Hockey

Delirio alle Vernets, il Ginevra è campione

Primo titolo in 118 anni di storia per il Servette, impostosi 4-1 in gara-7 contro il Bienne - La doppietta di Sami Vatanen nei primi 8 minuti indirizza la partita a favore dei padroni di casa
Red. Sport
27.04.2023 22:16

Il Ginevra Servette è campione svizzero per la prima volta nella sua storia. «È uno dei giorni più belli della mia vita», dice il capitano Noah Rod. «Ce lo siamo meritato. Da 10 anni mi batto per regalare il titolo a questa città. Quest’anno sapevamo di avere un’occasione, ma non è stato facile. Abbiamo lavorato duramente e i tifosi sono stati incredibili. Abbiamo chiuso la bocca a molte persone: anche i romandi possono vincere».

In gara-7 alle Vernets, i granata non hanno lasciato scampo a un Bienne apparso un po’ scarico dopo lo sforzo profuso due giorni prima per acchiappare la «bella». Ad indirizzare subito la sfida in favore dei padroni di casa, nel delirio della vetusta «patinoire», è stato Vatanen con una doppietta nei primi otto minuti. Dapprima con uno spettacolare «coast to coast» favorito dalla passività ospite, poi con un rasoghiaccio dalla distanza in 5 contro 3. All’inizio del periodo centrale Winnik ha subito trovato il 3-0 e a nulla è servito il 3-1 di Haas a metà incontro, regalato da Richard. A nove minuti dalla terza sirena, Hartikainen ha chiuso i conti in contropiede con il definitivo 4-1, dando inizio alla festa. Applausi anche al Bienne, stasera privo dell'infortunato Brunner e protagonista di una stagione straordinaria.

Un successo meritato

Il primo titolo romando dal 1983, quando a vincere fu il Bienne, finisce dunque in riva al Lemano. Per i granata, dopo 118 anni di storia, è una consacrazione meritata. La squadra di Cadieux ha chiuso la regular season al primo posto (101 punti come il Bienne), proponendo un hockey attrattivo, soprattutto grazie all’impatto dei suoi stranieri. Dopo una battaglia nei quarti con il Lugano (4-2) e una semifinale vinta senza troppi patemi con lo Zugo (4-1), il Servette ha infine sconfitto la sua «maledizione da finale». Le Aquile si erano già qualificate all’atto conclusivo nel 2008, nel 2010 e nel 2021, perdendo contro Zurigo, Berna e Zugo. Nel palmarès del Ginevra ci sono anche due Coppe Svizzere (1959 e 1972) e due Spengler (2013 e 2014).

Chris, Marc e Jan

Il trionfo arriva tre anni dopo la fine dell’era McSorley (2001-2020). Sotto la spinta del coach venuto dall’Ontario, il Ginevra aveva perso le sue prime due finali. Quella del 2021, invece, era stata raggiunta con Patrick Emond in panchina. Nominato direttore sportivo nel 2020, Marc Gautschi ha fatto fruttare il patrimonio lasciato dal predecessore McSorley. Basti pensare a Tömmernes, da anni il miglior difensore della lega. Ma Gautschi ci ha messo tanto del suo, reclutando elementi di valore. Il 40.enne bernese ha poi vinto la scommessa di affidare la squadra a Cadieux nel novembre 2021. Dopo l’eliminazione nei pre-playoff per mano del Lugano (di McSorley…) nel 2022, il Ginevra si è rialzato. Con Cadieux, il Servette ha vinto 67 partite su 101. Jan ha pure vendicato papà Paul-André, coach del Friburgo dei leggendari Bykov e Khomutov che perse tre finali tra il 1992 e il 1994. Da giocatore, Jan ha vinto il titolo con il Lugano nel 2003, ma ha anche perso quattro finali. Dopo Del Curto (6 volte campione con il Davos) e Lars Leuenberger (Berna 2016), Cadieux è il terzo coach svizzero a conquistare il titolo. Nel suo passato ci sono i Rockets, guidati nel 2017-18 e nel 2018-19.

L'emozione di Alessio

Squadra anzianotta, il Servette ha saputo cogliere l’occasione nel momento giusto. Della serie: ora o mai più. Basti leggere l’età di tanti giocatori decisivi: Filppula (39 anni), Winnik (38), Pouliot (37), Omark (36). E il pilastro Tömmernes tornerà in Svezia. Nei playoff sono emersi i vari Le Coultre, Karrer, Richard, Miranda. Menzione speciale per Mayer, costante come non mai. Ma anche per Bertaggia. Per Alessio è il primo titolo, 20 anni dopo l’ultimo vinto da papà Sandro con il Lugano: «È incredibile», ha detto il ticinese in lacrime ai microfoni di MySports. «Ce lo meritiamo. Ma complimenti anche al Bienne».

Di seguito la cronaca del match.

Primo tempo

Dopo pochi istanti di studio, il Ginevra prende in mano la partita. Al 3’20’’ ci prova Tömmernes dalla distanza. Poco dopo Vatanen parte dalla propria zona difensiva, fa fuori Kessler, Rajala, Sallinen e Lööv, prima di battere Säteri da distanza ravvicinata. Un gran «coast to coast» che vale l’1-0 al 3’44’’, con la complicità di un Bienne imbambolato ed eccessivamente passivo. Tra il 5’43’’ e il 6’54’’ gli ospiti rimediano due ingenue penalità per colpo di bastone con Künzle e Schneeberger. Il Servette non si fa pregare e sfrutta i 49 secondi di doppia superiorità numerica per andare sul 2-0 al 7’27’’, di nuovo con lo scatenato Vatanen, il cui tiro rasoghiaccio si infila tra i gambali di Säteri. La squadra di Törmanen ci capisce poco e non riesce a reagire, le Aquile si difendono con solidità e attenzione, cercando di sfruttare il momento favorevole per colpire ancora. Solo nel finale, dal 16’ circa, i Seeländer riescono a mettere il naso dalle parti di Mayer. Ma nonostante quanto dica la conta dei tiri in porta (8 a 9), il primo tempo è tutto nel segno dei padroni di casa.

Secondo tempo

Nelle prime fasi del periodo centrale il Ginevra è intenzionato a chiudere subito i conti. Al 23’32’’ arriva infatti il 3-0 di Winnik, liberato da Praplan dopo aver rubato il disco a Hofer. La squadra di Cadieux sembra poter controllare agevolmente il largo vantaggio, ma al 30’47’’ un errore di impostazione commesso da Richard permette a capitan Haas di accorciare le distanze. Il Bienne è ancora vivo e al 34’37’’ conquista la sua prima superiorità numerica. Un’occasione ghiottissima per riaprire completamente la sfida, ma il power-play dei giallorossi non trova la soluzione giusta per sorprendere Mayer. Al 37’17’’ tocca al Ginevra giostrare con l’uomo in più per un’altra bastonata di Künzle. Lâsta salva Säteri su una botta di Hartikainen al 38’10’’.

Terzo tempo

Le squadre tornano in pista un po’ disordinate. Da una parte la foga del Bienne per tentare di rientrare, dall’altra la tensione del Ginevra che sente odore di titolo e che in qualche modo continua ad attaccare. Nei primi cinque minuti della terza frazione il più pericoloso è Hartikainen, autore di una grande azione di sfondamento. Al 46’28’’ Karrer atterra Haas, offrendo ai Seeländer la loro seconda superiorità numerica. Un’altra chance che Rajala e compagni non sfruttano, complice la solidità del box-play ginevrino. Al 50’50’’ arriva l’episodio che chiude la corsa al titolo nazionale. Luca Cunti perde malamente il disco in attacco, lanciando di fatto il contropiede di Hartikainen. Il colosso finlandese arriva a tu per tu con il connazionale Säteri e lo supera con classe: 4-1 e tappi di spumante pronti a saltare. La festa alle Vernets può cominciare. Al 51’47’’ viene penalizzato Winnik, ma per il power-play del Bienne non è serata. Al 57'45'' Törmänen richiama Säteri in panchina. Il risultato non cambia più. A Ginevra sarà notte libera.

IL TABELLINO
Ginevra – Bienne 4-1 (2-0, 1-1, 1-0)
Reti: 3’54’’ Vatanen 1-0. 7’27’’ Vatanen (Tömmernes, Filppula, in 5c3) 2-0. 23‘32‘‘ Winnik (Praplan) 3-0. 30‘47‘‘ Haas 3-1. 50‘50‘‘ Hartikainen 4-1.
Spettatori: 7.135 (tutto esaurito).
Arbitri: Lemelin/Stricker (Cattaneo/Obwegeser).
Penalità: 3x2‘ c. Ginevra; 3x2‘ c. Bienne.
Ginevra: Mayer; Karrer, Tömmernes; Miranda, Filppula, Winnik; Vatanen, Maurer; Smirnovs, Richard, Rod; Jacquemet, Le Coultre; Hartikainen, Jooris, Omark; Völlmin; Praplan, Pouliot, Bertaggia; Antonietti.
Bienne: Säteri; Rathgeb, Lööv; Hischier, Sallinen, Rajala; Yakovenko, Grossmann; Tanner, Cunti, Künzle; Schneeberger, Forster; Hofer, Haas, Olofsson; Delémont; Kessler, Froidevaux, Schläpfer; Stampfli.
Note: Ginevra senza Auvitu, Eigenmann, Cavalleri, Smons (in sovrannumero) e Berthon (infortunato); Bienne privo di Brunner (infortunato) e Sheahan (in sovrannumero). Pali: 38’10’’ Hartikainen (asta). Bienne senza portiere dal 57’45’’ al 58’’50’’.

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