Mondiali di hockey

Lo show di «Ghetto»: «È il mio primo poker da professionista»

L'attaccante rossocrociato, autore di quattro reti contro la Germania, loda la prestazione del gruppo - Fischer contento della reazione dei suoi dopo l'infortunio di Hischier
© KEYSTONE/Salvatore Di Nolfi
Fernando Lavezzo
15.05.2025 20:30

Stoccolma può attendere. Grazie alla netta e convincente vittoria sulla Germania, la Svizzera ha ipotecato una delle prime due posizioni del Gruppo B. E dunque, salvo crolli improbabili nelle ultime tre partite contro Norvegia (domani alle 20.20), Ungheria (domenica) e Kazakistan (martedì), i rossocrociati giocheranno il loro quarto di finale a Herning. «Ma in un Mondiale non ci sono avversari facili», avverte Patrick Fischer guardando ai prossimi impegni. «Saranno partite vere, servirà giocare come sappiamo». Il coach rossocrociato spera ovviamente di recuperare presto Nico Hischier. Infortunatosi nel corso del primo tempo, il capitano ha tentato ancora un cambio prima di alzare bandiera bianca e rientrare definitivamente negli spogliatoi. Solo oggi si conoscerà l’entità dell’infortunio. «Dopo un primo tempo complicato, in cui i tedeschi sono stati fisicamente forti, abbiamo reagito molto bene all’assenza di Nico», prosegue il tecnico. Il periodo centrale, infatti, è stato travolgente e caratterizzato da un parziale di 4-0: Riat, andato a segno in ognuno dei quattro match fin qui disputati, ha sbloccato la situazione con un gol che lo stesso «Fischi» definisce «importantissimo». Da quel momento i rossocrociati hanno dominato la gara, trascinati da un incredibile Sven Andrighetto.

La prima volta da «pro»

L’ala degli ZSC Lions ha segnato quattro reti consecutive tra il 25’49’’ e il 48’15’’, di cui una in situazione di penalità differita e due in power-play. «È il mio primo poker da professionista», racconta «Ghetto» sorridente. «Se ricordo bene, l’ultimo lo avevo firmato in un torneo giovanile a Rouen. È una sensazione speciale, non è una cosa che si vede tutti i giorni, ma sono felice soprattutto di aver aiutato la squadra». In ognuna delle reti di Andrighetto c’è stato lo zampino di Denis Malgin, autore di quattro assist in seconda: «Ormai giochiamo insieme da diverso tempo, ci conosciamo alla perfezione in pista e andiamo d’accordo anche fuori, un aspetto che ci aiuta sicuramente molto», spiega Sven. «Siamo felici di aver contribuito a un’importante vittoria, sorretti anche da Timo Meier, una delle migliori power forward in circolazione. Sono anche fiero della nostra reazione dopo l’infortunio di Nico. Non è possibile sostituire Hischier individualmente, ma siamo riusciti a compensare la sua assenza lavorando collettivamente». Tutto bene, dunque. «Ma l'opera non è ancora finita», conclude «Ghetto». «Quella contro la Norvegia sarà una sfida da affrontare con la giusta concentrazione. Siamo in forma, stiamo giocando bene, ma restano dei margini di crescita. Il nostro obiettivo è crescere sull’arco di tutto il torneo».

Spirito d’adattamento

«I tre punti sono importanti», aggiunge Patrick Fischer. «Vogliamo chiudere primi o secondi e battere questa Germania, che era a punteggio pieno, è stato un ottimo affare. Ci siamo messi in una buona posizione grazie al lavoro e all’impegno. L’infortunio di Nico ci ha costretti a cambiare le linee, ma la squadra ha mostrato ancora una volta il suo spirito di adattamento. Abbiamo poi potuto contare sul bastone incandescente di Andrighetto e sulle parate di Genoni». Il portiere dello Zugo ha visto sfumare il secondo «shutout» consecutivo a 1’25’’ dalla terza sirena. Nulla di grave.

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