Pelzer , con il sottoscritto che viene sempre coinvolto» ha evidenziato Croci-Torti. Per poi ammettere: «La dirigenza fa fatica a discutere di traguardi con me. Personalmente non amo perdere, anzi vorrei vincere tutte le partite e andare fino in fondo in ogni competizione. Gli obiettivi ambiziosi non mi spaventano e me ne assumo le responsabilità».
Che poi, la società non è rimasta sorda agli impulsi dell’allenatore ticinese. E ciò, suggerivamo, indipendentemente dal «vecchio» undici che verosimilmente verrà schierato giovedì nei preliminari di Europa League. «Sono sicuro che sulle mosse già concretizzate si potrà costruire» ha quindi riconosciuto il Crus: «In aprile e in maggio avevo detto apertamente che bisognava cambiare qualcosa. Non a caso i neoacquisti presentano una struttura fisica notevole, diversa rispetto ad altri arrivi maturati nelle scorse annate. Volevamo agire sotto questo aspetto e con Damian Kelvin, Alexandre Duville-Parsemain e Kevin Behrens, adesso, disponiamo di quei centimetri che ci sono un po’ mancati ultimamente». Rinforzi a parte, il Lugano rimane un cantiere aperto: detto dell’incertezza legata a Zanotti, i colpi Behrens e Alioski hanno ancora pochi minuti nelle gambe. Insomma, a indirizzare i primi 90’ contro il Cluj - una partita tanto equilibrata sulla carta, quanto fondamentale per comprendere le sorti europee del Lugano - saranno altri.