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King Roger, Wimbledon 1998 e la maledizione degli juniores

Venticinque anni fa, sull’erba londinese, il sedicenne Federer conquistò il suo primo e unico Slam a livello giovanile – Da allora nessun vincitore della categoria «Boys» si è confermato a Church Road tra i professionisti – E le meteore abbondano
Roger Federer impegnato al torneo juniores di Wimbledon nel 1998. © REUTERS/JOHN MARSH
Fernando Lavezzo
01.07.2023 06:00

Se avete tempo, andate a rivedere la finale maschile di Wimbledon 1998. Non quella tra Sampras e Ivanisevic, ma quella juniores. Bastano 50 minuti per ammirare il quasi 17.enne Roger Federer battere 6-4 6-4 il georgiano Irakli Labadze. Certi gesti sono rimasti immutati. Di tanto in tanto, emergono i lati più spigolosi del giovane Federer, limati negli anni. Ne sono passati 25 da quell’estate. Dal primo e unico Slam vinto dal basilese tra i «Boys», prologo di una carriera costellata da 20 «major», 8 dei quali vinti a Church Road. Prima di lui, solo tre uomini erano riusciti a conquistare Wimbledon sia tra gli juniores, sia tra i pro: Borg, Cash, Edberg. Dopo Federer, non c’è più riuscito nessuno. Nel tabellone di quest’anno, in 6 potrebbero spezzare la maledizione: Dimitrov, Fokina, Fucsovics, Shapovalov, Chardy e Mochizuki. Quasi impossibile.

Il maratoneta

Scorrendo l’albo d’oro di Wimbledon juniores dal 1998 a oggi, ci si imbatte in meteore e in campioni incompiuti. Nel 1999 fu Jürgen Melzer a succedere a Federer. L’austriaco è diventato numero 8 al mondo nel 2011 e ha raggiunto le semifinali al Roland Garros 2010. In doppio ha trionfato a Wimbledon e agli US Open. Non male. Nel 2000 il torneo juniores londinese premiò Nicolas Mahut, eccellente doppista (5 Slam). A Wimbledon, in singolare, il francese ha lasciato il segno con una maratona da record nel 2010: perse al 1. turno contro Isner, dopo 11 ore e 5 minuti, con due sospensioni per oscurità e un quinto set chiuso sul 70-68.

Lo svizzero dimenticato

Wimbledon 2001 è ricordato per il successo di Ivanisevic, prima «wild card» a conquistare uno Slam, e per l’eliminazione di Sampras agli ottavi contro Federer . Tra gli juniores, fu un altro svizzero a far rumore: Roman Valent. Dimenticato dai più, lo zurighese sconfisse in finale Gilles Muller. Condizionato dai problemi fisici, Valent non riuscì a cavalcare l’onda. In carriera giocò un solo torneo ATP, nel 2009 a Metz, perdendo al primo turno. Si ritirò nel 2012, a soli 29 anni. Oggi dirige la Progressive Tennis Academy di Zurigo. E a quella sua impresa giovanile pensa raramente.

Un tragico destino

Tragico il destino di Todd Reid, vincitore di Wimbledon juniores nel 2002. L’australiano si ritirò tre anni più tardi, dopo una serie di malanni e infortuni. Nel 2004 si era issato al 105. posto del ranking ATP e aveva raggiunto il terzo turno agli Australian Open, dove venne sconfitto da Federer. È morto il 23 ottobre del 2018, per cause mai rese note.

Futuro da «top 10»

Nel 2003 il torneo giovanile sull’erba londinese vide imporsi il rumeno Florin Mergea, poi specializzatosi nel doppio. Di spessore il vincitore del 2004, Gaël Monfils, che in quel suo anno magico da juniores firmò anche Australian Open e Roland Garros. Ancora attivo, il francese ha vinto 11 titoli ATP, raggiungendo il 6. posto nel 2016. Negli Slam ha giocato le semifinali a Parigi (2008) e New York (2016) e due volte i quarti a Melbourne (2016 e 2022).

Per trovare un altro vincitore di Wimbledon juniores capace di entrare nella «top 10» bisogna andare al 2008, quando si impose il bulgaro Grigor Dimitrov. Prima di lui vinsero Jérémy Chardy (nel 2013 raggiunse il 25. rango ATP), Thiemo de Bakker (40. nel 2010) e Donald Young (38. nel 2012). Dimitrov, che da juniores trionfò anche agli US Open, ha costruito una solida carriera da pro, culminata con il 3. rango ATP nel 2017. Quell’anno ottenne i suoi successi più prestigiosi, al Master 1000 di Cincinnati e alle ATP Finals di Londra. Negli Slam ha raggiunto tre semifinali: Wimbledon 2014, Australian Open 2017 e US Open 2019. Attualmente è numero 24 al mondo ed è reduce dai quarti di finale del Queen’s.

Senza acuti

Dopo Dimitrov, Wimbledon juniores ha visto imporsi Andrey Kuznetsov (2009) e Marton Fucsovics (2010). Il russo non è mai andato oltre il 39. posto, l’ungherese è salito fino al 31. e ha raggiunto i quarti dello Slam londinese nel 2021, fermato da Djokovic. Anonima la carriera dei vincitori successivi: l’australiano Luke Saville si è dedicato al doppio (finalista agli Australian Open 2020), mentre Filip Peliwo, Gianluigi Quinzi e Noah Rubin non hanno mai sfondato.

Nuove speranze

È presto per un giudizio definitivo, ma tra il 2015 e il 2017 Wimbledon juniores ha sfornato tre vincitori di valore: Reilly Opelka (fermo per infortunio dalla fine del 2022, anno in cui si issò al 17. posto ATP), Denis Shapovalov («top 10» nel 2020, semifinalista a Wimbledon nel 2021, oggi numero 29) e Alejandro Davidovich Fokina (quarti a Parigi nel 2021, ora n. 34). È invece solo agli inizi il percorso di Chun-hsin, Mochizuki, Banerjee e Poljičak, gli ultimi quattro eredi di Roger.

Melbourne, Parigi, New York

Vincere sia lo Slam juniores, sia quello pro, non è raro soltanto a Wimbledon. Solo in 6 hanno firmato la doppietta aParigi: Rosewall, Emerson, Gimeno, Lendl, Wilander e Wawrinka. In 5 ci sono riusciti a New York: Rosewall, Newcombe, Edberg, Roddick e Murray. In 7 a Melbourne: Crawford, Sedgman Hoad, Rosewall, Laver, Newcombe ed Edberg.

Il sogno di Iga (e Belinda)

In campo femminile, l’ultima vincitrice di Wimbledon juniores a confermarsi tra le pro è stata Ashleigh Barty (2011/2021). Quest’anno ci proverà Iga Swiatek, numero uno al mondo, impostasi tra le «girls» nel 2018. Belinda Bencic ci sta provando da 10 anni, visto che il suo trionfo juniores a Londra risale al 2013.

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