Il Lugano lancia la nuova stagione con fiducia e grandi ambizioni

Ambizioso e carico all’idea di iniziare la nuova stagione. Questo il messaggio emerso dalla consueta conferenza stampa pre-campionato dell’FC Lugano, a una settimana tonda dall’esordio in casa della neopromossa Stade Losanna. «Sono molto motivato, - ha affermato l’allenatore Mattia Croci-Torti -. L’ultima partita che contava l’abbiamo persa (la finale di Coppa a Berna, ndr). Da allora abbiamo giocato solo amichevoli. Non vedo l’ora del debutto». Ci si è insomma stufati delle vacanze in casa bianconera, dove la voglia di ricominciare con le cose che contano si fa sempre più sentire.
Guai ad accontentarsi
L’entusiasmo percepito attraverso le parole del Crus, ma anche del direttore sportivo Carlos Da Silva, sono comprensibili. Giusto che un club che si sta ritagliando uno spazio sempre più importante tra le realtà del nostro calcio non si nasconda. Gli obiettivi annunciati esplicitamente per la stagione alle porte lo confermano. «Al termine dei primi 33 turni – la fase iniziale del nuovo formato del torneo – puntiamo a figurare nelle prime 6 classificate, - ha spiegato Da Silva -. Dopodiché, l’obiettivo finale è uno dei primi tre posti. Non avrebbe senso, considerato lo sviluppo del club, ambire a meno». E non finisce qua. Certi di disputare una fase a gironi europea, - se si tratterà di Europa o di Conference League lo si scoprirà nelle prossime settimane -, i bianconeri non intendono accontentarsi. Anzi, l’obiettivo è addirittura quello di qualificarsi per la fase ad eliminazione diretta. «Non ci dobbiamo nascondere, - ha sottolineato il ds bianconero -. Gli impegni europei non sono una vacanza. Puntiamo a superare i gironi per rappresentare al meglio Lugano e la Svizzera». Due obiettivi ambiziosi che vanno ad aggiungersi a quello rappresentato dalla Coppa Svizzera. «Proveremo a vincerla di nuovo. Vogliamo raggiungere gli obiettivi più alti possibili, altrimenti non sarei seduto qui», ha ribadito il Crus.
Vendere senza fretta né sconti
Inevitabile, dopo un tale discorso, aprire il capitolo mercato. Già, per essere competitivi sui tre fronti (Super League, Coppa Svizzera e coppe europee), occorre una rosa folta e di qualità. «Non possiamo permetterci di farci trovare impreparati a livello di effettivi. So quanta energia si spreca giocando il giovedì in Europa, - ha ricordato Croci-Torti -, che di avventure europee ne ha già vissute due da assistente. Basta guardare quanto abbiano faticato nello scorso campionato Zurigo e Basilea». Per il direttore sportivo, comunque, l’attuale rosa è attrezzata per sostenere il triplice carico di lavoro. «Siamo coperti, abbiamo almeno due giocatori in ogni posizione. Per certi ruoli ce ne sono addirittura tre, - ha fatto notare Da Silva -. La difesa troppo giovane? La fiducia negli elementi presenti è totale. Sono convinto che questi giocatori possano sostenere l’intenso autunno». Ma cosa succederebbe se, tra gli uomini mercato più pregiati del Lugano, Aliseda, Valenzuela, Celar e Arigoni per fare i nomi, alcuni dovessero andare via? «Sia in entrata che in uscita potrebbe succedere qualcosa, - ha osservato il ds bianconero -. Il mercato è aperto fino al 7 di settembre e se necessario saremo pronti a muoverci fino a quella data. Non abbiamo però fretta di cedere i nostri giocatori e, soprattutto, non abbiamo intenzione di venderli a prezzi scontati». Un messaggio importante, quello mandato da Carlos Da Silva, che conferma le ambizioni della società bianconera.
Non solo la prima squadra
C’è entusiasmo, dicevamo. E ciò si rispecchia anche nella risposta della piazza a pochi giorni dal via. Nonostante le tribune provvisorie costruite a Cornaredo in attesa del nuovo stadio, sono 1.309 gli abbonamenti venduti. «Siamo contenti che il dato sia leggermente aumentato rispetto al luglio del 2022» ha indicato il CEO Martin Blaser: «Detto questo, sono il più curioso di sapere dove saremo fra sei anni».
Altri segnali positivi arrivano dal settore femminile: le due retrocessioni di fila (l’ultima in Prima lega) non hanno impedito al club di ottenere una deroga di 3 anni per poter mantenere in Ticino un programma di calcio di élite. Per quanto riguarda il settore giovanile, il direttore dell’Academy Roman Hangarter ha invece ricordato il cammino percorso dall’Under 21, neopromossa in Promotion League. «Con la U21 vogliamo confermarci e mantenere assolutamente la categoria. Vista la rosa ampia della prima squadra è probabile che alcuni giocatori vengano spesso a rinforzare la categoria più importante a livello formativo. L’obiettivo numero uno rimane comunque quello di sviluppare dei profili per compiere il salto di qualità definitivo. E non sono da escludere scambi con Chicago». La voglia di fare bene e di continuare a crescere pervade tutti i livelli in casa bianconera.