Ghiaccio Bollente

Christian Dubé gioca a pallavolo

Facendo sua la filosofia di Julio Velasco, grande tecnico argentino di volley, il coach del Friburgo ha tolto ogni alibi ai suoi giocatori difendendo l'operato degli arbitri
Fernando Lavezzo
09.03.2023 06:00

Julio Velasco, grande allenatore di pallavolo argentino, due volte campione del mondo alla guida dell’Italia, la chiama «cultura dell’alibi». Un male da estirpare in ogni spogliatoio. «Quando lo schiacciatore sbaglia l’attacco, dà la colpa all’alzata», racconta Velasco. «Il palleggiatore, chiamato in causa dallo schiacciatore, se la prende con il ricevitore. Quest’ultimo, non potendo scaricare la responsabilità sul battitore avversario, fissa le luci del soffitto. Insomma, si perde per colpa dell’elettricista».

«Lo schiacciatore non parla dell’alzata, la risolve». È questa la prima regola di Velasco. Non sappiamo se Christian Dubé si intenda di pallavolo e se conosca il tecnico sudamericano. Probabilmente no. Ma di certo lo affiancherebbe volentieri nella sua crociata contro gli alibi. Dopo la sconfitta di martedì in gara-1, l’head coach (e direttore sportivo) del Friburgo ha messo i suoi giocatori di fronte alle loro responsabilità. Come? Dando ragione agli arbitri. In particolare per quanto riguarda il decisivo 2-1 di Bennett, preceduto da un sospetto cross-check di Marco Müller su Dave Sutter: «Non c’era nessun fallo», ha dichiarato Dubé ai colleghi di «Le Matin». «Siamo nei fottuti playoff, devi restare in piedi e battagliare. In occasione di quel gol, l’errore è stato tutto del nostro giocatore». Un messaggio chiaro, calcolato. Poco importa se Dubé sia davvero convinto della decisione arbitrale. La priorità, per lui, è responsabilizzare i suoi uomini, costringendoli a reagire in una situazione difficile. Non tutti gli allenatori avrebbero fatto altrettanto. Alcuni si sarebbero trincerati dietro al classico «non parlo degli arbitri», altri – appartenenti alla scuola di José Mourinho – avrebbero sfruttato la situazione per togliere pressione dalla squadra e spostare l’attenzione altrove. Vale tutto, nei playoff. Oggi sapremo se l’uomo forte del Gottéron ha scelto la strategia giusta. Il Lugano si prepari a mille provocazioni.

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