Il derby

Il Lugano resta in gioco, l’Ambrì Piotta va in vacanza

I bianconeri si impongo con pieno merito in Leventina: la squadra di Gianinazzi supera il Kloten e ha il destino nelle sue mani - La sconfitta condanna invece i biancoblù: la stagione è al capolinea
L'esultanza bianconera per aver conquista un super derby. ©CdT/Gabriele Putzu
Flavio Viglezio
02.03.2023 23:39

Il super derby è bianconero. Per la terza volta in stagione il Lugano supera l’Ambrì Piotta, ma questo è un successo che vale doppio per la squadra di Luca Gianinazzi. E brucia anche il triplo, per quella di Luca Cereda. Già, perché da una parte i bianconeri ora hanno il destino nelle loro mani. Il Kloten, che si è imposto ai rigori, adesso è dietro in classifica. Senza dover sperare in favori altrui - che potrebbero sempre arrivare - con un successo pieno sul Bienne il Lugano sarà qualificato ai pre-playoff. Non sarà una passeggiata, al cospetto della nuova capolista, ma Granlund e compagni avrebbero probabilmente firmato per vivere una simile situazione prima dell’ultima giornata. L’Ambrì Piotta, invece, dopo l’ultima passerella in casa del Rapperswil sarà in vacanza. I biancoblù - già salvi, per la grande gioia di Luca Cereda - non possono matematicamente più raggiungere il decimo posto. La stagione dei leventinesi finisce insomma qui.

Tra slot e Koskinen

Il derby non mente quasi mai e anche stavolta lo ha vinto chi ha meritato di più. In una sorta di finalissima il Lugano si è insomma guadagnato sul ghiaccio il diritto di rimanere in corsa per i pre-playoff, mentre l’Ambrì Piotta - nel complesso - ha deluso. I bianconeri ci hanno messo più grinta, più pattinaggio, più voglia di superare i propri limiti. E hanno lavorato molto di più nei due slot. Davanti, due delle prime tre reti del Lugano sono arrivate a due passi da Benjamin Conz. Ma, soprattutto, i bianconeri hanno protetto nel migliore dei modi l’eccellente Koskinen, spazzando spesso senza troppi complimenti - e senza così rischiare - il proprio terzo di difesa. E nei momenti di maggiore spinta dell’Ambrì Piotta, il portiere finlandese - preferito a Schlegel per la terza volta di fila - ha risposto sempre presente. A tratti è addirittura sembrato di riammirare il Koskinen di inizio stagione.

A senso (quasi) unico

Se i leventinesi - a tratti - ci hanno messo la foga, i bianconeri hanno gestito il derby in maniera più intelligente. Nel primo tempo - come d’altra parte l’Ambrì Piotta - il Lugano ha pensato soprattutto a non commettere errori. Poi, dopo aver trovato la rete del vantaggio nelle primissime fasi del periodo centrale e il raddoppio ancora prima di metà partita, la squadra del Giana ha continuato a spingere. Nel terzo centrale l’Ambrì Piotta ci ha capito poco, ma ha comunque trovato il gol della speranza a 30 secondi dalla sirena.

Obiettivo mancato

Un gol che avrebbe anche potuto cambiare l’inerzia della sfida. Ed invece no: il Lugano ha continuato a gestire situazione ed emozioni con grande maturità, mentre l’Ambrì non è mai davvero riuscito - se non a sprazzi - a mettere sotto pressione la difesa bianconera. E così il Lugano, molto pericoloso nelle ripartenze, ha fatto il vuoto. Senza più rischiare nulla nel finale, quando Luca Cereda ha tentato il tutto per tutto togliendo Conz dai pali a circa tre minuti e mezzo dal sessantesimo. Ed allora è terminata così, con i bianconeri in festa e l’Ambrì Piotta che può già iniziare le analisi di fine stagione. L’obiettivo dichiarato ad inizio stagione, i pre-playoff, non è stato raggiunto.

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