I sogni dell'Arbedo e il caso dei Giovani Calciatori Luganesi

La possibile qualificazione dell’Arbedo agli ottavi di Coppa Svizzera permette di aprire una finestra su una delle squadre storiche dei campionati regionali ticinesi: i Giovani Calciatori Luganesi (GCL), capaci, durante la stagione 1928-29, di raggiungere le semifinali. La squadra era prevalentemente formata da giocatori provenienti dal ceto operaio e militava nel Campionato regionale svizzero di Serie B (Gruppo Ticino). In quel periodo la struttura dei campionati elvetici prevedeva una Serie A con 27 squadre (tre gruppi), una Serie Promozione di 54 squadre (6 gruppi) e, successivamente, le Serie B, C e D a carattere regionale. I GCL avevano, nei primi anni di vita, un forte carattere politico. Erano soliti indossare una casacca rossa con i simboli della falce e del martello. Tuttavia, al fine di potersi affiliare alla Federazione Svizzera di Football, dovettero abbandonare i simboli politici.
Nel corso dell’annata i GCL estromisero nell’ordine l’Allschwil, il Locarno e il Liestal (tutte squadre di Serie Promozione). Nei quarti di finale riuscirono ad espugnare il campo del Cantonal Neuchâtel, degno rappresentante della Serie A e uno dei padri dell’attuale Neuchâtel Xamax. La gara, tiratissima, fu vinta dai ticinesi ai supplementari con il risultato di 2-1. La semifinale vide i sottocenerini affrontare al Wankdorf lo squadrone dello Young Boys, che riuscì a prevalere alla distanza per 5-2 (3-2 alla pausa). I Giovani Calciatori schierarono: Megalli; Bassi, Pescini; Bernasconi, Gilardoni, Bordoli; Domeniconi, De Angeli, Andreoni, Donizzetti, Gambirasio. Gilardoni su rigore e Andreoni segnarono le reti dei ticinesi.
Molti elementi dei GCL rinforzarono i ranghi dell’FC Lugano e tre di essi (Gabriele Gilardoni, Battista Rezzonico e Cesare Bassi) vestirono la maglia della Nazionale. Da segnalare che condizione per il passaggio dei giocatori dai GCL all’FC Lugano era l’assicurazione che ai novelli bianconeri fosse procurato un buon posto di lavoro.
Fu, quello dei GCL, il più grande exploit in Coppa, di una compagine ticinese partecipante ai campionati regionali. Da allora, nessuna di esse riuscì a superare lo scoglio dei sedicesimi.