Calcio

Croci-Torti: «Si è visto uno spirito di squadra speciale»

Con il Lugano in inferiorità numerica in casa della capolista Thun, il tecnico momò si è affidato a «FantaClaudio» Cassano, che ha infine deciso la contesa - Grazie al successo per 1-0 i bianconeri si riportano nelle zone alte della graduatoria: «È una vittoria chiave, ma adesso non dobbiamo fare voli pindarici»
©Keystone/Anthony Anex
Alex Isenburg
23.11.2025 17:15

Alcune vittorie rischiano di avere - nell’economia di un intero campionato - un peso specifico differente. Ecco, il successo colto dal Lugano alla Stockhorn Arena contro il Thun - reduce addirittura da sei successi consecutivi - sembra esattamente uno di quei casi. Imporsi in questo modo in casa della capolista - decidendo il confronto nel finale e peraltro in inferiorità numerica - è un segnale inequivocabile: per i giochi che contano i bianconeri sono più vivi che mai.

Problemi di abbondanza tra i pali

È stata una prova di grande carattere, quella inscenata dagli uomini di Mattia Croci-Torti, capaci di dettare il ritmo della contesa nella prima parte di gara, per poi difendersi dinnanzi alla veemente reazione dei padroni di casa. «Nei primi 45’ - ha spiegato il tecnico momò - abbiamo dimostrato di aver intrapreso questa trasferta con la chiara volontà di centrare la vittoria. Il dato del possesso palla - che al termine della prima frazione di gioco si attestava, in nostro favore, al 71% - ne è una conferma. Ci è mancata, però, un po’ di qualità negli ultimi 20 metri». In effetti, il Lugano ha faticato a rendersi davvero pericoloso e nessuno degli interpreti bianconeri - dalla trequarti in su - ha particolarmente brillato, anzi. Il pacchetto avanzato - confermato, dopo l’ultima buona prova in quel di Basilea - ha deluso: Behrens è stato poco coinvolto e dietro di lui anche Mahou, Dos Santos e Cimignani hanno faticato a rendersi realmente minacciosi.

Successivamente, come accennato, il Thun ha vieppiù preso coraggio, prendendo in mano le redini del confronto. «Durante il corso della ripresa - ha confermato il Crus - sono cresciuti e ci hanno messo in difficoltà. La compagine bernese - che spicca per intensità e forza fisica - ha pienamente dimostrato come mai si trova in cima alla Super League». Il Lugano, tuttavia, ha avuto il merito di resistere alle sortite offensive degli uomini di Mauro Lustrinelli. E così, per la seconda volta consecutiva - e, più in generale, la quarta nelle ultime cinque partite - i bianconeri hanno mantenuto la propria porta inviolata. Merito, va detto, anche di Amir Saipi, nuovamente protagonista dopo gli interventi provvidenziali già sfoderati nella sfida del St. Jakob-Park. «Queste parate - ha sottolineato il Crus - sono il frutto in primis della sua qualità, ma poi anche della sua ritrovata concentrazione. Io sono contento di avere questo “problema”, ossia poter contare su due portieri di questa caratura. Alzano costantemente il livello degli allenamenti e tutta la rosa ne giova. Lo abbiamo dimostrato nell’ultimo periodo: stiamo lavorando duramente e queste vittorie non sono frutto del caso. Quando si lotta come una squadra non si può parlare di fortuna».

«Non è una mossa coraggiosa»

Detto di Saipi, che pare ormai aver ritrovato la miglior versione di sé - sia in termini di reattività tra i pali, sia per tempestività in alcune uscite basse parecchio delicate - a Thun c’è stato un altro protagonista assoluto. Gettato nella mischia proprio nel momento più difficile - ovvero in seguito alla giusta espulsione comminata a Bislimi, scomposto il suo intervento sul portiere avversario - a emergere è infatti stato Claudio Cassano. O per meglio dire, come ormai viene soprannominato, «FantaClaudio». «Entri tu e la decidi» - gli ha detto Croci-Torti al momento dell’ingresso in campo. E così è stato. «Nel momento dei cambi - ha raccontato il mister - ho pensato che l’unica maniera per vincere in 10 uomini sarebbe stata sfruttare una palla ferma. Lui, in questo tipo di situazioni, è un giocatore clamoroso, poiché batte i calci da fermo in maniera eccezionale». Il gol - propiziato dall’ottimo lavoro di Koutsias, capace di vincere un duello fisico con Dähler - è infine giunto su azione. Ma, in fondo, cambia poco.

La scelta del Crus si è rivelata a dir poco azzeccata. Una scelta che, per la verità, appariva tutt’altro che scontata. Al di là dell’aver inserito due giocatori offensivi in inferiorità numerica, va pure sottolineato che Cassano in stagione aveva appena disputato 29’ con i bianconeri. «Non la considero una mossa granché coraggiosa, deriva semplicemente dal modo in cui lui si allena giornalmente. Sapevo che con un suo eventuale innesto sarebbe potuto nascere qualcosa. Lo sto inserendo sempre più nei meccanismi di questa squadra, è un giocatore dotato di qualità balistiche non indifferenti».

Un ruolino di marcia invidiabile

Da due mesi a questa parte - ovvero dalla 7. giornata in poi - il Lugano è statisticamente la migliore squadra del campionato. I bianconeri, lungo questo arco temporale - fatta eccezione per la battuta d’arresto patita a Ginevra contro il Servette - hanno sempre raccolto la posta piena. 18 punti in appena 7 partite costituiscono un bottino ragguardevole e per mezzo di questo ruolino di marcia invidiabile gli uomini di Mattia Croci-Torti si sono riavvicinati considerevolmente alle zone più nobili della graduatoria. «Come avevo avuto modo di dire in sede di presentazione del match, questa era indubbiamente una sfida chiave per noi. Perdendo saremmo scivolati a -15, mentre per come si era messa la gara volevamo portare a casa almeno un punto. Grazie alla vittoria, invece, ci ritroviamo a -9 dalla vetta e con una partita in meno. È logicamente uno scenario assai differente. Sono molto orgoglioso dei miei uomini, si è visto davvero uno spirito di squadra speciale».

Ipotizzare una situazione di questo genere, soltanto ad agosto, pareva a dir poco inverosimile. Eppure, malgrado una serie di delusioni difficili da digerire, il leader del gruppo bianconero ha saputo rialzare la testa. «Non ho mai mollato. Io non cedo alle prime difficoltà, preferisco mettermi in discussione e provare a invertire la rotta. Sono contento, poi, che la società mi abbia rinnovato la sua fiducia. Credo non fosse affatto scontato in determinati momenti» - ha detto il Crus, facendo riferimento al k.o. di Cham in Coppa Svizzera o a quello subìto in Conference League per mano dello Celje. «Si sarebbe potuto pensare - ha detto il mister in tutta onestà - che la squadra non seguisse più il proprio allenatore. Francamente, dispiace non essere più impegnati sul fronte europeo, ma avere più tempo da dedicare agli allenamenti ci ha certamente aiutato in questa rimonta in classifica». Il momò, comunque, non intende lasciarsi andare a facili entusiasmi. «Sappiamo che si ripresenterà un momento in cui i nostri risultati saranno meno positivi di questi, perciò non dobbiamo fare voli pindarici. Prendiamo una partita alla volta e cerchiamo di vincerle tutte quante. Come, d’altronde, abbiamo sempre fatto sin qui». Il San Gallo - in vista del match di mercoledì sera, quando si recupererà il 12. turno - è avvisato.