Il personaggio

«Dopo il record ticinese nella mezza maratona, ora punto agli Europei»

Il corridore ticinese Roberto Delorenzi ha stabilito il nuovo primato cantonale percorrendo i 21.097 km della gara tenutasi a Barcellona in 1h04’08’’ – Per il 2024 l’atleta di casa nostra vorrebbe piazzarsi tra i primi tre nella competizione continentale di corsa di montagna e nelle Skyrunner World Series
© Roberto Delorenzi
Mattia Darni
17.02.2024 17:30

Ha battuto un record che resisteva da ben 28 anni: stiamo parlando di Roberto Delorenzi che, lo scorso 11 febbraio, ha stabilito il nuovo primato ticinese nella mezza maratona correndo in 1h04’08’’ i 21.097 km della gara tenutasi a Barcellona. 

«Il risultato raggiunto non è arrivato in maniera inaspettata: era un obiettivo che mi ero prefissato di raggiungere», esordisce Roberto Delorenzi. «Per riuscirci, a dicembre sono stato a Tenerife per svolgere un campo di allenamento basato sulla corsa in pianura. I traguardi che mi ero prefissato di tagliare per i mesi invernali erano abbassare il record ticinese sulla 10 km a gennaio e sulla mezza maratona a febbraio: esserci riuscito è una soddisfazione. Per quanto attiene alla mezza maratona, poi, il tempo in cui ho corso è più o meno quello che avevo ipotizzato di raggiungere in fase di preparazione». 

L’aver fatto segnare il nuovo record ticinese sulla mezza maratona non ha preso alla sprovvista Roberto Delorenzi nemmeno dal punto di vista emotivo. «Sulla base dei tempi registrati durante gli allenamenti sapevo che il nuovo primato cantonale sarebbe stato un obiettivo alla mia portata. Poi chiaro, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e bisogna essere in grado di confermarsi il giorno della gara. Passato il decimo chilometro, a ogni modo, mi sono detto che, salvo imprevisti, avrei fatto il record visto il ritmo a cui stavo correndo e considerando il fatto che, dal punto di vista fisico, mi sentivo bene. Non nascondo comunque che, nonostante avessi già capito che sarei riuscito a raggiungere il mio obiettivo, al momento che ho tagliato il traguardo e ho visto il tempo sono stato molto contento. La gioia provata all’arrivo è stata il giusto compenso per il duro lavoro svolto in precedenza». 

Quello ottenuto in Spagna non è tuttavia un risultato sporadico. Classe 1997, di Sigirino, Roberto Delorenzi, per gli amici «Delo», vanta numerosi risultati di prestigio a livello internazionale tra cui, solo per accennare ai più importanti, la vittoria, nell’agosto del 2019, dell’oro nella Skyrace U23 ai Mondiali giovanili del Gran Sasso e il bronzo nella Vertical U23. Nel maggio del 2022 ha invece vinto le tre prove della «World Highest Marathon» – un trittico di competizioni a oltre 5.000 metri sul Kilimangiaro –, mentre a settembre dello stesso anno si è laureato campione del mondo assoluto di skyrace e vertical. Sia nel 2022 che nel 2023 ha inoltre vinto alla Limone Skyrunning Extreme e nel 2023 si è piazzato al quinto posto alla Sierre-Zinal. 

Correre in pianura per migliorare in altura

Scorrendo l’elenco dei risultati di prestigio sinora ottenuti da Roberto Delorenzi, ci si accorge subito di come l’atleta di casa nostra abbia ottenuto i suoi exploit soprattutto nell’ambito della corsa in montagna. «In effetti il mio focus rimane su quest’ultima disciplina. Nondimeno, da ormai circa tre anni, durante i mesi invernali, mi concentro parimenti sulla corsa in pianura». 

Quest'ultima è una necessità che è maturata con gli anni. «Durante gli studi di Sport all’Università di Basilea ho capito che ci vuole anche la corsa in pianura. Imparare a gestire bene le energie durante la corsa più tradizionale è un grosso aiuto per le competizioni in montagna. L’aumento degli allenamenti in pianura mi ha permesso, negli anni, di migliorare i risultati nelle gare in altura». 

Approcci differenti

Per Roberto Delorenzi, insomma, la corsa in pianura e quella in montagna sono diventate complementari; anzi, una ha permesso di migliorare le prestazioni nell’altra. Se sotto molti punti di vista c’è dunque una simbiosi tra le due discipline, nondimeno esse divergono per altri aspetti. «Nelle gare in pianura è fondamentale mantenere una certa regolarità. Esse sono pertanto particolarmente difficili a livello mentale perché, soprattutto all’inizio, si tende ad andare un po’ troppo forte. L’esperienza, in questo senso, aiuta a trovare la velocità di crociera. La corsa in montagna da questo punto di vista è più facile perché le salite e le discese che la caratterizzano permettono di spingere di più in alcuni punti e di tirare il fiato in altri». 

Anche la preparazione per le due discipline differisce. «Per prepararsi alla corsa in pianura si deve quasi esclusivamente correre in pianura. Il bello di una gara in montagna invece è che la si può preparare in molti modi: si può correre in pianura, in montagna, allenarsi con la bicicletta, ecc. L’allenamento per una corsa in altura è dunque più facile perché la possibilità di variare permette di non annoiarsi mai». La disparità nelle due discipline si osserva allo stesso modo negli atleti che eccellono in esse. «È vero. Gli atleti forti nella corsa in pianura si allenano correndo in pianura; al contrario, gli atleti di punta nella corsa di montagna si allenano nelle maniere più disparate». 

Gli obiettivi nel mirino

Se l’appetito vien mangiando, immaginiamo che, tagliato un traguardo, Roberto Delorenzi sia pronto a partire, rigorosamente a corsa, per nuove sfide. Quali sono, allora, gli obiettivi che ha nel mirino? «La stagione 2024 si prospetta simile a quella precedente. L’anno scorso mi sono misurato in due circuiti: quello delle Golden Trail World Series e quello delle Skyrunner World Series. Ora voglio tornare a misurarmi in questi due circuiti con l’obiettivo di migliorare i risultati ottenuti in passato. Nel dettaglio, per quanto attiene alle Golden Trail World Series vorrei classificarmi nelle prime cinque posizioni dopo essere arrivato sesto nel 2023; per quanto riguarda invece le Skyrunner World Series mi piacerebbe salire sul podio dopo essermi piazzato quarto l’anno precedente. A inizio giugno ci saranno poi gli Europei di corsa in montagna dove ugualmente vorrei centrare il podio». 

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