I play-in di Lugano e Ambrì tra inferno e paradiso

Play-in: inferno, purgatorio o paradiso? Dipende. Senza scomodare Dante. Lugano e Ambrì Piotta hanno raggiunto lo stesso traguardo con sentimenti opposti. Per i bianconeri ritrovarsi nei play-in crollando sul più bello, dopo aver stretto i denti per mesi, è bruciante. Per i leventinesi è un motivo di festa, culmine di un lungo cammino fatto di alti e bassi, con un finale in crescendo. Gli obiettivi di inizio stagione, mancati o raggiunti, sono relativi. I bilanci si faranno a fine campionato. È il modo in cui le due squadre si sono trovate in questa situazione, con un probabile derby all’orizzonte, a fare la differenza. Il Lugano aveva il sesto posto in mano. Pure il quinto. Nelle ultime due gare, però, non ha saputo entrare in quella «modalità playoff» o «sopravvivenza» in cui si trovavano molte rivali. Finire settimi dopo aver flirtato a lungo con la qualificazione diretta ai quarti di finale è una botta che Thürkauf e compagni dovranno assorbire. Aver buttato tutto all’aria con una giornata d’anticipo potrebbe aiutare i bianconeri a metabolizzare meglio lo smacco. Sarà però fondamentale fare quei passi avanti necessari quando ci si gioca tutto. Nei play-in, come nei playoff, servono nervi saldi, cinismo, special team efficaci, disciplina difensiva, portieri al massimo ed errori al minimo. Il contrario di quanto visto sabato alla Tissot Arena. La gara di lunedì sera con il Rapperswil servirà a far riposare qualcuno, forse a testare Tennyson e a rilanciare i vari LaLeggia, Kempe e Fatton. L’impressione è che Gianinazzi debba ripensare il suo sestetto straniero per dare più solidità alla squadra, già priva di Guerra. Magari rinunciando a Ruotsalainen a favore di un difensore, approfittando del rientro di Marco Müller, Gerber e Patry. Con l’attacco in emergenza il Lugano ha sempre fatto bene. Ma con le defezioni in difesa non si scherza.
In casa Ambrì, c’è un ottavo posto (con conseguente derby) da blindare a Kloten. È un obiettivo importante, perché il play-in tra 7. e 8. offrirà una seconda chance alla squadra perdente. I leventinesi, che in «modalità playoff» ci sono entrati da almeno tre partite, potranno prolungare la loro stagione restando affamati e cavalcando l’euforia. Evitando quel senso di appagamento che potrebbe derivare dal raggiungimento dell’obiettivo di settembre.