Con Shaqiri fa un certo effetto
Avrebbe voluto allenarsi a Cornaredo già da giovedì. I vincoli - rigidissimi - della Major Soccer League hanno però ritardato i tempi dell’accordo. Dopo alcuni giorni di vacanza oltreoceano, ad accogliere Xherdan Shaqiri in Ticino è così stata un’allerta meteo di grado 3 e la depressione ribattezzata Beatrice. Messico e nuvole, volendo sintetizzare. Poco male. Né la pioggia battente, né le condizioni precarie del campo B hanno scoraggiato il fantasista rossocrociato. Che, sì, da lunedì è ufficiale, preparerà i Mondiali con il Lugano. Il ds Carlos Da Silva ha inviato a Chicago gli ultimi documenti firmati a ridosso del primo allenamento settimanale. Il fischietto di mister Mattia Croci-Torti ha quindi dato il la all’avventura in bianconero di «XS».
Nessun programma esclusivo
Tre settimane. Tanto durerà il «ritiro» di Shaqiri sulle rive del Ceresio. Le parti interessate hanno infine trovato la quadratura del cerchio. «Siamo molto grati all’FC Lugano e ai Chicago Fire per questa opportunità» ha indicato al proposito il direttore delle squadre nazionali Pierluigi Tami. Gli ha fatto eco il commissario tecnico Murat Yakin: «Se Xherdan può allenarsi ai massimi livelli con un club elvetico ambizioso, non è solo un vantaggio per lui ma anche per la Svizzera. Speriamo che arrivi in Nazionale nella migliore forma possibile per il Mondiale». Eccolo l’obiettivo. Che l’ex Lione e Liverpool inseguirà immergendosi totalmente nella nuova realtà. A Shaqiri non è infatti stato affidato un programma esclusivo. No, non è questo il senso dell’operazione. Tolte le partite ufficiali, il 31.enne cercherà di trovare le migliori sensazioni insieme al gruppo. «Da Chicago sono comunque stati inviati i parametri atletici del giocatore» ci ha spiegato il «prof» Nicholas Townsend. Tradotto: occhio a non superare il limite.
Subito del tu al pallone
L’esordio con la divisa del Lugano, intanto, è stato all’insegna dei sorrisi. Dell’entusiasmo, anche. Oddio, la toccata e fuga nella palestra del club non ha costituito il miglior biglietto da visita. Ma è bastato il torello iniziale ad accendere la fantasia di Shaqiri. Un tunnel, due passaggi «no look» e via ad urlare e ridere come matti. Dando del tu al pallone e ai compagni. Xherdan, va da sé, ha cercato punti di riferimento. Era inevitabile. Come un allievo al primo giorno di scuola. Facce amiche che ha trovato sia in Renato Steffen, con cui verosimilmente condividerà l’avventura in Qatar, sia in Kreshnik Hajrizi e Albian Hajdari, sangue kosovaro come lui. E poi, beh, il solo osservarlo a pochi metri da Mattia Bottani ha alimentato ulteriormente l’immaginazione. T’immagini, già, se un domani dialogassero in campo. A Lugano. A Chicago. In Nazionale, dopo che in giugno si erano solamente dati il cambio nella nottataccia di Lisbona.
Obiettivi e incognite
Sogni irrealizzabili, forse. Per altro condivisi da pochi intimi. A Cornaredo, per la prima di Shaqiri, i curiosi erano una decina. Maledette precipitazioni, appunto. Anche se maggiore sarà la tranquillità del soggiorno a Lugano - con vista su Doha e sul Monte Brè al The View -, migliore sarà la convivenza con una squadra che deve affrontare un momento un po’ così in Super League. E a proposito di ritmo partita. «Non è da escludere che si possa intervenire sugli allenamenti a ridosso dei turni di campionato» rileva sempre Townsend. «Banalmente, e attraverso esercizi specifici, si tratta di ricreare la dimensione della gara. Favorendo un livello di competitività che, in ogni caso, non può essere garantito da una normale seduta». Ed è stato vanificato dai playoff mancati. Shaqiri - 29 presenze e 7 gol in MLS - ha disputato l’ultimo match con i Fire il 9 ottobre. Oltre un mese prima dell’unico test pre-Mondiale che la Svizzera sosterrà contro il Ghana. Le incognite sul piano fisico, dunque, non mancano. Sarà quindi interessante ascoltare la posizione di Tami. Il dirigente rossocrociato è atteso domani a Cornaredo, dove illustrerà i dettagli della collaborazione con il club e i piani condivisi con il giocatore. Vederlo a Lugano fa già un certo effetto.