«Prevale l'orgoglio, siamo all'altezza delle squadre di Super League»

Doloroso. In tutti i sensi. Il ritorno di Baldo Raineri sulla panchina del Bellinzona non può essere definito altrimenti. Travolto da un assistente dell’arbitro Stefan Horisberger sul finire di confronto, il 60.enne di Castelvetrano ha lasciato il terreno del Comunale tra applausi e sofferenza, massaggiandosi una spalla. «Ma a farmi più male, nettamente, è la sconfitta patita contro il Lucerna» ha commentato con un amaro sorriso il tecnico granata.
Orgoglio, rammarichi e un rigore non fischiato
Già. Una battuta d’arresto sinonimo di addio alla Coppa Svizzera, allo stadio dei sedicesimi di finale. Immeritato, per Mihajlovic e compagni, alla luce di quanto emerso dai centoventi minuti disputati contro la squadra di Mario Frick. La categoria di differenza, nella capitale, non si è vista. Anzi, sull’arco dei tempi regolamentari sono stati i granata a crearsi le chance più pericolose. Con un gioco corale ben più efficace delle estemporanee fiammate dei singoli che hanno animato la scialba prestazione degli ospiti. Nonostante i legni colpiti da Pollero - un palo al 54’ e un’asta mezz’ora più tardi - e svariate altre occasioni da rete, il muro eretto dal portiere lucernese Marius Müller non è crollato. «E lì, in fondo, nascono i rammarichi più grandi - rileva Raineri -. Avremmo probabilmente dovuto chiudere la partita entro i novanta minuti. Lo 0-0 ci era un po’ stretto. Peccato, perché più volte siamo andati vicini al gol del vantaggio. Sono però orgoglioso di come i ragazzi hanno interpretato la partita. Sono stati superlativi, considerando che lavoriamo insieme soltanto da qualche giorno. Hanno applicato alla lettera quei due o tre dettami sui quali ho insistito maggiormente, mostrando grandissima personalità».
Meno eccellente, va detto, è stato l’operato del direttore di gara Stefan Horisberger. Che al 54’ non ha fischiato un evidente fallo di mano del lucernese Jaquez, su un colpo di testa di Pollero. Un episodio cruciale. «Era un’infrazione netta - conferma il capitano granata Dragan Mihajlovic -. Non so perché non sia stata ravvisata, forse è giunto il momento di introdurre il VAR anche in questa competizione. Peccato, c’è tanta frustrazione. Per questo episodio e per la sconfitta. Ma possiamo essere altresì fieri. Abbiamo dato un segnale importante, dimostrando che siamo all’altezza delle squadre di SuperLeague».
Cuore e grinta per convincere i tifosi
Unica nota dolente del pomeriggio bellinzonese, al pari dell’eliminazione dalla Coppa, è stata l’affluenza allo stadio da parte del pubblico granata. Dei duemila spettatori presenti, infatti, diversi erano di fede lucernese. «Forse per alcuni, dopo il pesante 5-1 di Wil, ha prevalso la delusione - chiosa Mihajlovic -. Ma non importa. Sta a noi continuare a fornire prestazioni importanti, con cuore e grinta, per convincerli a sostenerci».