Il colpo che è destinato a spostare gli equilibri

«Eppur si muove», disse solennemente Galileo Galilei. La celeberrima espressione - che tempi addietro egli pronunciò nel momento in cui fu costretto ad abiurare le sue teorie sull’eliocentrismo - ad oggi può essere associata al Lugano. Per carità, in questo caso non vi è alcun discorso relativo alla dicotomia tra dogmatismo e libertà di pensiero. Molto più semplicemente, l’immobilismo del mercato bianconero potrebbe aver finalmente subito uno scossone. Che il tappo, allora, sia saltato e adesso si dà inizio alle danze? Forse, per questo, è ancora presto. D’altra parte, di trattative in uscita non se ne sono ancora concretizzate e ci troviamo pur sempre agli inizi di un lungo mercato che potrebbe riservare i suoi botti nella fase più calda, in tutti i sensi, dell’estate.
«Un punto di riferimento»
Intanto, però, due colpi sono arrivati. Il primo, Damian Kelvin, è stato definito da Sebastian Pelzer come «un profilo che rispecchia perfettamente la nostra filosofia: giovane, ambizioso e con ampi margini di crescita». Il secondo, ancor più attuale, risponde al nome di Ezgjan Alioski. Un ritorno, il suo, prima ipotizzato e ora assodato. «Un giocatore che - ha detto di lui il Chief Sport Officer bianconero - per esperienza e personalità, incarna perfettamente i valori e lo spirito del nostro gruppo». Nel gioco di incastri necessario in fase di costruzione di una rosa, i primi due tasselli - per ruolo, età ed esperienza - sembrano non avere nulla in comune. Sennonché, ricalcano gli estremi della via tracciata - e ribadita nel corso della conferenza stampa che ha segnato la fine della stagione appena trascorsa - dalla società, quel giusto mix tra giovani di prospettiva ed elementi più esperti.
L’acquisto di Alioski, perciò, si inserisce perfettamente in questa strategia, ovverosia «rafforzare la rosa con profili di comprovata esperienza. Alioski - si legge nel comunicato diffuso dal club bianconero - è in grado non solo di alzare il livello tecnico della squadra, ma anche di fungere da punto di riferimento per i compagni più giovani, favorendone la crescita e lo sviluppo sia in campo sia nello spogliatoio». E vi rimarrà per almeno due anni, considerando il contratto biennale - valido fino al 30 giugno 2027 - con tanto di opzione che prevede la sua permanenza nel club anche oltre i termini contrattuali.
Classe e personalità
«Gianni» - come veniva chiamato nella sua precedente, e brillante, sortita in terra ticinese - dopo varie esperienze in giro per il mondo è tornato più maturo. Il club si è detto convinto che il suo contributo sarà determinante nel percorso di crescita del gruppo e nel raggiungimento degli obiettivi sportivi. Pelzer, in particolare, ne ha esaltato le qualità tecniche e il carisma.
Già, perché oltre a una classe cristallina, il nazionale della Macedonia del Nord porta con sé una spiccata personalità. Potrebbe, questa, tramutarsi però in una figura ingombrante per il gruppo bianconero? No, almeno stando a quanto sono soliti affermare i suoi (ex) compagni di squadra. Poi, naturalmente, si vedrà. Le sottili dinamiche che intercorrono all’interno di uno spogliatoio sono delicate. E il leader di quello bianconero - che perlomeno dall’esterno viene percepito come incontrastato - ossia Renato Steffen, sarà per l’appunto affiancato da un altro giocatore influente. Sul campo, invece, i due dovrebbero agire agli antipodi, siccome Steffen è solito disimpegnarsi dalla corsia destra, mentre Alioski si sgancia su quella opposta.
Un tridente che intriga
A che altezza, per la precisione, dell’out di sinistra? Alle nostre latitudini - nella stagione 2016/17, quella della sua esplosione, condita da 16 gol e 14 assist - si scoprì arma letale in fase offensiva. Poi, in Inghilterra, abbassò vieppiù il suo raggio d’azione, diventando un abile terzino di spinta. Lo stesso ruolo, prevalentemente, ricoperto anche durante la parentesi turca al Fenerbahce e nel corso della ricca esperienza con i i sauditi dell’Al-Ahli. Per questi ultimi, tuttavia - nel percorso conclusosi con la vittoria della Champions League asiatica - ha pure avuto modo di giostrare in qualità di ala offensiva. Ed è proprio lì, ci immaginiamo, che potrà esaltare la sua potente cilindrata in maglia bianconera.
Il fiuto del gol, d’altronde, non è un qualcosa che svanisce nel tempo e, con la qualità di tiro di cui dispone Alioski, non è affatto impensabile tornare a vedere con maggior frequenza il suo nome nel tabellino dei marcatori. I buoni numeri incamerati ogniqualvolta veste la divisa del suo Paese in campo internazionale non sono altro che un’ulteriore prova.
Il Lugano, non da ultimo, nel ruolo di ala sinistra ha deciso di lasciare partire Ignacio Aliseda. E allo stato attuale, potenzialmente, in tre - Bottani, Mahou e Dos Santos - sono capaci di svariare su quella corsia, ma è lecito pensare che nell’undici titolare di Croci-Torti quel posto sia destinato proprio al macedone. Sulla carta, dunque, un intrigante tridente offensivo potrebbe essere composto - almeno fino al termine del prestito di Koutsias, datato 31 dicembre, ma che comprende pure un’opzione di riscatto - dallo stesso greco, Alioski e Steffen. Dopo che l’Osteria da Gianni e Armando ha dovuto chiudere i battenti, chissà che non possano aprirsi quelli di un Grotto da Gianni e Renato. E, perché no, con qualche prelibatezza greca inclusa nel menu.