I team Alinghi e Red Bull uniti nella caccia all’America’s Cup

Dalle 11.00 di stamane è ufficiale: per Alinghi riparte la caccia all’America’s Cup, che verrà rimessa in palio nel 2024 dai detentori di Team New Zealand. Ernesto Bertarelli ha lanciato la nuova campagna del team rossocrociato nel corso di una conferenza stampa tenuta proprio a partire dalle 11 in punto a Ginevra, nella sede della Société Nautique de Genève, il club velico che formalmente, come vogliono gli statuti dell’America’s Cup, si è iscritto di nuovo alla celebre competizione. Nella quale, ricordiamo, Ernesto Bertarelli e i suoi uomini avevano trionfato al debutto nel 2003 nelle acque neozelandesi di Auckland per poi fare il bis quattro anni dopo in quelle spagnole di Valencia, dove nel 2010 erano stati infine costretti a cedere la mitica caraffa in argento agli statunitensi di Oracle.
Il nuovo partenariato
La notizia dell’iscrizione era rimbalzata dalla Nuova Zelanda il primo giorno del corrente mese. E dopo averla letta, eravamo stati in grado di verificarne in tutto e per tutto la veridicità, così che avevamo dato per certo, nell’edizione del 2 dicembre del Corriere del Ticino, il ritorno all’America’s Cup di Alinghi.
Oggi, però, a Ginevra non sono mancate ulteriori primizie, a iniziare dal partenariato con la Red Bull, non solo a livello di sponsoring ma anche tecnico. Nella fattispecie con la scuderia di Formula uno che domenica scorsa ha conquistato ad Abu Dhabi il titolo mondiale dei piloti con l’olandese Max Verstappen. Ecco quindi che a Ginevra, collegandosi via satellite, ha parlato anche Chris Horner che è a capo del team Red Bull nella massima serie automobilistica.
Un abbinamento, quello fra Alinghi e la Red Bull, che sul piano delle tecnologie fa ottimamente il paio. Le nuove barche schierate nell’America’s Cup, volando con lo scafo fuori dall’acqua grazie ai foil (o ali, se preferite), possono raggiungere velocità di crociera attorno ai 90 chilometri orari. Il che, appunto, le accomuna non poco alle monoposto di F1 sia per la loro concezione sia per l’utilizzo dei materiali con cui vengono costruite.
«Diamo il benvenuto ad Alinghi nel mondo Red Bull. Il nostro team di Formula uno non vede l’ora di collaborare con questo nuovo membro della famiglia. Red Bull Advanced Techonologies è un centro altamente tecnologico che offre servizi a tutta una varietà di sport e altri settori, ma in particolare alla scuderia di F1», ha spiegato Chris Horner.
Fusione fra due squadre
«Pur mantenendo lo spirito vincente che ha sempre animato Alinghi, per questa sfida vogliamo fare qualcosa di totalmente diverso e innovativo. Quando con Dietrich Mateschitz (l’austriaco e cofondatore della Red Bull intesa come casa produttrice della nota bevanda energetica, da cui sono poi nate le altre attività, fra cui quella in F1, ndr) abbiamo immaginato il coinvolgimento di Red Bull nell’America’s Cup, lui ha detto che la sua filosofia non era di entrare solo come sponsor, bensì quella di fondersi con la nostra squadra», ha affermato da parte sua Ernesto Bertarelli.
Il patron di Alinghi ha inoltre precisato che il quartier generale del team rossocrociato sarà a Écublens, comune vodese della cintura di Losanna, città che ospita quel Politecnico federale (EPFL) il cui contributo è stato fondamentale in occasione delle precedenti avventure del nostro team nell’America’s Cup. Un partenariato, quello con l’EPFL, che sarà ancora molto importante.
Bertarelli non gareggerà
Ernesto Bertarelli a Ginevra ha inoltre spiegato che in questa nuova avventura nell’America’s Cup non farà più parte dell’equipaggio, se non magari in occasione degli allenamenti. Insomma, nelle regate in cui si lotterà per guadagnarsi il diritto di sfidare i detentori di Team New Zealand ed eventualmente nella finale che assegnerà il trofeo lui non sarà a bordo della barca di Alinghi. Al contrario di quanto era accaduto in occasione delle tre precedenti partecipazioni del team rossocrociato.
Per il 2024, come contemplato dal regolamento stilato dai neozelandesi, i membri degli equipaggi dovranno avere la stessa nazionalità dei team in gara. Il che non costituisce un problema per Alinghi, che negli anni ha partecipato a più campionati internazionali riservati ai multiscafi, facendo maturare giovani velisti elvetici come Arnaud Psarofaghis, classe 1988, uno dei migliori della nuova generazione e che sarà della partita per la nuova edizione dell’America’s Cup.
Questioni in sospeso
Gli ulteriori membri dell’equipaggio verranno selezionati cammin facendo e non mancano i punti ancora da definire, cosa che vale per la prossima edizione dell’America’s Cup più in generale. A iniziare dal numero dei team che si affronteranno per guadagnarsi l’accesso alla finale contro Team New Zealand, visto che per il momento, iscrivendosi ufficialmente, solo Alinghi si è aggiunto al team britannico Ineos Britannia che è il Challenger of record, ossia lo sfidante di riferimento.
C’è poi la questione della sede delle regate, che potrebbero anche non andare in scena in Nuova Zelanda, soprattutto a dipendenza dell’evoluzione della pandemia di COVID-19. «Però amiamo la Nuova Zelanda e non ci dispiacerà certo tornare a gareggiare in questo Paese», ha detto ancora Ernesto Bertarelli, nel 2003 primo a riportare il trofeo in Europa nella storia dell’America’s Cup, iniziata nel lontano 1851.
Prima avversari, adesso alleati
La Red Bull e la vela
La Red Bull non è una neofita nel mondo della vela da competizione. Da tempo è infatti fra i rivali di Alinghi nei circuiti internazionali per multiscafi quali il GC32 Racing Tour e le Extreme Sailing Series. Fra i velisti del team velico della Red Bull c’è l’austriaco Hans-Peter Steinacher, due volte campione olimpico dei catamarani Tornado (nel 2000 a Sydney e nel 2004 ad Atene) e che ora integra la squadra di Alinghi per la prossima America’s Cup.
Base in Gran Bretagna
La Red Bull Advanced Technologies è il dipartimento tecnico e tecnologico a cui si affida la scuderia di Formula uno. La sua sede è a Milton Keynes, città situata nel sud-est della Gran Bretagna.