Dopo il brutto inciampo, il Galà dei Castelli torna in corsa

L’atletica svizzera si prepara a vivere serate di gala. Fatte di adrenalina e, forse, nuovi record. Athletissima, in programma settimana prossima a Losanna, è dietro l’angolo. Poi - il 27 e 28 agosto - toccherà alla Weltklasse di Zurigo, preludio ai Mondiali di Tokyo. Chi a questo giro non ha potuto lambire questi appuntamenti, prendendosi scena e applausi, è il Galà dei Castelli, inizialmente agendato l’8 luglio. Il prestigioso meeting bellinzonese, come noto, era stato cancellato a metà aprile. Un annuncio choc, quello degli organizzatori, resosi necessario a fronte di problemi ritenuti insormontabili. Parliamo, nel dettaglio, del trattamento fiscale riservato agli atleti stranieri e - a seguito dei controlli dell’autorità cantonale - risultato non conforme alla legge. «Ma non è la fine dell’evento, una volta chiarita la situazione ripartiremo su nuove basi» aveva tenuto a precisare Beat Magyar. «E lo confermo anche oggi» spiega - contattato dal CdT - il presidente del comitato organizzatore: «Se il Galà torna, sarà ancora più forte. No, non indietreggiamo. Anzi, stiamo lavorando per consolidare il budget».
L’incontro con Carobbio e Vitta
Colmare il vuoto lasciato provvisoriamente sul calendario dell’atletica mondiale, tuttavia, non era scontato. «Dopo il clamore suscitato dalla cancellazione dell’edizione 2025, le dimostrazioni di solidarietà e sostegno da parte di sponsor, atleti, manager e appassionati, sono state importanti» indica in merito Magyar. «E, non lo nascondo, ci hanno toccato. Mi limito a menzionare il messaggio vocale ricevuto da Gianmarco Tamberi, che ci invitava a non mollare. O ancora le parole di Mujinga Kambundji, che - risollevandoci il morale - ha ringraziato per aver messo in stand-by la competizione, che tanto ama, nell’anno della sua gravidanza. A fronte di così tante testimonianze positive, abbiamo quindi deciso di rilanciarci, con l’obiettivo di trovare una soluzione all’altezza del Galà».
Dall’affetto della gente alle prime mosse concrete per riportare in auge il meeting ospitato allo stadio Comunale, il passo è stato breve. «A inizio estate - spiega Magyar - abbiamo preso parte a un incontro di natura politica, tanto trasparente quanto costruttivo, con i consiglieri di Stato Marina Carobbio Guscetti e Christian Vitta, rispettivamente responsabili di DECS e DFE. L’attenzione riservata da entrambi alla nostra creatura è stata a sua volta molto apprezzata. È stata l’occasione per scambiarsi i rispettivi punti di vista e, per quanto ci riguarda, chiarire i bisogni della manifestazione. Proprio questa settimana, inoltreremo quindi al Cantone un progetto di massima, per il quale attendiamo poi una proposta della controparte. Una proposta che ritengo giustificata per un meeting che negli ultimi anni è cresciuto incredibilmente. Gli sponsor privati e la Città di Bellinzona non hanno smesso di accompagnare questi progressi. Manca, per l’appunto, il tassello cantonale».
«Una questione anche politica»
Inutile girarci attorno. In discussione vi è la portata del finanziamento pubblico a favore del Galà. Un contributo che passa dal Fondo Swisslos. «A mio modo di vedere, però, è anche una questione di sensibilità politica» osserva Magyar. «Si tratta di capire quanto si è disposti a credere e investire in un evento che provoca ricadute notevoli sul tessuto economico locale (pari a circa 450.000 franchi, ndr.)». Il presidente, ad ogni modo, riconosce pure gli errori del comitato organizzatore. «Avremmo probabilmente dovuto incontrare prima l’autorità cantonale per valutare i margini di manovra su questo terreno». Già. E a farlo notare, in risposta a un’interrogazione interpartitica di Fabrizio Sirica (PS) e cofirmatari, era stato lo stesso Governo: «Un adeguamento del contributo per il tramite del Fondo Swisslos non ha potuto essere finora valutato in quanto gli organizzatori non avevano preso contatto con l’ufficio competente per richiedere un possibile adeguamento del sostegno». Dati del rendiconto alla mano, si è rimasti così a un aiuto annuale di 60.000 franchi. Ma, con decisione del Consiglio di Stato, si potrebbe altresì superare quota 100.000 franchi. Va da sé, finanze e preventivi deficitari permettendo.


Le trattative con il «fisco»
A frenare bruscamente la corsa del Galà, suggerivamo, era stata la Divisione delle contribuzioni, chiamata ad applicare - senza possibilità di deroga - il diritto federale superiore in materia d’imponibilità dei proventi delle attività svolte da sportivi non domiciliati. Il«fisco» aveva rilevato l’irregolarità del sistema di calcolo adottato - in buona fede e però da anni - dagli organizzatori del meeting. Sia per quanto concerne la trattenuta arbitraria del 18% sui compensi - il cosiddetto prize money -, sia in merito alla definizione della base imponibile, con il Galà che escludeva dai propri calcoli i rimborsi per le spese di viaggio degli atleti, così come i costi sostenuti per il pernottamento, il vitto e i trasporti locali. E ciò, era stato precisato, allineandosi alla «prassi della stragrande maggioranza degli altri meeting sul territorio svizzero».
Magyar fornisce un aggiornamento anche su questo punto: «Abbiamo incontrato pure i funzionari della Divisione delle contribuzioni, insieme ai quali - sempre in un clima costruttivo - sono state discusse delle possibile contromisure. Per quanto attiene al risarcimento dell’erario cantonale, considerata la situazione pregressa, è stato possibile stilare un piano di rientro. Ma il vertice era finalizzato altresì alla ricerca di un metodo di tassazione, beninteso conforme alla legge, il più aderente possibile - in termini tecnici - alla natura dell’evento. Che, lo ricordo, è inserito in un circuito internazionale». Al proposito, è già previsto un nuovo colloquio.
«Ideale un annuncio a ottobre»
Tutto molto bello e promettente, dunque. Il cronometro, per il comitato organizzatore del Galà dei Castelli, non potrà tuttavia correre liberamente. «Sarebbe importante ottenere delle garanzie entro fine settembre. Non da ultimo per offrire uno scenario chiaro ai nostri partner, verso i quali ci siamo già mossi». L’edizione 2025, in via eccezionale, si sarebbe dovuta tenere in luglio. E ciò alla luce dei Mondiali giapponesi, che hanno occupato la finestra temporale successiva alla Weltklasse, spesso e volentieri sfruttata dal Galà per portare a Bellinzona i migliori atleti del pianeta. «Ma se torneremo nel 2026, vorremmo inserirci di nuovo a ruota del meeting di Zurigo. Quando sogno di ufficializzare il ritorno del meeting? A inizio ottobre».